Un'opportunità  di ripresa per le famiglie disagiate: spesa gratis senza carità 

Insieme, la povertà  fa meno paura!

 Le parole chiave di questo progetto sono: dignità , associazionismo civico, rete.Tutti termini positivi. Infatti con l’Emporio Portobello, un supermercato fuori dal comune modello di market, si intende mettere le famiglie disagiate in condizione di “potersi aiutare da sole”. Come? Non facendo carità , ma mantenendo la dimensione dell’acquisto e coinvolgendole nella cura del progetto stesso. Il meccanismo è il più semplice e antico del mondo: il baratto. Sulla base dei quozienti ISEE e attraverso la collaborazione con i servizi sociali, verranno individuate circa 45 famiglie da coinvolgere nel progetto. Le famiglie aderenti saranno munite di una tessera con un tot di bollini che gli permetteranno di acquistare gratuitamente prodotti di prima necessità  nell’intero anno. In cambio le famiglie si impegnano, almeno una volta a settimana, a offrire il proprio lavoro nel market. Quando un nucleo migliorerà  le proprie condizioni lascerà  il suo posto nel progetto ad un’altra famiglia.  

Chiunque e in qualsiasi modo può aiutare l’iniziativa, donando il suo contributo in termini di tempo, denaro, spesa, prodotti d’acquisto.

L’obiettivo è perciò quello di fare rete, di coinvolgere più cittadini possibili, di servire da esempio per simili iniziative nel resto del territorio.

Alla luce di tutto ciò, il modello del Portobello, sembra essere un ibrido, derivato dall’unione tra il sistema del crowdfunding e quello delle Banche del Tempo e che si configura come un’ulteriore dimostrazione che è nei momenti di crisi e di necessità  che si manifestano davvero le capacità  inattese delle persone e si apportano innovazioni sociali.

Morselli portavoce di un nuovo Welfare

La crisi che il Paese sta attraversando non permette più alle istituzioni di poter garantire i tradizionali sistemi di Welfare. Restare ancorati al corrente modello “domanda dei cittadini-risposta delle istituzioni”, non può più funzionare per la scarsità  di risorse di cui lo Stato dispone. Consapevole di ciò, Angelo Morselli, presidente del Centro per il Volontariato modenese, afferma che, “se mancano i fondi e gli aiuti a livello statale, bisogna che siano i cittadini a rimboccarsi le maniche”. L’obiettivo dell’Emporio Portobello è infatti creare una rete di diversi soggetti che collaborino in un progetto di comunità  per contrastare la povertà . Contrastare in tale senso la povertà  vuol dire anche uscire da quella che è la condizione sociale più grave, la solitudine. Ecco perché Portobello strutturalmente prevede, oltre al supermercato e al magazzino, un’area predisposta all’incontro con le associazioni. In tale ottica di cooperazione, la quotidianità  dell’individuo, diventa quotidianità  collettiva, nella quale ad affrontare i problemi non si è più soli. Nell’offrire la possibilità  di riscatto, il progetto abbraccia i principi cardine del modello del nuovo Welfare basato sulla sussidiarietà : cultura della solidarietà  e amministrazione condivisa. Da meri utenti di servizi pubblici, i soggetti si trasformano così, in cittadini attivi che, coordinandosi a mò di rete, perseguono tanto il loro benessere quanto quello di comunità . Ognuno diventa nodo fondamentale di quella rete sociale che va a configurarsi come la trama del benessere di comunità .