Riparazione delle strade in cambio di pubblicità  gratuita

"La città  è di tutti e nei momenti più difficili tutti devono occuparsene"

Il progetto “adotta una buca” risponde a una delle emergenze più sentite a Napoli, quella della manutenzione stradale, i cui costi elevati hanno spinto il Comune a chiedere l’aiuto dei residenti e degli imprenditori della città .

Nel 212 sono state oltre 25 le citazioni in giudizio per incidenti stradali, con circa 1 chiamate in giudizio che sono andate in sentenza e nella maggior parte dei casi il Comune è stato condannato: si parla di circa due milioni di euro di risarcimento ogni anno che gravano ancor di più sulla difficile situazione delle casse dell’amministrazione comunale. Proprio per far fronte ai costi della manutenzione ordinaria delle strade, il comune di Napoli ha ideato l’iniziativa “adotta una buca”, che consentirà  a chi si occuperà  di curare una strada con tali problematiche, di pubblicizzare, sul punto di strada riparato, quello che desidera. Per un periodo massimo di tre mesi avrà  a disposizione, a titolo gratuito, totem o tabelloni pubblicitari.

Al programma potranno aderire non solo imprese o esercizi commerciali, ma anche privati cittadini, perchè, come spiega il sindaco De Magistris: “la città  è di tutti e nei momenti difficili tutti devono occuparsene, cosi eliminiamo anche questa distinzione pubblico – privato”.

Il provvedimento, che non esclude nessuna strada dalla possibile adozione di buche, permetterà  ai privati di scegliere dove concentrarsi, tenendo comunque conto dei suggerimenti delle municipalità  che segnaleranno i casi più urgenti, inseriti poi nel sito dell’amministrazione. Sarà  inoltre possibile seguire i lavori e tutto ciò che verrà  pubblicizzato tramite un’applicazione messa a disposizione del comune di Napoli. Il piano “adotta una buca”, il cui obiettivo è tutelare i privati evitando di chiedere loro soldi, ma chiamandoli ad una gestione partecipata della città , dovrà  essere discusso dalla Giunta ed è attualmente al vaglio dell’assessore alle Infrastrutture e viabilità  Mario Calabrese.

Adottare pezzi di città ? Si può!

Palazzo San Giacomo punta molto sulle adozioni di pezzi di città . A maggio, a firma dell’assessore ai Beni comuni, Carmine Piscopo, dietro il pressing del sindaco Luigi De Magistris, è stata approvata la delibera “adotta una strada” che ripropone la stessa formula di “adotta un’aiuola” del 21. In base a tale provvedimento, che riguarderà  centinaia di strade, dal centro al lungomare, il comune di Napoli cede suolo pubblico ai privati in cambio di prestazioni, più precisamente in cambio delle “cura del bene in compartecipazione”. Quindi nè soldi nè una Tosap (tassa per l’occupazione del suolo pubblico).

De Magistris spiega che “non è vero che cedere suolo pubblico significa avere per forza soldi in cambio. La controprestazione può essere altro, come posti di lavoro, cura dell’ambiente o manutenzione”.

Similmente nel giugno 21 l’amministrazione comunale aveva promosso il programma “adotta un’ aiuola” al fine di sensibilizzare i privati alla riqualificazione ambientale della città . Il progetto prevede per il soggetto che adotta l’aiuola, assumendosi l’onere della manutenzione e dell’abbellimento dell’area, la possibilità  di collocare in loco cartelli informativi, riportanti il logo della ditta che si fa carico della manutenzione, nonchè la dicitura ‘il verde di questa aiuola è curata da…’.   Ciò per la durata minima di tre anni. “Adotta una buca” fa dunque parte di una specifica filosofia sui beni comuni che chiede ai privati di curare l’arredo urbano di pezzi di città . E a chi mostra dissenso il sindaco De Magistris e i suoi rispondono che “accade cosìin tutte le città  europee: perchè Napoli dovrebbe fare eccezione?”.

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