" Si può cambiare, si può invertire la rotta " - Marco Boschini

La "comunità " è la chiave dello sviluppo

Secondo Marco Boschini nell’intervista rilasciata a “Consumi&Consumi” siamo davanti ad crisi di sistema, con scarsità  di risorse e dove quelle poche a disposizione non si possono spendere a causa del patto di stabilità .

L’obiettivo dell’Associazione dei Comuni Virtuosi è quello di cambiare la politica attraverso il meccanismo della rete e dell’ottimismo della ragione. Infatti, parafrasando Gramsci, Boschini, spiega, che le idee, le buone pratiche e i principi che l’Associazione porta avanti sono frutto di un ottimismo figlio della ragione, non dell’illusione.

Lo statuto dei Comuni Virtuosi

“I comuni che aderiscono all’associazione ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità  della vita, e tutelare i Beni Comuni, intesi come bei naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità , sia possibile e tale opportunità  la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi ala prassi quotidiana.”

L’Associazione dei Comuni Virtuosi, nasce nel 25, da un nucleo originario di quattro amministrazioni, che ora da quella più settentrionale di Pontebba (UD) a quella più meridionale di Aci Bonaccorsi (CT), sono diventate circa 7.

L’intento è quello di diffondere le buone pratiche tra le amministrazioni, promuovendo i principi della decrescita felice, ad esempio, attraverso politiche di risparmio energetico, gestione ottimale della risorsa rifiuti, impiego efficiente del territorio, pratiche di riciclo.

“Scuola di Altra Amministrazione”

Mettere insieme le buone idee per la sostenibilità  ambientale è possibile. Ne è un esempio, quello della “Scuola di Altra Amministrazione”.

Il progetto di configura come un corso di formazione itinerante dove gli amministratori di comuni virtuosi diventano docenti e raccontano ad altri amministratori, e a volte a cittadini, i progetti e le politiche seguite nei loro comuni, trasferendo loro, conoscenze, competenze e strumenti affinché questi possano replicare le idee nei loro rispettivi comuni.

Si cerca cosìdi incentivare nuovi stili di vita negli enti locali e nelle comunità  al fine di favorire l’autoproduzione di beni e scambio di servizi.

Boschini ricorda anche però, che alla “buona volontà ” delle amministrazioni, è necessario che si aggiunga lo stimolo dei cittadini, comportamenti attivi e partecipati di essi, che ricomincino a vivere la comunità .