A volte la bellezza è semplicemente dietro casa

Il 23 Settembre si è tenuto il primo appuntamento delle “Domeniche dell’Ecomuseo Casilino”, ricca rassegna di eventi, ideata allo scopo di riscoprire le tante bellezze nascoste di Roma.
Il quartiere Tor Pignattara ha rappresentato la prima tappa di questo memorabile tour, la cui riscoperta non sarebbe stata la stessa senza la guida di Giorgio Silvestrelli, volontario dell’associazione culturale MURo.

Tra arte e integrazione

L’opera dell’artista romano Flavio Solo dà il via alla visita: immaginazione e creatività davanti alla Scuola Carlo Pisacane, in nome di una scuola aperta all’integrazione e alla diversità. Una visione multiculturale, che sappia tener conto delle singole diversità e arricchirsi delle stesse: questa l’idea dietro l’opera dell’artista Diavù, successiva tappa del tour.
A seguire un progetto meltingpot, nato dalla mano di diversi artisti tra cui Lucamaleonte: risalta nell’opera il profilo del signor Caporelli, migrante abruzzese stanziatosi a Roma dopo il secondo conflitto mondiale. Riecheggia anche in quest’opera l’idea dell’accoglienza che il quartiere Tor Pignattara ha sempre sostenuto con forza.

Da Gagarin al realismo magico del Sudamerica

Un Jim Morrison un po’ inusuale con casco da astronauta targato Urss e stelle sullo sfondo: questa l’opera dell’artista tedesco Ogre, fiducioso nella possibilità di dialogo negli anni della cortina di ferro. Dal bipolarismo della guerra fredda si passa all’atmosfera magica ed esotica del Perù: l’Acquario, realizzato dall’artista Carlos Atoche, costituisce un’opera dai tratti quasi onirici in cui la creatività sembra essere la sovrana indiscussa.

Realismo e astrattismo : ultima tappa del tour

Si susseguono le opere degli artisti Contra e Dro, El Schift e Agostino Iacurci:colori e poesia si intrecciano portando lo spettatore sempre più in là, in una no man’s land in cui tutto sembra essere possibile.
Dalle ombre di De Chirico si passa alla street art francese con Christian Guèmy, in arte C215: un gatto, un passerotto e il volto di un uomo invecchiato come simboli della storia del quartiere.
L’astrattismo geometrico di Atlan e Sten-+Lex, seguito dalla struggente Ostiah di Nicola Verlato dedicata a Pier Paolo Pasolini, concludono questo strabiliante tour.
A volte la bellezza è semplicemente dietro casa e questo tour tra le strade di Tor Pignattara non ha mancato di ricordarlo; tante storie, tanti artisti e un solo e unico monito: guardare aldilà dei propri orizzonti per scoprirne di nuovi.