Regolamento sulla collaborazione tra amministrazione e cittadini per la gestione di aree destinate a orti/giardini urbani

Il regolamento pone una sintesi tra condivisione sociale e tutela dell ' ambiente stimolando la produzione biologica

Tra le finalità  del regolamento assume rilievo l’intenzione di Roma Capitale di: incrementare la sicurezza alimentare escludendo l’utilizzo di sementi OGM; promuovere pratiche tese al recupero e al corretto uso delle risorse quali il suolo, l’acqua e l’energia; promuovere lo sviluppo delle pratiche ambientali soprattutto sensibilizzando le scuole attraverso processi di autogestione dei beni comuni; favorire l’integrazione e gli scambi interculturali. Obiettivi trasversali dunque che mirano a contemperare più diritti, a partire dal diritto dell’ambiente, all’inclusione sociale e al diritto alla salute.

Soggetti coinvolti e competenze
Sotto il profilo soggettivo, gli attori coinvolti nel processo di gestione delle aree sono individuati nelle associazioni ovvero gruppi costituiti (AGC) i quali presentano richiesta di recupero e gestione delle medesime aree. Elemento essenziale è che tali AGC siano enti non profit. Spetta invece al Dipartimento tutela ambiente – Protezione civile conferire in comodato d’uso le aree oggetto di OGU. Qualora l’area sia di competenza municipale spetterà  allo stesso Municipio conferire in comodato d’uso la stessa. Una volta assegnate le aree sottoposte a progetto, l’AGC ha il compito di assegnare i lotti ai cittadini che abbiano presentato istanza.

Procedure amministrative
Ampio spazio viene riservato dal regolamento in commento alle procedure amministrative, le quali si snodano su un doppio filo conduttore ove da un lato vengono regolati i rapporti tra le AGC e l’amministrazione, e dall’altro i rapporti tra le associazioni e i cittadini stessi. In particolare, la presentazione della domanda da parte dell’AGC è da ritenersi postuma alla pubblicazione di un avviso apposito da parte dei Dipartimenti competenti, i quali dovranno verificare la compatibilità  del progetto sotto il profilo urbanistico ai sensi del Piano regolatore generale. Nel caso in cui più AGC presentino un progetto per la medesima area, l’assegnazione avverrà  a seguito di una procedura rimessa all’amministrazione seguendo tre criteri volti a valutare le azioni mirate alla tutela dell’ambiente, la valenza didattico – sociale e l’operatività  del progetto. Dunque un modello di amministrazione condivisa che per sua natura presuppone ampia scelta discrezionale da parte dell’amministrazione, pur ravvisando elementi di sinonimia con l’istituto della concessione. I tempi relativi al comodato d’uso sono di sei anni rinnovabili solo una volta per un medesimo periodo temporale. Per quanto concerne la procedura afferente l’assegnazione dei lotti ai richiedenti, l’AGC dovrà  considerare i parametri relativi alle categorie sociali, territorio e operatività , in base ai quali attribuire i punteggi ai fini dell’assegnazione dei lotti. Questi ultimi possono essere assegnati a cittadini, preferibilmente residenti nel Municipio in cui ricade l’area, che non risultino proprietari di terreni, pubblici ovvero privati, coltivabili. L’assegnatario potrà  essere coadiuvato da altri cittadini i cui nominativi verranno comunicati all’AGC che a sua volta provvederà  ad aggiornare la lista degli assegnatari all’amministrazione.
Agli artt. 8 e 16 è presente l’istituto della revoca che mal si combina con la natura del regolamento, essendo quest’ultimo uno strumento applicativo del principio di sussidiarietà  orizzontale.

Sulla regolazione
Venendo alla gestione delle aree, l’AGC può delimitare queste ultime per evitare l’ingresso di animali o appropriazioni indebite, mediante costruzioni che non prevedano opere murarie, e previa approvazione degli Uffici competenti. Deve essere garantito l’accesso a tutti i cittadini i quali potranno recarsi verso le aree poste a giardino, senza disturbare l’attività  di coltivazione.