L'amministrazione fiorentina punta sui cittadini

Duecento aree verdi pronte ad essere gestite da cittadini e Comune

La disponibilità  manifestata dal Comune nasce dopo che un cittadino, come riferisce il quotidiano La Nazione, scrive al giornale chiedendo di fare da tramite con l’amministrazione per sapere se è possibile avviare una collaborazione tra residenti e comune per la gestione partecipata del giardino della Carnaia “prezioso per tutto il quartiere”. E il giornale si rivolge all’assessorato al verde pubblico che ha manifestato la sua piena disponibilità  invitando i cittadini a candidarsi per la gestione delle aree verdi della città . Ma le zone verdi che possono essere gestite in collaborazione con l’amministrazione devono avere una serie di requisiti messi in evidenza dal dirigente Servizio qualità  del verde Stefano Cerchiarini. Deve trattarsi di aree recintate, non molto estese e non devono essere presenti al loro interno impianti o strutture sportive gestite da relative società .

Una volta individuate queste caratteristiche i cittadini o associazioni di cittadini possono proporre al Comune l’area di cui intendono prendersi cura scrivendo all’indirizzo di posta stefano.cerchiarini@comune.fi.it. Una volta accertate le caratteristiche della zona cosìindicata l’amministrazione locale potrà  stipulare una vera e propria convenzione con cui si riconosce all’associazione di cittadini la cura del parco. Le attività  possono andare dalla gestione del servizio di apertura e chiusura dei cancelli, manutenzione e pulizia dello spazio, vigilanza e anche “organizzazione di attività  sociali volte alla valorizzazione dell’area stessa.”

Villa Ruspoli, cittadini-custodi

Esperienze del genere sono però già  attive nel territorio fiorentino. Oltre al caso del parco di San Jacopino di recente anche l’area di Villa Ruspoli ha visto i cittadini protagonisti. Qui un gruppo di pensionati ha deciso di mettere a disposizione il proprio tempo libero per la cura del giardino di Villa Ruspoli. Pochi ettari di uliveto donati al Comune dai proprietari di ville vicine e la cura quotidiana di una decina di pensionati ha permesso il recupero di un terreno abbandonato che via via è diventato punto di ritrovo della cittadinanza.

«All’inizio – nel giugno 1989 – non c’era niente qui: solo un uliveto trascurato, un muro con l’erba che lo superava in altezza e sacchi di immondizia gettati dalla strada » racconta Olga, una delle custodi del parco, al Corriere fiorentino. Col tempo è intervenuto anche il Comune che nel 2000 ha recintato il parco e messo a disposizione dei giochi per i più piccoli. In cambio del proprio tempo messo a disposizione per la gestione, vigilanza e manutenzione del parco al gruppo di pensionati-custodi è stato accordato di poter raccogliere qualche quintale di olive dalla cui vendita sono stati acquistati poi altri giochi per il parco. Una sinergia di quartiere che testimonia come Firenze stia virando verso un modello di amministrazione condivisa per la cura degli spazi verdi anche in linea con la recente normativa nazionale sul verde urbano (legge 14 gennaio n.1 del 2013).