Parte e si sviluppa da una delibera del Comune di Milano l’iniziativa degli abitanti del quartiere Giambellino che hanno trasformato i circa mille metri quadrati di terreno di via Odazio in un “GiambellGarden”.
Fino al 212, nella città di Milano non esisteva alcun regolamento che sostenesse le richieste di rivalutazione del verde urbano e di aree degradate o inutilizzate. Col documento contenente “le linee d’indirizzo per il convenzionamento con associazioni senza scopo di lucro per la realizzazione di giardini condivisi su aree di proprietà comunale, oggetto di una Delibera di Giunta approvata il 25 maggio 2012, le associazioni interessate o comitati di cittadini non devono più imbattersi nei tortuosi cavilli burocratici dei bandi pubblici per ottenere in uso gratuito aree della città da poter trasformare in giardini condivisi o orti urbani comuni.
Come spiega Elena Grandi, consigliere comunale e sostenitrice dell’iniziativa, infatti, le associazioni che individuino un terreno possono presentare “un progetto di sistemazione e di utilizzo, che deve comprendere anche le modalità di apertura al pubblico e al quartiere, i servizi offerti, la manutenzione dell’area, la garanzia di una reale fruibilità e partecipazione della cittadinaza alle attività previste”. L’amministrazione centrale, poi, deve farsi carico “dell’eventuale recinzione dell’area e dell’allacciamento alla rete idrica, delle grandi potature degli alberi e, nel caso fosse necessario, della iniziale rimozione di masserizie ingombranti”. Sono infine i Consigli di Zona che valutano la congruità e l’interesse del progetto, la sua eco-sostenibilità ; elementi, questi, necessari per la stipula della convenzione che può avere durata variabile in base al tipo di area prescelta.
Bando ai bandi, spazio ai cittadini e al verde!
L’esperienza del quartiere dunque, nasce proprio da uno snellimento del rapporto tra amministrazione e cittadini che si dicono soddisfatti di poter essere la parte attiva della riqualificazione della propria città e di poter fare dei giardini condivisi anche quell’occasione di socialità che nelle grandi metropoli diviene sempre più rara.
A distanza di due anni – raccontano i cittadini attivi – il quartiere Giambellino è irriconoscibile: c’è un orto circolare, un piccolo frutteto, piantagioni di erbe aromatiche e aiuole di fiori. A partecipare sono cittadini non necessariamente esperti di agricoltura ma che aderiscono alle iniziative con grande entusiasmo: c’è sempre qualcuno pronto ad innaffiare, strappare erbacce, o anche solo a socializzare e a rilassarsi in un’oasi di verde che per un attimo lascia dimenticare il cemento della città .
Anche nel Comune di Milano quindi è ora possibile scorgere scorci di terreno pubblico adibito a giardino condiviso e ad orto urbano in cui la gente lavora la terra, conquista qualità della vita, piacere, sapere, e gode nel veder crescere una pianta e raccoglierne i frutti. Il tutto attraverso un nuovo modo di amministrare le città , che sa avvalersi anche del contributo dei cittadini e che lascia sperare nel rinnovamento dei criteri di gestione che facciano dell’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, una tappa obbligata.
In allegato è possibile scaricare la deliberazione del Comune di Milano N. 1143 del 25/5/212.
Jenny Lucidi
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