Il giovane team con gli anni ha accolto nuovi membri (Chiara Covello, Cinzia Giazzoli, Elisa Contarin, Enrico Avesani, Maria Vittoria Borghetto e Natasa Vuckovic) e non ha smesso di avere l’entusiasmo che lo ha caratterizzato fin dai primi momenti, quando crederci è stato forse più ambizioso. La riorganizzazione della raccolta differenziata in facoltà , la predisposizione di nuovi cartelli e materiale informativo, il collocamento delle isole ecologiche e gli incontri tematici con gli studenti per invogliare ad uno stile di vita più attento nei confronti dell’ambiente sono alcuni dei passi compiuti dal gruppo. In questo cammino, peraltro, non è mai mancato il sostegno del preside di giurisprudenza, il professor Giuseppe Nesi, della responsabile dello staff di facoltà , la dottoressa Loredana Giacomelli e soprattutto del professore di diritto dell’ambiente, nonché delegato per le tematiche ambientali, Nicola Lugaresi.
Sofia Pozzobon, una delle fondatrici, afferma con il sorriso che ” nonostante abbia subito molti interventi estetici, l’anima del progetto è rimasta immutata: tanto entusiasmo, voglia di fare e di migliorare. ” Il nome Right, infatti, si è ispirato alla duplice traduzione del termine inglese, includendo sia il riferimento a qualcosa di giusto, sia il diritto di chiunque ad un ambiente sano ed armonioso. Sofia, inoltre, dinnanzi alla richiesta di definire Right, ha risposto: ” E’ una famiglia, è impossibile non lasciarci il cuore. Io stessa, per motivi personali, mi sono dovuta allontanare per un periodo; poco dopo sono tornata più determinata di prima e sono stata riaccolta a braccia aperte ” . Un’altra componente del gruppo, Chiara Covello, lo ha invece definito come ” un modo per rendere un interesse (individuale) un mezzo di condivisione con gli altri studenti. Personalmente, l’impegno in questo progetto contribuisce a farmi vivere fino in fondo l’università . ”
Dall’esperienza pluriennale del progetto è emerso che l’educazione ambientale non può essere qualcosa di prefabbricato e rigido ma piuttosto si debba plasmare sulle persone. Questo è il principio seguito dal gruppo, anche nella ripartizione del lavoro: ognuno contribuisce secondo la propria disponibilità e tutti rispettano le necessità dei propri compagni. In questo modo si è creato un ambiente di lavoro ideale, all’interno del quale tutti collaborano serenamente ed ognuno si sente incoraggiato a presentare nuove idee o proposte di miglioramento.
Un’iniziativa di cittadinanza attiva per il bene comune nella piccola quotidianità universitaria.
Quel che è bene sottolineare è che gli sforzi del gruppo ed il messaggio veicolato sono indirizzati a studenti, professori e personale della facoltà ma ciò che si cerca di trasmettere è una cultura ambientale che venga portata anche al di fuori delle mura universitarie. Si potrebbe vedere come un esempio di giovani giuristi che rovesciano il cliché del diritto all’azzeccagarbugli, come qualcosa di complicato ed inaccessibile. Questi giovani dimostrano quotidianamente di aver fatto tesoro delle lezioni di diritto costituzionale, di avere colto l’essenza della sussidiarietà orizzontale e prestarsi a questo bellissimo ideale.
C’è da chiedersi quale sia la risposta da parte degli utenti della facoltà . Secondo Chiara, c’è ancora molto da fare per sensibilizzare, forse meglio educare, ma la strada sembra essere proprio quella giusta. Ci sono delle inevitabili difficoltà : i meccanismi burocratici spesso complicano il lavoro del gruppo, la mancanza di fondi comporta sacrifici non indifferenti e talvolta alcuni studenti, specie i più anziani, non vedono di buon occhio la prospettiva di cambiamento. Il team, però, non demorde e prosegue nella missione con il sorriso e tanta buona volontà .
Fra le prospettive future c’è l’idea di divenire un’associazione studentesca, consolidare Right in facoltà e, perché no, ambire a contribuire al miglioramento anche di altre realtà universitarie. Uno dei prossimi obiettivi è la partecipazione di alcuni membri del gruppo al progetto di innovazione legislativa e formazione istituzionale Generazione Italia. Passi ambiziosi, indubbiamente, ma il giovane team non sembra scoraggiarsi dinnanzi alla difficoltà .
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