Strumenti disponibili e possibili scenari futuri

I media civici aprono nuove possibilità  di partecipazione civica in un modello ibrido di democrazia

Social Media e Civic Media: differenze e analogie

La particolarità  di questo studio è quella di concentrarsi su una specifica istituzione politica, il Parlamento che, come si legge in apertura, in quanto assemblea elettiva è il luogo deputato “all’esercizio della democrazia rappresentativa, che generalmente non prevede forme di partecipazione diretta dei cittadini e che tradizionalmente viene infatti contrapposta alla cosiddetta democrazia diretta” (p. 7)

Entrambi figli delle tecnologie digitali, i media civici non si identificano con i social media in senso stretto (Facebook, YouTube, Twitter, ecc.). Secondo Henry Jenkins del MIT Center for Civic Media, i media civici possono essere definiti come “ogni uso di ogni media che promuove o amplifica l’impegno civico”. Nascono quindi per sostenere la democrazia rappresentativa e per facilitare l’impegno civico e la partecipazione della cittadinanza alla costruzione delle politiche pubbliche; essi cambiano il rapporto tra istituzioni e cittadinanza, favorendo la valorizzazione di buone pratiche e l’attivazione di forme di collaborazione.

I social media al contrario, non nascono con questo obiettivo anche se non è possibile escludere ibiridazioni tra i due ambiti. Il rapporto si sofferma però sull’analisi di piattaforme costruite fin dalla fase di progettazione come strumenti orientati a favorire la partecipazione politica; si tratta di software che, per usare un’espressione dal forte impatto comunicativo “traducono in un algoritmo la partecipazione civica”.

 

Effetti dei media civici

Mobilitazione, Informazione, Consultazione, Coinvolgimento attivo nella deliberazione sono i diversi ambiti in cui l’azione dei media civici può produrre i suoi effetti.

  • Mobilitazione

La mobilitazione è risultata uno degli obiettivi principali del web 2. sul piano politico. Il lancio di campagne, l’appello ai volontari passano sempre più attraverso il web, meno costoso e capace di raggiungere un pubblico più vasto e mirato. Il caso di NationBuilder e MyBarackObama sono le esperienze più attive e interessanti alle quali si aggiunge il caso di MeetUp particolarmente capace di aggregare consenso su base territoriale (basti pensare all’uso che ne fa il Movimento 5Stelle in Italia).

  • Informazione

L’informazione è un altro ambito che è stato totalmente riorganizzato dall’avvento del web 2.. il potere di controllo da parte dell’opinione è fortemente potenziato da questi mezzi, insieme alla capacità  del pubblico di interagire con il mezzo. Esperienze quali Newtrust, finalizzato ad aiutare gli utenti del web a selezionare i migliori articoli di giornalismo online, o Factchecking o Openpolis sono rappresentative di questo cambiamento.

  • Consultazione

In molti casi le istituzioni hanno avviato processi di consultazioni a diverso livello dei cittadini. Attualmente le nuove tecnologie supportano tali processi, in parte radicati nelle moderne democrazie (basti pensare alle petizioni). Non è un caso che in questo settore le istituzioni europee si posizionino su livelli più avanzati rispetto ad altri ambiti istituzionali. La piattaforma messa a disposizione dal Parlamento europeo per la presentazione di petizioni ne è un esempio, cosìcome quella promossa dalla Commissione europea – Yourvoice – utilizzata per la prassi della consultazione dei cittadini da parte della Commissione su iniziative specifiche. La stessa funzione è svolta dalla piattaforma della Casa Bianca e dal Parlamento britannico. Anche gli enti locali sono particolarmente attivi in quest’ambito come dimostra la piattaforma promossa dai Comuni trentini, Sensor civico.

  •  Coinvolgimento attivo nella deliberazione

Il coinvolgimento dei cittadini nei processi deliberativi è forse lo strumento che più di ogni altro entra nel cuore dei meccanismi della democrazia, chiamando in causa la democrazia deliberativa e partecipativa. I paesi dell’America latina sono particolarmente attivi su questo fronte. Diverse sono infatti le piattaforme destinate a questo scopo in Brasile, Cile, Ecuador. Anche in Italia non mancano esperienze interessanti a livello locale.

In quest’ambito l’esperienza più interessante è però rappresentata dal LiquidFeedback, un progetto open source indipendente pubblicato sotto licenza MIT dal Public Software Group di Berlino, i cui primi prototipi derivano da sperimentazioni del Piraten Partei tedesco.

I media civici e le attività  parlamentari

Il rapporto non manca di considerare le possibili applicazioni di tali media alle attività  parlamentari. Ogni possibile applicazione in questo campo non può che prendere le mosse dalla considerazione delle informazioni di base messe a disposizione dai due rami del Parlamento, sicuramente molto ampie sul piano della documentazione, ma meno diffuse sul piano delle tecnologie digitali, volte a favorire l’interazione tra cittadini e istituzioni.

A ciò si aggiunge il fatto che gli strumenti partecipativi risultano al momento più efficaci al livello locale, dove sono erogati la maggior parte dei servizi ai cittadini; diverso sarebbe il caso della politica nazionale.

In media civici potrebbero agire a tre diversi livelli: come supporto alle attività  dei singoli senatori o dei gruppi parlamentari; come supporto alle attività  delle Commissioni parlamentari; come supporto alla partecipazione della cittadinanza tramite informazioni e invio di “petizioni” e/o “disegni di legge di iniziativa popolare”.

Resta il fatto che l’utilizzo dei media civici richiede una preventiva attività  di formazione sia sul fronte dei cittadini che dei politici e degli amministratori. Si tratta di acquisire competenze comunicative e interattive nuove, pena il rischio dia fare di questi strumenti inutili vetrine, prive di reali contenuti, ma soprattutto della capacità  di incidere sui processi decisionali in una condizione di apertura e trasparenza.

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