Giovanni Ferrero, Flaviano Zandonai e Aldo Patruno ci raccontano la Scuola italiana per i beni comuni

Ricerca, azione e formazione: un intreccio di queste tre dimensioni in chiave collaborativa

Noi di Labsus, vi proponiamo una carrellata di video interviste e fotografie dell’evento. Tra gli interventi, quello di Giovanni Ferrero, funzionario del Comune di Torino, Flaviano Zandonai, ricercatore presso Euricse e Aldo Patruno, dirigente dell’Agenzia del Demanio.
Tre diversi punti di vista, che convergono nella comune volontà  valorizzare quelle  risorse latenti presenti nella  società , che possono e vogliono giocare un ruolo di rilievo nel recupero e nella gestione dei beni comuni,  ma che per farlo, hanno bisogno degli strumenti giusti. La risposta? La Scuola italiana per i beni comuni (SIBEC).

Il mix vincente di ricerca, azione e formazione

Ferrero: “Penso che la Scuola italiana per i beni comuni sia il soggetto che più di altri può dare un contributo a far crescere una cultura dell’amministrazione condivisa. Questo, può farlo tanto più si concentra su  un mix tra ricerca, azione e formazione, tanto più intreccia queste dimensioni in chiave collaborativa”.

Giovanni Ferrero - Comune di Torino

Economia e governance

Zandonai: “Il contributo di Euricse per la Scuola Italiana per i beni comuni è quello di focalizzarsi su due importanti questioni: da un lato,  quale economia sia possibile sviluppare  nel dominio dei beni comuni. Dall’altro,  i sistemi di governance per la produzione di beni comuni in regime economico, poiché essi stessi sono un sistema di governance. Dal nostro punto di vista, pensiamo che i modelli cooperativi dell’impresa sociale possano rappresentare uno strumento interessante per proporre nuove forme di governance dei beni comuni”.

Flaviano Zandonai - Euricse

La strada dell’amministrazione condivisa

Patruno: “L’ottanta per cento del patrimonio dello Stato, dei Comuni e delle Regioni non si presta, oggi, a logiche di dismissione in ottica tradizionalmente di mercato e dunque bisogna inventarsi modelli e strade nuove. Il modello dell’amministrazione condivisa è evidentemente una di quelle strade su cui l’Agenzia del Demanio non può non sperimentare“.

Aldo Patruno - Agenzia del Demanio

Nella galleria fotografica di seguito, il convegno della mattinata e il tavolo di lavoro del pomeriggio:

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