L’idea è nata dall’associazione Sinapsi Produzioni Partecipate e dal suo presidente, Vincenzo Ardito, giovane film maker barese, da sempre interessato all’uso sociale della Settima Arte. Con la collaborazione di Ilaria Schino, educatrice e formatrice e di Andrea Sgobba, esperto nelle pubbliche relazioni, ha dato vita al progetto, vincitore nel 2012 del bando promosso dalla Regione Puglia, Principi Attivi, destinato a dare anima e corpo ad una nuova idea di imprenditoria giovanile.
La sfida
La sfida da vincere era quella di realizzare un lungometraggio, mettendo insieme persone completamente differenti tra loro, prese dalla strada, nei centri commerciali, nei pub e in ogni angolo vivo della città di Bari. Oltre 250 le persone incontrate da Vincenzo, Ilaria e Andrea durante il tour cittadino per costituire il gruppo di 60 sinaptici che, portando il proprio vissuto, le proprie aspirazioni e diversità nel progetto, hanno contribuito a renderlo unico nel suo genere. Operai, insegnanti, impiegati, studenti, giornalisti accomunati dal grande desiderio di realizzare un film si sono trovati per la prima volta assieme a conoscere i mestieri del set e a sperimentarli con professionisti pugliesi del settore, con l’obiettivo di raccontare l’ambiente in cui vivono, le paure e i dilemmi più intimi, le proprie aspirazioni e insieme la trasformazione di Bari in una città metropolitana.
La diversità delle varie componenti del gruppo che ha lavorato per realizzare Quello che conta si è trasformata da iniziale e potenziale difficoltà in valore aggiunto e vincente del prodotto filmico: persone che prima di conoscersi nella sala della Mediateca regionale a Bari non avevano nulla in comune, non conoscevano le fasi di realizzazione di un lungometraggio, hanno lavorato mettendo a disposizione le proprie competenze e la volontà di imparare per raggiungere l’obiettivo.
La realizzazione e la promozione del film
Ogni fase, della ideazione e produzione del film è stata condotta, grazie anche al prezioso aiuto dei tutor, in maniera partecipata, condividendo perplessità e proposte: dal primo flash mob in piazza del Mercantile a Bari vecchia nel febbraio 2014, per promuovere la campagna di crowfunding utile a coprire le spese di produzione del film fino alla prima sold out al Multicinema Galleria di Bari, che ha visto oltre 900 spettatori paganti il 23 gennaio 2015, il percorso è stato lungo.
In totale un anno e mezzo di impegno partecipato per la realizzazione e produzione di Quello che conta e un lavoro di promozione attraverso festival e incontri che continua ancora oggi, ad un anno dalla prima del film, con la partecipazione costante delle persone che si sono ritrovate, in un sogno ad occhi aperti, a realizzare un’opera cinematografica. Con il loro racconti, prima e dopo le proiezioni di Quello che conta, riescono a perfezionare il messaggio lanciato dal film, della possibilità reale di realizzare i propri sogni, anche quelli custoditi in cassetti mai aperti. Quello che conta era un sogno esso stesso, e si è trasformato in realtà : ma non sarebbe mai successo se non ci fossero state 60 persone diverse ed inconsapevolmente complementari pronte a mettersi in discussione, non solo in gioco, e pronte a credere nella forza dirompente della partecipazione.
Sinossi Quello che conta
Domenico è un ricercatore universitario che per seguire il successo nella sua carriera decide di lasciare città e affetti. Il suo treno in partenza incrocerà quello di Gianni che invece torna a Bari dopo una dozzina d’anni di assenza. Qui ritrova il suo amico d’infanzia Sereno e con lui s’impegna a realizzare un sogno di gioventù: quello di aprire un locale in città . Poco lontano una mamma vive in simbiosi con il più piccolo dei suoi figli. Il ragazzo lotta per i suoi spazi in casa e per una maturazione costruita coltivando la propria passione per il disegno. Tra le file di questi destini incrociati si muove, in un paesaggio urbano notturno, una figura onirica, narratore e custode dei sogni di questi personaggi.
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