Sul nostro territorio nazionale si estendono circa cinquemila chilometri di tratte ferroviarie abbandonate. Un vero e proprio patrimonio che se riscoperto può portare alla luce percorsi verdi o addirittura il rispristino di servizi ferroviari diversi, legati a finalità turistiche eco-compatibili. Domenica 2 marzo si terrà in tutta Italia la Settima giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate, un evento organizzato dall’associazione Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.) con il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, della Fondazione Fs Italiane e con il contributo economico di Trenord. La giornata sarà dedicata a riattivare le potenzialità di queste linee che per secoli hanno consentito al nostro paese di muoversi. Il tracciato dei treni potrà essere attraversato a piedi, in bicicletta e a cavallo. L’intento e proprio quello di continuare a vivere questi luoghi quali percorsi alternativi di una mobilità diversa interessata anche ad evitare che il degrado distrugga un patrimonio storico, culturale, ambientale e ingegneristico. Attraverso le Giornate nazionali, intraprese per la prima volta nel 2007, l’associazione promotrice ha censito decine di piccole realtà associative volontaristiche che si battono per la tutela dei binari.
Una domenica ” verde ”
La giornata dedicata alle ferrovie dimenticate si svolgerà contemporaneamente in tutto lo stivale, in particolare, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna saranno le regioni protagoniste dell’evento. Centinaia di volontari passeggiando lungo i percorsi dei treni mostreranno la bellezza di questi luoghi raccontando storie e rievocando la memoria di secoli passati perché le ferrovie, in Italia, come nel resto del mondo, sono state molto più che semplici mezzi di trasporto, hanno rappresentato il primo passo verso la modernità . Sensibilizzare l’opinione pubblica a riguardo porta l’attenzione su diversi aspetti come la mobilità sostenibile, la memoria dei nostri territori e lo sviluppo del turismo. Il libro ” Ferrovie delle meraviglie ” a cura di Co.Mo.Do. in collaborazione con le associazioni partecipanti, racconta proprio di questo nostro patrimonio ferroviario dismesso e di come, prendersene cura, sia il sintomo di un paese civile che ha cuore i suoi beni comuni e la sua storia.
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