Il filo conduttore del seminario è la proposta di un diverso rapporto tra cittadini e patrimonio collettivo, nella convinzione che a tutti noi convenga prendersi cura attivamente dei ” beni comuni ” . La qualità della nostra vita dipende direttamente dalla qualità delle risorse materiali e immateriali presenti sul nostro territorio e dalla nostra capacità di valorizzarle generando ” capitale sociale ” .
In più città italiane (Bologna, Siena, L’Aquila, Trento, ecc.) si sta tendendo all’adozione da parte dei comuni di regolamenti che, in nome dell’interesse generale, promuovano e facilitino la collaborazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione per la ” cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani ” . Anche l’amministrazione genovese si sta incamminando in questa direzione, il seminario è l’occasione per un confronto tra punti di vista e per scambiarsi informazioni sulle esperienze in atto.
Il protagonismo dei cittadini e delle loro formazioni sociali è nella società post-moderna ormai indispensabile per garantire il benessere della Comunità . Bisogna cambiare direzione, imparare a declinare concretamente, amministrativamente, il principio di ” sussidiaretà orizzontale ” , prendere atto, una volta per tutte che, se non si mobilitano fino in fondo le risorse della ” società civile ” , fare manutenzione dello spazio urbano e di quello sociale diventerà molto presto un compito impossibile. Il tempo della delega è finito, la nostra società ha bisogno di cittadini attivi, responsabili, solidali e di un diverso rapporto tra di essi e le Istituzioni locali. Responsabilizzazione dei cittadini quindi, ma anche un diverso approccio della pubblica amministrazione alla partecipazione.
Il messaggio che intende promuovere il seminario si sposa perfettamente con la missione della Fondazione Ebbene, secondo cui è fondamentale tendere ad un modello di società -comunità che metta al centro il bene comune e che, a partire da un forte senso civico, si prenda cura degli spazi in cui vive e dei soggetti più fragili che la compongono.
E’ il ” farsi prossimo ” che supera l’ideale evangelico e diventa sentire comune, anche questo è la Biennale della Prossimità .
Il programma del seminario
Ore 15.30-17.45 Palazzo Tursi, Via Garibaldi:
con Gregorio Arena (Labsus), Emanuela Fracassi (Comune di Genova), Simone Leoncini (Municipio1- Centro Est), Amelia Frascaroli (Comune di Bologna), Salvatore Di Salvo (Comune di Catania), coordinano Lucio Padovani (Social Club Genova) e Dino Barbarossa (Fondazione Ebbene).
Collaborazione tra amministrazione e cittadini per la cura dei beni comuni. La città di Genova si fa prossima
Introduce e modera:
Lucio Padovani-Presidente Social Club Genova
Un nuovo modo di essere cittadini. LABSUS e il regolamento per l’amministrazione condivisa
Gregorio Arena – Presidente Labsus
Genova si fa prossima. Presentazione delle buone prassi di prossimità
Emanuela Fracassi – Assessore Servizi Sociali Genova
Simone Leoncini – Presidente Municipio Centro Est Genova
Interventi della rete delle Città che promuovono la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani
Amelia Frascaroli – Assessore Servizi Sociali Bologna
Salvatore Di Salvo– Assessore Urbanistica Catania
Beni comuni e Luoghi di prossimità – modelli e testimonianze di collaborazione tra amministrazione e cittadini per la cura dei beni comuni.
Dibattito:
conduce Dino Barbarossa – Presidente della Fondazione Ebbene
Aggiornamento: la Biennale della prossimità è stata annullata a causa dell’alluvione che ha colpito la città di Genova.
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