Dopo il successo della prima edizione, svoltasi a marzo del 2016, torna a Barcellona l’evento sulle economie collaborative procomàºns, orientate cioè ai beni comuni e al bene comune delle collettività . Vuole essere questo un momento di incontro e di co-creazione di politiche pubbliche a sostegno di queste. Da diverso tempo ormai l’economia collaborativa basata sulle piattaforme digitali sta crescendo in modo esponenziale, creando almeno tante sfide quante sono le opportunità che ci offre. E’ diventato quindi un punto imprescindibile per le agende politiche, locali e non, un punto da implementare col coinvolgimento della cittadinanza.
La co-creazione di politiche pubbliche
L’ampia varietà dei modelli e delle strategie presenti nelle nostre città ci spinge ad interrogarci sul potenziale di queste pratiche, che grazie all’utilizzo di piattaforme open si possono configurare come opportunità per aumentare i livelli di democratizzazione dell’economia. La riflessione di apertura di Yochai Benkler, Professore di Diritto alla Harvard Law School, si concentra sulla misura in cui la rete rende possibili forme estensive ed inclusive di collaborazioni che abbiano effetti trasformativi tanto per l’economia quanto per la società . In questi processi il procomàºn si presenta come alternativa al neoliberismo, che ha proposto modelli di sharing economy che, al contrario, hanno prodotto effetti anti-democratici, precarizzato le condizioni lavorative e favorito il capitalismo oligarchico.
L’intero programma dell’evento è ruotato attorno quattro assi principali: 1) Articolazione e impulso del settore procomàºn dell’economia collaborativa; 2) Risorse per l’imprenditoria nell’economia collaborativa: modelli tecnologici, di governance ed economici; 3) Soluzioni di co-design alle sfide delle città basate su piattaforme digitali e metodologie collaborative, principalmente nei settori dell’abitare, dell’esclusione sociale, della cura e della precarietà ; 4) Raccomandazioni e suggerimenti per le amministrazioni per la co-costruzione di politiche pubbliche. La partecipazione di oltre 300 persone ha reso possibile l’incontro e il confronto tra differenti pratiche e saperi e l’apertura di nuove traiettorie di lavoro e di riflessione, come ad esempio il “Bilancio Procomàºn” strumento necessario per differenziare i modelli esistenti, la possibilità di costruire nuove alleanze con le reti economia solidale e/o il tessuto imprenditoriale e altro ancora.
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