Il governo vara misure per la tutela del patrimonio culturale italiano

Il patrimonio artistico e culturale italiano, un bene comune da tutelare. Le norme del ddl Valore Cultura

Misure per Pompei, nuove risorse per i musei, tax credit per il cinema e la musica, fondi e risorse trasparenti e digitalizzazione del patrimonio culturale sono solo alcuni degli interventi previsti dal decreto legge “Valore Cultura” approvato dal Governo. L’obiettivo non è solo quello della valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale ma anche la creazione di maggiori spazi di espressione per giovani artisti, opportunità  lavorative e formative per gli under 35.

Salvare Pompei

Nel dettaglio, il decreto legge si apre con la previsione di interventi che riguardano Pompei introducendo una importante novità : la figura del Direttore generale del “Progetto Pompei”. Il direttore avrà  il compito di coordinare e gestire gli interventi e gli appalti fuori e dentro l’area archeologica garantendo un corretto svolgimento delle gare. Spetterà , inoltre, a quest’ultimo definire le emergenze e migliorare la gestione del sito e delle spese. A supportare le attività  del direttore generale è previsto un team di tecnici provenienti dall’amministrazione statale, per un massimo di 2 persone, e 5 esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale.

Anche per i musei sono previste delle misure speciali. Il Ministero per i beni e le attvità  culturali prevede la razionalizzazione di fondi interni per gestire le aperture museali. Gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti e dal merchandising verranno infatti interamente riassegnati al Ministero contrariamente a quanto previsto dalla finanziaria del 2008.

Misure per giovani under 35

Il decreto guarda anche ai giovani. Due sono le misure previste: nuovi spazi per giovani artisti e “5 giovani per la cultura“.

“Alcuni spazi statali e demaniali – si legge nel testo – saranno affidati alla gestione di artisti under 35, sulla base di bandi pubblici a rotazione semestrale. In questo modo, sull’esempio di «59 Rivoli » a Parigi, saranno creati spazi all’interno delle città  in cui gli artisti potranno esprimersi creativamente e ricercare nuove forme di espressione”.

Inoltre è previsto un vasto programma di digitalizzazione e inventariazione del patrimonio culturale per garantirne un più facile accesso. Per far ciò verranno selezionati 5 giovani laureati under 35 che potranno accedere ad un tirocinio di 12 mesi. “Il progetto pilota partirà  nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia con i primi 100 ragazzi”.

Saperi accessibili, tax credit per cinema e musica

Il sapere e la sua divulgazione come bene comune. Sembra andare in questa direzione la misura, contenuta nel testo, che prevede che “Le pubblicazioni che documentino ricerche finanziate almeno per metà  dai fondi pubblici, saranno accessibili gratuitamente e telematicamente da chiunque”.

Il decreto punta dunque su saperi diffusi e accessibili ma anche su fondi più trasparenti. Si stabilisce infatti che “i fondi non saranno più assegnati a pioggia sui diritti acquisiti. Saranno invece distribuiti in relazione alle attività  svolte e rendicontate”. Inoltre, per rispondere in maniera più incisiva al principio della trasparenza, verrà  istituita anche un’anagrafe degli incarichi amministrativi e artistici degli enti di spettacolo.

Nel testo spazio anche al mondo della musica e del cinema che potranno beneficiare di tax credit. Ammonta a 9 milioni di euro la somma prevista per il tax credit sul cinema mentre sarà  introdotto un tax credit pari a 5 milioni di euro sulla musica, non solo per far fronte alla crisi del mercato musicale, ma anche per promuovere giovani artisti e compositori emergenti.

gallo@labsus.net

Twitter: @AngelaGallo1

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