Beni comuni e amministrazione condivisa Patti di collaborazione

A Laterza si parte con i patti di collaborazione per valorizzare (anche) il Medioevo

“La politica dovrebbe far questo: ridare spazi fisici e pratici alla comunità, favorendo la partecipazione generativa dei cittadini alla vita pubblica”

Laterza è una cittadina in provincia di Taranto e a soli dieci minuti da Matera, immersa nel Parco regionale “Terra delle Gravine”. La sua gravina, Oasi Lipu, è uno dei più grandi canyon d’Europa.
A pochi passi dalla gravina, il centro storico conserva tutta la spiritualità e l’antichità delle chiese rupestri. Famoso è il quartiere Fornaci dove si scoprono odori e sapori di lunghe tradizioni che si tramandano nel tempo, come quella dell’arte della maiolica. Un Comune “ideale” per i numerosi patti di collaborazione proposti dalla comunità laertina e, tre di questi, già sottoscritti con l’Amministrazione comunale per l’avvio delle attività.

Dal materiale all’immateriale, e viceversa…

Le ceramiche di Laterza

Dei tre patti sottoscritti, uno di questi riguarda proprio il quartiere Fornaci. Un B&B situato in pieno centro, incastrato in una cornice di case del vecchio borgo, ha sottoscritto con l’Amministrazione un patto di collaborazione per la pulizia, la cura e la valorizzazione, con luci e targhe, del quartiere e delle antiche botteghe ceramiche laertine, a testimonianza dell’importanza che questo centro ha da sempre assunto nel panorama della ceramica pugliese con la sua produzione “faenzara” di alto e raffinato gusto, giustamente decantato e riconosciuto nella storia della ceramica.
Il patto di collaborazione è sottoscritto, dunque, dal titolare di una attività turistico-ricettiva, una piccola impresa, e rappresenta uno dei primi esempi di questo tipo. Quello che potrebbe essere certamente valorizzato è il ruolo dei cittadini. L’area oggetto del patto è un luogo identitario per Laterza, attraverso la previsione di attività anche di tipo culturale l’oggetto non sarebbe esclusivamente l’arredo urbano ma anche la cura e la rigenerazione di beni comuni immateriali. Il tavolo di co-progettazione potrebbe essere la chiave per l’evoluzione del patto in questo senso e il coinvolgimento di altri soggetti collettivi e semplici cittadini.

Il Santuario dedicato alla Mater Domini

Un secondo patto, proposto dall’Associazione Officine delle idee, è per la “Cura costante del parco Mater Domini” per la creazione di un piccolo orto botanico e di un archeodromo medievale in una suggestiva cornice dove rivivere eventi storico-culturali. In quel parco c’è il cuore pulsante della spiritualità laertina, il Santuario dedicato alla Mater Domini che fu edificato tra il 1736 e il 1753, secondo le fonti, il luogo in cui avvenne il miracolo dell’Apparizione della Vergine al pastore Paolo Tria, il 23 marzo del 1650. Si tratta di un parco e di una sorta di museo a cielo aperto dove sperimentare, rendendolo così fruibile, la vita dei cittadini del Medioevo ai nostri giorni.
Tra i percorsi formativi proposti vi sono quelli rivolti ai bambini come eventi didattici per riproporre la vita quotidiana dell’uomo del Medioevo. Interessante, si legge nel Patto, come percorso di inclusione sociale la proposta di organizzare laboratori gratuiti per minori segnalati dall’Ufficio dei Servizi Sociali che, attraverso l’esperienza pratica, si caleranno in un mondo magico, accompagnati da guide esperte e preparate, per esperire gesti, colori, profumi, suoni e anche giostrine medioevali realizzate appositamente.
È evidente come, in questo Patto di Collaborazione, attraverso la cura di uno spazio fisico, sia centrale la cura di beni comuni immateriali, quali le tradizioni, la storia, l’identità della città di Laterza.
Anche in questo caso, come nel precedente, uno degli elementi caratteristici del Patto di collaborazione, l’essere sempre aperto a nuovi contributi e collaborazioni, potrà garantire la partecipazione di altri soggetti alla cura del parco, alla realizzazione di nuove attività di cura e rigenerazione.

