Con otto volontari internazionali la battaglia per l'Eliseo oltrepassa i confini nazionali

"Uno scambio che ha come obiettivo ultimo quello di favorire l'integrazione tra culture differenti"

Anzichè godersi gli ultimi giorni di vacanza tra spiaggia e ombrelloni, Kelly, Leyla, Gizem, Yuuki, Gaby, Julia, Ygit e Dima hanno deciso di portare in Italia la loro voglia di fare, il loro bagaglio di esperienze e culture, mettendosi a disposizione del comune di Avellino per recuperare una struttura dell’epoca fascista che da trent’anni giace in stato di abbandono nell’attesa di divenire la Casa del Cinema, intitolata a Camillo Marino  e Giacomo D’Onofrio.

Il perchè lo ha spiegato Kelly, dall’Inghilterra, alla conferenza stampa di presentazione del campo: “Siamo qui perchè crediamo che viaggiare sia il miglior modo per farsi un’istruzione e perchè crediamo nel valore della cultura, oltre che nell’integrazione e nella condivisione. Ma soprattutto perchè siamo particolarmente interessati al cinema dell’Italia, non solo al suo ottimo cibo. Crediamo in questa battaglia e siamo fieri di contribuire alla restituzione di un bene come l’Eliseo alla città “.

Al servizio della città  per uno scambio di idee

Gli otto ragazzi si occuperanno innanzitutto della piazza della Partecipazione, antistante l’ex cinema Eliseo, con attività  di pulizia, guerrilla gardening e arredo urbano, nonchè della realizzazione di un video sui beni comuni girato in Irpinia che sarà  proiettato il 3 agosto in occasione della giornata conclusiva del campo; un World Forum sui beni comuni che affronterà  il concetto di bene comune e lo stato di cose nei paesi di origine dei volontari.

Visiteranno i Forum giovanili della provincia e parteciperanno all’organizzazione delle azioni del Comitato per l’Eliseo, come giornate di aggregazione e incontri culturali.

Nelle giornate del 21 e 28 agosto saranno ospitati dal Coordinamento dei Forum della Gioventù, con la visita alle attività  dei forum comunali di Grottolella e Caposele, “uno scambio – spiega il vicepresidente del Coordinamento, Vincenzo Spagnuolo – che ha come obiettivo ultimo quello di favorire l’integrazione tra culture differenti affinchè si possano trovare soluzioni e risposte per incentivare un turismo green, uno sviluppo sostenibile e allo stesso tempo un recupero concreto degli spazi e dei  luoghi comuni”.

Un’occasione di arricchimento per la città  di Avellino che spesso promuove progetti per invogliare i giovani ad attivarsi nella tutela dei beni comuni e che questa volta va al di là  dei confini nazionali, aprendosi ad una realtà  internazionale.

Un valore incommensurabile per Irene Capozzi, coordinatrice del campo, la quale ha sottolineato come questi ragazzi abbiano fatto la scelta di collaborare alle attività  del Comitato per l’Eliseo, discutendo e condividendo esperienze, per una causa comune, perchè hanno voglia di mettersi in gioco attraverso lo scambio, il confronto e incontro tra culture diverse, facendosi interpreti di una cittadinanza attiva che non conosce confini,  perchè l’idea della difesa del bene comune è ormai internazionale.

Un campo internazionale per i beni comuni

L’idea di un campo internazionale sui beni comuni sembra infatti essere stata accolta da tutti con entusiasmo e molte sono le associazioni che hanno offerto il loro sostegno, a partire dal Coordinamento provinciale dei Forum che ha fornito un importante contributo economico per coprire parte delle spese del vitto dei ragazzi. La Unicoop Tirreno – Comitato soci Avellino ha invece donato 35 euro in buoni spesa. La Diocesi e in particolare l’associazione Don Tonino Bello si sono occupate di trovare una sistemazione per il soggiorno, scegliendo la struttura di Casa Betania, da sempre considerata la casa del volontariato.

Soggetti, questi, che hanno colto l’importanza per la città  di un simile progetto che rappresenta soltanto l’inizio di un percorso secondo il presidente del Coordinamento provinciale, che definisce il campo di volontariato internazionale “uno scambio di idee e di modi di agire”.

Ragazzi che credono nei valori della solidarietà  e dell’impegno civico, che grazie alla loro voglia di fare permettono di discutere di bene comune in un contesto internazionale.

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