Alcune infrastrutture scolastiche dell’Istituto Vacchelli di Cremona sono state rinnovate da un volenteroso gruppo di studenti del II, III e IV anno sotto la guida di due docenti e grazie al “placet” e al sostegno del dirigente scolastico. In particolare il professor Claudio Rossi, docente di religione presso l’istituto e parroco della diocesi di S.Felice, si è fatto diretto promotore dell’iniziativa coordinando i gruppi di studenti e soprattutto convincendoli ad attivarsi al di fuori dell’orario scolastico (anche di domenica). Inoltre l’iniziativa è stata impreziosita dal contributo spontaneo di alcuni membri della comunità . Come ha tenuto a ricordare il DG Gamba, infatti, certe attività (come la manutenzione delle spalliere) sono state svolte da un falegname in pensione che ha voluto partecipare a questa lodevole iniziativa.
“Supporter”, studenti ed insegnanti si sono trasformati, per un giorno, in pittori, carpentieri, restauratori e giardinieri, mettendo a frutto le proprie capacità manuali per contrastare l’obsolescenza di alcune infrastrutture nell’istituto.
L’attività prevalente è stata quella di pittura anche perchè il sostegno del Dirigente Gamba nell’acquisto dei materiali ha permesso di incidere prevalentemente su questo tipo di intervento. Nei mesi successivi, con i materiali rimasti, si sono potute svolgere altre attività di tinteggiatura.
Oltre i confini di “Rock your School”
La buona pratica di Cremona ricorda da vicino il progetto “Rock your School”, ideato da Labsus nel 2010, la prima scuola di manutenzione civica di cura dei beni comuni d’Italia.
Il programma, sviluppato in diversi istituti superiori di Roma, ha l’obiettivo di realizzare un’esperienza di cura condivisa degli ambienti scolastici coinvolgendo vari soggetti: gli studenti, gli insegnanti e le amministrazioni.
Nell’Istituto Vacchelli stesso inoltre sono state prodotte esperienze similari a quella promossa dal professor Rossi. L’esempio è stato subito contagioso poichè altri insegnanti hanno coinvolto gli studenti nella riqualificazione del laboratorio di prove materiali. Questo indica l’alto grado di replicabilità del progetto, soprattutto in quelle realtà in cui si è già creata la “passione” per la cura dei beni comuni. Grande soddisfazione è stata espressa dal corpo docente, in quanto l’esperienza ha aiutato i ragazzi a rendersi conto che il patrimonio scolastico va usato e mantenuto nelle migliori condizioni e che quindi è un bene di tutti.
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