Favorire le proposte: il percorso di Laterza

Tutto ha inizio, anche nel Comune di Laterza, con il “Regolamento sulla collaborazione tra Cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, approvato con Delibera n° 47 del 29/11/2016 in attuazione degli artt. 118, 114 comma 2 e 117 comma 6 della Costituzione, e tutto ha un seguito, anche nel Comune di Laterza, abitato da poco più di quindicimila abitanti, con la pubblicazione di un avviso pubblico per invitare i cittadini a proporre idee per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.

“Il percorso del Regolamento per i Beni Comuni”, afferma con orgoglio Leonardo Matera, assessore all’Ambiente, Partecipazione e Gestione del personale, “a Laterza è qualcosa alla quale la nostra Amministrazione tiene particolarmente. Il progetto politico al quale lavoriamo quotidianamente è, infatti, basato sulla partecipazione dal basso. L’avviso pubblico per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, che abbiamo avviato a maggio 2017, ha avuto un ottimo riscontro ed ha portato, ad oggi, a ben tre patti sottoscritti. Le domande continuano ad arrivare e questo è un fatto che inorgoglisce e, soprattutto, dà la misura di una comunità che ha a cuore la propria città. Il percorso dei Beni Comuni a Laterza sta contribuendo a ristabilire un legame di fiducia tra cittadini ed amministrazione: qualcosa che altrove si sta sgretolando, noi lo stiamo ritessendo con pazienza e, appunto, collaborazione. Questo, per me, è il grande messaggio che questo strumento sta diffondendo nella nostra comunità: insieme, cittadini ed amministrazione, possono rendere la nostra città più bella, accogliente, vivibile.”
Il Comune di Laterza, come oramai centinaia di comuni italiani, vanta più di una decina di proposte di collaborazione che la comunità laertina ha proposto all’ Amministrazione comunale per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani: ovvero i beni materiali, immateriali e digitali, che i cittadini e l’Amministrazione, anche attraverso procedure partecipative e deliberative, riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo per condividere con l’amministrazione la responsabilità della loro cura o rigenerazione al fine di migliorarne la fruizione e la valorizzazione.
Spesso il Regolamento sulla collaborazione tra amministrazione e cittadini rischia di essere silente, di non produrre, cioè, alcuna proposta di collaborazione da parte dei cittadini. Perché questo non avvenga è necessario, non solo comunicare ai cittadini la possibilità di prendersi cura dei beni comuni attraverso proposte concrete, ma costruire un percorso che favorisca quello che resta uno degli obiettivi principali del Regolamento, la condivisione delle responsabilità sulla base della fiducia reciproca.
La strada individuata dal Comune di Laterza è stata quella di suddividere il paese in otto aree urbane programmando un incontro con i cittadini di ogni area, veri e propri laboratori di partecipazione dove elaborare quelle che, poi, sono diventate proposte di patti di collaborazione avanzate all’amministrazione comunale. Secondo l’assessore Matera “I patti che abbiamo sottoscritto dimostrano che vicoli, piccoli parchi e piazzette da mera topografia tornano a far valere il loro significato storico, come per il quartiere delle antiche Fornaci, nelle quali è stata forgiata la nostra meravigliosa ceramica, o come per il parco nei pressi del Santuario Mater Domini acquisendo un grande valore di aggregazione. Questi patti non rendono solo belli questi luoghi ma, soprattutto, ridanno loro la vita. Per me, in particolare, la politica dovrebbe far questo: ridare spazi fisici e pratici alla comunità, favorendo la partecipazione generativa dei cittadini alla vita pubblica. I risultati non potranno che essere bellissimi”.

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