Soddisfazione per il traguardo raggiunto ma anche critiche rispetto all'esclusione dei cittadini singoli

L’iter per la stesura del testo si è dilungato al fine di consentire una partecipazione quanto più inclusiva possibile. Proprio per questa caratteristica, il testo finale, composto da 20 articoli, è stato definito dal vicesindaco Stella Sorgente un bene comune, in quanto derivante dalla collaborazione fra forze politiche e cittadini. L’ambito di applicazione è ampio. Requisito fondamentale: una forma di collaborazione per l’amministrazione condivisa, la cura, rigenerazione, l’abbellimento o valorizzazione dei beni comuni. Di certo non mancano idee per affrontare i disagi dell’alluvione del 10 settembre scorso con una nuova energia che conduca a spazi condivisi (aree gioco, piazze..). Le proposte di collaborazione verranno presentate all’ufficio Associazionismo, Beni comuni e Partecipazione, in fase di costituzione all’interno del Cisternino di Città , i cui compiti includono l’applicazione del Regolamento, la relazione con i cittadini ” attivi ” , il coordinamento di proposte, e favorire l’attuazione di patti di collaborazione, come previsto dal Regolamento stesso.
Un aspetto interessante del regolamento di Livorno consiste nell’inserimento dell’articolo 19 che prevede una fase sperimentale di un anno durante il quale analizzare modalità  di partecipazione ed individuare eventuali modifiche che consentano un’applicazione quanto più ampia del regolamento.

Cosa ne pensano  “Buongiorno Livorno” e i gruppi attivi nei quartieri

Abbiamo chiesto a chi vive quotidianamente la realtà  di Livorno di esprimere un’opinione generale riguardo al regolamento. Fra i punti deboli del testo, secondo gruppi informali come Quartieri Uniti Ecosolidali, si può evidenziare la scelta di favorire le forme associative e le realtà  di volontariato a discapito dei cittadini singoli, una differenza sostanziale rispetto a quanto previsto nel regolamento di Labsus. Su questo punto concorda Stefano Romboli,  affermando come  sia prevalsa la logica della semplificazione, visto che la forma associativa presenta tratti più rassicuranti e strutturati. Ma il rischio è quello di penalizzare il singolo cittadino e di non favorire la partecipazione e la cittadinanza attiva “diffusa”, a vantaggio magari di percorsi privilegiati o già  costruiti “a tavolino” “.
Quartieri Uniti Ecosolidali si dichiara in generale molto soddisfatta del traguardo raggiunto, considerando il regolamento uno strumento indispensabile per abilitare la collaborazione civica, auspicando che le istanze dei cittadini singoli siano presto colte e integrate nel testo.
In conclusione, sottolinea il vicepresidente di Buongiorno Livorno, il regolamento  è una  base sulla quale costruire patti di collaborazione che potrebbero rappresentare, da subito, un buono strumento e favorire la sperimentazione di percorsi e progetti “dal basso” nella logica della sussidiarietà . La sfida, per Buongiorno Livorno, oltre a dare concretezza a questo, sarà  quello di favorire lo sviluppo delle pratiche e delle sperimentazioni dei beni comuni urbani anche attraverso altri strumenti: pensiamo in primis agli esempi delle delibere degli spazi liberati” del Comune di Napoli e alle forme del bilancio partecipativo. Strumenti e soluzioni complementari e in parte integrabili, e non alternativi e in contrapposizione fra di loro.  Da questo punto di vista il Regolamento non può certo essere concepito come la “panacea di tutti i mali” e esaustivo“.

Anche a Livorno il percorso è dunque appena iniziato e forse sarà  necessario rivalutare alcuni aspetti del regolamento affinché cittadini, singoli o associati, possano fornire il proprio contributo, secondo il principio enunciato all’articolo 118 della nostra Costituzione.  E’ importante che la via sia stata intrapresa e che, da ora in poi, con la partecipazione di tutti, si possa solo migliorare.

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