A lezione di amministrazione condivisa

La pratica dell ' amministrazione condivisa, teorizzata da Gregorio Arena, ormai è diventata la chiave di volta di un nuovo modo di concepire il rapporto tra istituzioni e cittadinanza

Prendendo spunto dalla proclamazione ufficiale, da parte dell’UE, del 2013 come “Anno europeo dei cittadini” e nella prospettiva secondo cui l’attuale crisi non rappresenta esclusivamente una recessione molto marcata, ma una rottura strutturale del sistema economico-finanziario, ci si interroga infatti su quali processi innovativi siano ora necessari per superarla e per contrastare gli squilibri socio-economici che ne sono conseguiti.

L’evento vuole offrire quindi un momento di approfondimento attorno ad una questione che implica un profondo rinnovamento culturale degli attori sociali, economici e politici. In particolare, la partecipazione attiva dei cittadini alla vita collettiva può concorrere a migliorare la capacità  delle istituzioni a dare risposte più efficaci ai bisogni delle persone e alla soddisfazione dei diritti sociali che la Costituzione riconosce e garantisce.

D’altra parte, la crescente richiesta di partecipazione dei cittadini alle decisioni ed alle azioni che riguardano la cura di interessi aventi rilevanza sociale, presenti nella nostra realtà  come in quella di molti altri paesi europei, ha oggi la sua legittimazione nella nostra legge fondamentale, la quale prevede il dovere da parte delle amministrazioni pubbliche di favorire tale partecipazione nella consapevolezza delle conseguenze positive che ne possono derivare per le persone e per la collettività  in termini di benessere spirituale e materiale.

L’incontro potrebbe essere, al tempo stesso, l’occasione per la riaffermazione della dignità  e del prestigio della funzione pubblica, in conformità  ai principi costituzionali, segnatamente quella espressa ed esercitata dall’amministrazione civile dell’Interno.

Si stima la presenza all’incontro di circa 500 persone.

La pratica dell’amministrazione condivisa, teorizzata da Gregorio Arena, ormai è diventata la chiave di volta di un nuovo modo di concepire il rapporto tra istituzioni e cittadinanza; un modello che necessita di professionisti in grado di accogliere e potenziare il protagonismo civico e di mettere in condizione (ed incentivare) la collettività  di risolvere problemi di interesse generale.