Sussidiarietà  ed economia del riuso in un'iniziativa del WWF

Le idee dei cittadini attivi per recuperare territori lasciati all'incuria

Il territorio è una risorsa scarsa. Il consumo del suolo procede a ritmi sempre più elevati, anche il Italia, mentre vaste zone, cittadine o no, sono destinate al degrado. Edifici, giardini, parchi o intere aree del territortio italiano sono in disuso e degradate a causa dell’abbandono da parte dei cittadini e delle istituzioni. Una strada per uscire da questa situazione e tutelare quel bene comune che è il territorio, è quella dell’attivazione dei cittadini attivi per il ripensamento quotidiano dei modi di vivere gli spazi pubblici. L’iniziativa del WWF mira proprio a questo risultato: includendo nell’opera di ricostruzione di spazi pubblici abbandonati i cittadini stessi, primi beneficiari del recupero, stimola una riscoperta dello spazio pubblicobene comune, che passa attraverso la cooperazione di tutti, per la realizzazione di quella che è stata definita su Labsus una rivoluzione collaborativa.

Con la campagna del WWF “Riutilizziamo l’Italia”, i cittadini sono chiamati a partecipare al processo di mantenimento e riqualificazione del territorio, attraverso piccoli gesti come una segnalazione, sulla piattaforma appositamente predisposta sul sito.

Parola d’ordine: condivisione

I cittadini che siano a conocenza di un’area dismessa in qualsiasi parte d’Italia, in un periodo di cinque mesi conclusosi a novembre del 212, potevano segnalarlo sul sito del wwf, includendo alcune fotografie del luogo e una piccola descrizione della sua storia, qualora ne fossero a conoscenza. Oltre a condividere materiali, i cittadini potevano avanzare una propria proposta per la riqualificazione dell’area.

L’iniziativa ha avuto un grande successo: sono pervenute più di 5 segnalazioni, tutte accompagnate da proposte di riqualificazione a carattere verde (per esempio orti condivisi) e urbanistico.

Cosa è già  stato fatto?

Il portale riporta alcuni esempi di esperienza di riqualificazione andate a buon fine, per esempio il Parco delle Noci di Milano, una delle prime Oasi urbane realizzare in italia, che ha visto la recupero del luogo a uso ricreativo ed educativo e il caso del Mattatoio di Roma. Le storie di cittadini e istituzioni che si attivano per la riqualificazione del proprio territorio, impegnati in una vera e propria esplorazione urbana, sono ormai all’ordine del giorno, come dimsotrano casi come quello della Banca della terra o del Comune di Ciampino.