La storia del cavaliere del lavoro che si prende cura del proprio territorio

"Il profitto industriale va messo a disposizione della comunità "

Poco più che ventenne  Maria Luisa Cosso, in seguito ad un incidente stradale perde il padre e il fratello, e si ritrova alla guida dell’azienda di famiglia di cui oggi è presidente onorario. Presidente anche della Croce verde di Pinerolo, la Cosso fonda un’università  finanziata da un consorzio di aziende che promuove studi in economia aziendale e turismo, corso di studi successivamente acquisito dall’Università  di Torino.

Punta sui giovani e sulla creazione di nuovi spazi in cui artisti emergenti possano trovare un luogo dove incontrarsi ed esporre le proprie opere. Nasce cosìnel maggio del 2008, nel castello abbandonato di Miradolo, che presenta un impianto risalente al XVII e XVIII secolo, la Fondazione culturale Cosso “con l’obiettivo di valorizzare, nei suoi molteplici aspetti, il pinerolese da un punto di vista culturale, scientifico, umanistico e sociale”, si legge sul sito dedicato.

Promozione del territorio, le attività  della Fondazione Cosso

Nell’ambito delle attività  promosse dalla  Fondazione Cosso trovano spazio mostre, visite al parco storico del castello, laboratori per bambini e famiglie e laboratori didattici rivolti alla scuole. Si tratta di iniziative completamente finanziate con risorse della famiglia Cosso che mette a disposizione anche borse di studio. Dal 2009, infatti, in collaborazione con l’Università  degli Studi di Torino e l’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, la Fondazione ha offerto una borsa di studio biennale e l’ospitalità  presso il Castello di Miradolo per un progetto di ricerca sul miglioramento della qualità  della vita delle persone affette da sclerosi multipla.

Puntare dunque a creare una sinergia con i cittadini e con tutti gli attori locali per coinvolgerli in progetti di valorizzazione del territorio e sviluppo della persona sono tra gli obiettivi della Fondazione che intende creare proprio “un duraturo e proficuo rapporto con gli abitanti del pinerolese prima, e della regione intera poi (…) indirizzandosi ai giovani, alle famiglie, agli anziani e a tutti coloro che comprenderanno le potenzialità  di una terra ricca di storia”.

Grazie all’impegno della Cosso il territorio ha ritrovato la sua vivacità  culturale tanto che il presidente della provincia di Torino Antonio Saitta in un’intervista rilasciata a Report, dichiara: “E’ stato possibile riportare nella città  alcune opere di Caravaggio e Tiziano dando soprattutto spazio agli artisti del territorio”. Un impegno quello del cavaliere del lavoro che punta alla valorizzazione del territorio attraverso la tutela del bene comune cultura.

A dimostrazione di ciò, inoltre, quando l’attività  scolastica del Teatro Regio di Torino stava per chiudere per mancanza di fondi la Cosso decide di finanziarne lei stessa le attività  pur di permettere ai giovani di continuare a studiare musica o di avvicinarsi a questa disciplina.

Il significato delle iniziative della Cosso vengono ben sintetizzate dalle parole del revisore dei conti della Fondazione Dario De Bernardi quando dice che “il profitto industriale va messo a disposizione della comunità ” perché solo cosìsi può favorire il progresso nell’interesse collettivo.

gallo@labsus.net

Twitter: AngelaGallo1

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