Da spazio vuoto a luogo vivo. La storia di un bene comune

Villa Crastan è un’antica dimora appartenuta ad una delle prime famiglie industriali – i Crastan – arrivate in Toscana nel secolo scorso per insediare la propria azienda. La città in cui si trova è Pontedera, nota in tutto il mondo per gli stabilimenti Piaggio – dove Corradino Ascanio progettò la Vespa. Dagli anni Sessanta la Villa è divenuta proprietà pubblica e ha ospitato per quaranta anni la biblioteca comunale, poi con il trasferimento di quest’ultima nell’ex “dente Piaggio”, la Villa è rimasta vuota, in cerca di futuro.

Il percorso partecipativo

Difficile trovare in città qualcuno che non conosca Villa Crastan. Sarà per la sua posizione vicinissima al centro storico o per via del giardino che ha ospitato bambini, matrimoni e per molte stagioni il cinema estivo; oppure proprio per la biblioteca comunale che ha visto avvicendarsi generazioni di studenti.


Per questo nel 2017 l’Amministrazione comunale ha deciso di promuovere – con il sostegno della Regione Toscana – un percorso di partecipazione per coinvolgere la cittadinanza nella scelta sul futuro della Villa. È nato così il percorso Viva Villa Crastan Viva, che ha visto momenti di ascolto, interviste individuali, visite partecipative alla scoperta della Villa e momenti di confronto collettivo. Dopo il “laboratorio di visione” finalizzato a far emergere potenziali fruitori, bisogni cui rispondere e funzioni da ospitare, è emersa con forza la richiesta di non privatizzare l’immobile, bensì di rilanciarne il ruolo di luogo di riferimento per tutta la città, con particolare attenzione al tema della produzione libera di cultura, nelle sue diverse declinazioni. Il successivo invito alla creatività si è perciò rivolto a quanti (cittadini, associazioni, imprese) avessero proposte in linea con gli indirizzi emersi e volessero sperimentarle gratuitamente all’interno della Villa per un mese. Ne è nato il “settembre della villa”, un mese di eventi – presentazioni di libri, spettacoli teatrali, performance musicali, esposizioni d’arte o atelier per bambini, laboratori artigianali e artistici, perfino la sperimentazione di un ostello – aperti alla cittadinanza. Quello che fino a pochi mesi prima poteva sembrare impossibile è diventato realtà: i singoli progetti e i loro proponenti (associazioni o cittadini) sono divenuti una vera e propria comunità, un microcosmo che ha fatto rivivere la Villa, aprendola alla condivisione della città.

Ed è proprio nell’ultimo laboratorio di co-progettazione che ha coinvolto tecnici comunali e i protagonisti del “settembre della villa” per tracciare il percorso verso l’individuazione di un soggetto gestore che è nata la nuova sfida che stiamo affrontando. Anziché procedere con la pubblicazione di un bando e l’individuazione di un gestore “tradizionale”, i partecipanti hanno avanzato la proposta di una gestione collaborativa della Villa. L’amministrazione ha raccolto la sfida ed è nato “Villa Crastan Casa della Città”, progetto di accompagnamento finalizzato alla costruzione di un modello di gestione collaborativa della Villa e dei suoi spazi, che si avvale del contributo della Regione Toscana, attiva su questi temi sin dalla redazione del Libro Verde sulle pratiche collaborative #CollaboraToscana.

Verso il Patto di collaborazione

“Villa Crastan Casa della Città” ha mosso i primi passi a fine 2018, con una festa e con un crowdlab© durante il quale i cittadini sono stati chiamati a confrontarsi con alcune esperienze innovative di gestione di spazi (InStabile Portazza – Bologna, Rete Case del Quartiere – Torino, Ex Asilo Filangieri – Napoli). Proprio nei prossimi giorni uscirà una call finalizzata a raccogliere candidature di quanti siano interessati a partecipare al percorso di costruzione di un soggetto collettivo di gestione coerente con gli indirizzi emersi lo scorso anno, o anche solo a organizzare eventi all’interno della Villa nei prossimi mesi. Tra aprile e settembre infatti, attraverso laboratori di coprogettazione e livinglab, i facilitatori di Sociolab coadiuveranno i soggetti selezionati nella costruzione di una programmazione unica, ma soprattutto nella definizione di un modello di gestione collaborativa che sarà sancito dalla firma di un Patto di Collaborazione con il Comune che ha anche deciso di supportare la futura gestione sostenendo i costi delle utenze.

Cristian Pardossi fa parte di Sociolab. Si occupa di politiche pubbliche, urbanistica, rigenerazione urbana e facilitazione.