Meno terreni incolti e maggiore occupazione giovanile

"Un atto simbolico per riportare la politica con i piedi per terra e dare risposte concrete ai tanti giovani che non hanno accesso alla terra"

Ad oggi l’Italia risulta essere lo Sato europeo con il più basso cambio generazionale, con il solo 3,9 per cento di conduttori agricoli al di sotto dei 4 anni. L’elevato costo di acquisto e affitto dei terreni determina uno scarso numero di nuovi insediamenti e la difficoltà  di trasferire le aziende alle generazioni successive, risultando il principale ostacolo all’insediamento dei giovani nell’agricoltura. Soprattutto in Umbria, regione meglio conosciuta come il “polmone verde d’Italia”, il calo della superficie agricola utilizzata è più accentuato della media nazionale, con un solo 4,42 per cento di giovani imprenditori al di sotto dei 35 anni. Di fronte a questi dati, esposti durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, la Regione ha deciso di accogliere l’iniziativa di Sinistra, Ecologia e Libertà , già  promossa in diverse regioni, “Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contenere il consumo di suoli agricoli”.

Quali obiettivi?

Alla conferenza stampa di presentazione, il capogruppo regionale Oliviero Dottorini, presidente dell’associazione Umbria Migliore, ha spiegato che “con tale proposta si intende consentire di rendere produttivi beni e immobili agricoli o a vocazione agricola, attualmente inutilizzati, assegnandoli a giovani agricoltori a condizioni agevolate. In particolare si tratta di agricoltori al di sotto dei 4 anni che intendano praticare prioritariamente sistemi di produzione agricola biologica, vendere prodotti agricoli di qualità  direttamente ai consumatori finali o ai gruppi di acquisto solidale, praticare l’agricoltura sociale o costituire fattorie didattiche. Un piccolo atto simbolico per riportare la politica con i piedi per terra e dare risposte concrete ai tanti giovani agricoltori che non hanno accesso alla terra, pur essendovi tanti terreni incolti sul territorio regionale”.

Valorizzare le aree incolte, superando lo stato di abbandono, e creare nuove opportunità  occupazionali sono dunque le esigenze a cui si cerca di dare risposta. Con tale proposta di legge, ai sensi dell’articolo 1, la Regione si impegna, infatti, a “promuovere ed incentivare l’accesso dei giovani agricoltori ai terreni di proprietà  pubblica, al fine di favorire il ricambio generazionale in agricoltura, la conservazione e l’utilizzazione produttiva dei beni immobili agricoli ed a vocazione agricola e la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio rurale”. A tal fine promuovendo misure volte a disincentivare l’abbandono delle colture, nonchè a contenere il consumo e il cambio di destinazione dei suoli agricoli.

 

In che modo?

In un prima fase la Giunta dovrà , entro 18 giorni dall’entrata in vigore della legge, predisporre l’inventario dei terreni agricoli ed a vocazione agricola idonei alla cessione in locazione ai giovani agricoltori, autorizzata, se necessario a procedere con lo sgombero forzoso di attività  improprie o condotte senza autorizzazione.

E di questi beni inseriti nell’inventario, la Regione cederà  in locazione una quota non inferiore al 5 per cento, con un canone simbolico per i terreni marginali e per tutti gli altri per i primi cinque anni.

Anche i Comuni dovranno fare altrettanto, entro sei mesi, con i beni agricoli appartenenti al patrimonio di rispettiva competenza. Sono inoltre previste agevolazioni per i giovani imprenditori agricoli che praticheranno sistemi di produzione agricola biologica, si adopereranno per il miglioramento ambientale del territorio rurale o costituiranno fattorie didattiche. Per il recupero dei suoli agricoli suscettibili di degrado ambientale, nei dodici mesi successivi al rinnovo delle Commissioni provinciali, incaricate di individuare tali terre, la Giunta dovrà  definire i criteri di utilizzazione ed assegnarle ai richiedenti. Proprio per assicurare l’effettivo recupero produttivo della terra, la legge precisa, infine, che i terreni agricoli per i quali vengono stanziati aiuti non potranno avere una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni, essendo però ammessi interventi funzionali alla coltivazione, all’allevamento e alla silvicoltura.  

In allegato è possibile scaricare la proposta di legge “Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura”.

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