Dopo numerose battaglie legali e la chiusura causata dal virus Covid-19, l'aeroporto di Berlino-Schönefeld riuscirà a migliorare il suo rapporto con la comunità locale, una volta riaperto?

In questi tempi difficili il settore del turismo è quello che sicuramente sta subendo di più la frenata. Chi non ama viaggiare quando ha la possibilità di farlo? Visitare nuovi posti, andare all’estero, conoscere nuove culture… E quale luogo è più emblematico di un aeroporto per esprimere questo desiderio? La storia che presentiamo qui parla dell’aeroporto internazionale “BBI” di Berlino-Schönefeld, non molto gradito ai cittadini berlinesi. Eppure, l’aeroporto è in continua espansione, nonostante un sondaggio Edreams nel 2017 lo abbia eletto il “peggior aeroporto del mondo”. L’aeroporto, inoltre, serve l’aviazione generale tedesca, un centro di simulazione Lufthansa e dal 2007 la Croce Rossa tedesca (DRK) gestisce un centro logistico di soccorso in caso di calamità in patria e all’estero.

La sua travagliata storia

Nel 1946 l’Aeronautica Sovietica si trasferì da Johannisthal a Schönefeld e nello stesso anno l’Aeroflot iniziò le operazioni di volo. Aperto al traffico civile nel 1947, fu fino al 1990 l’aeroporto di Berlino Est, nonché il maggiore della Repubblica Democratica Tedesca (RDT). Dagli anni ‘60 fino al cambiamento politico, l’aeroporto, che era noto come “Aeroporto centrale di Berlino-Schönefeld”, era situato in una posizione strategica rispetto a tutte le potenze che soggiogavano Berlino. Permetteva non solo lo scambio fra compagnie aeree alleate, ma a differenza degli altri due aeroporti, Tegel e Tempelhof, dava anche accesso a numerosi scambi internazionali a prezzi accessibili. Nel 1960 la direzione della RDT decise un piano generale per l’espansione dell’Aeroporto Centrale di Berlino Schönefeld. Il piano d’espansione si era basato su un numero ipotetico di passeggeri previsti per i decenni a venire. Numero superato nel 1969 poiché il traffico dei passeggeri inaspettatamente aumentò da 1 a tre milioni solo nel 1990. Alla fine della RDT con la riunificazione delle due Berlino nel 1990, il Parlamento Comunale di Berlino e il Parlamento Statale di Brandeburgo decisero di espandersi per diventare il principale aeroporto nei dintorni della città di Berlino. Questo nonostante il calo significativo registratosi del numero di passeggeri nonostante il precedente ammodernamento degli anni ’90. La causa è derivata dalla chiusura di Interflug nel 1991 e dal trasferimento di altre compagnie aeree nel più moderno e centrale aeroporto di Berlino Tegel. Nel 1993 il Governo decise di iniziare una procedura di pianificazione regionale nelle località di Jüterborg Ost, Sperenberg e Schönefeld Süd. Venne selezionato quest’ultimo come zona per la costruzione, poiché il Governo Federale preferiva investire in un luogo vicino alla città. Nel 1995 la società operativa diede inizio all’ampliamento del terminal. Nella primavera del 1996, la Repubblica Federale Tedesca, gli Stati di Berlino e Brandeburgo decisero infine di espandersi per diventare il principale aeroporto del Brandeburgo di Berlino. I pochi collegamenti di linea classici rimanenti durante questo periodo includevano Aeroflot a Mosca e Rossija (precedentemente Pulkovo) a San Pietroburgo.

Interflug_Storie da Berlino

Interflug_Aeroporto di Schönefeld Berlino_Bundesarchiv_WikipediaCommons

Un aeroporto… poco amato

Nel 1999 il governo federale ha dato il proprio consenso sulla procedura di approvazione del piano per l’ubicazione di Schönefeld. I cittadini della zona interessata, però, hanno portato immediatamente in tribunale le loro ragioni di opposizione, cioè la paura di potenziale impatto sull’inquinamento acustico. Subito si organizzarono in piccoli gruppi di cittadini attivi costituiti inizialmente solo dai loro vicini. Ma le cause legali vennero respinte. Nel 1999 il piano previsto per l’aeroporto comportava un finanziamento privato, non ancora ottenuto nel 2003. Il risultato è stato un danno finanziario di circa 41 miliardi di euro. Nel frattempo, l’aeroporto passava nelle mani delle compagnie aeree a basso costo che incominciarono a prendere il monopolio a Schönefeld. Nel 2004 il Governo concesse il permesso definitivo ai piani d’espansione e i cittadini fecero nuovamente causa al progetto. Nel 2005 il Tribunale Amministrativo Federale bloccò i lavori di costruzione fino al 2006. Dopo la chiusura di Tempelhof nel 2008, il Ministero dei Trasporti del Brandeburgo decise di vietare i voli notturni da mezzanotte alle cinque del mattino, in rispetto alle richieste dei cittadini. Un anno dopo questa decisione, nel 2010, la Flugsicherheit (sicurezza aerea della Germania) pubblica le nuove rotte dei voli per l’aeroporto internazionale “BBI” di Berlino-Schönefeld, riprogrammate in modo tale da provare a rispettare gli accordi – non includendo la zona abitata -, quindi modificando il piano originale. Ciò al fine di tornare al regime di traffico aereo precedente. Questo portò a nuove manifestazioni di massa e proteste da parte dei cittadini. In quel periodo, i gruppi di cittadini attivi si riunirono per formare il “Bündnis Süd-Ost”, che era stato formato come un’Associazione Indipendente di diversi partiti politici. Le loro richieste erano: un divieto generale dei voli notturni dalle 22 alle 6 di mattina; una nuova pianificazione per la posizione dell’aeroporto, visto che Sperenberg sarebbe una località a 35 km di distanza dall’attuale aeroporto, una posizione molto più strategica poiché è una zona poco urbanizzata; limitare la quantità totale di voli e passeggeri al fine di prevenire un maggiore rumore e l’inquinamento ambientale. Chiesero inoltre allo Stato modifiche al progetto al fine di prevenire l’impatto sul rumore, anche a costo di influire negativamente sugli aspetti economici. Ma le loro azioni legali contro le rotte di volo sono state ignorate dal Tribunale Amministrativo Federale anche nell’ottobre 2011. Ulteriori proteste sono seguite nel 2012. Quell’anno il Tribunale ha finalmente concesso ai cittadini una maggiore protezione dall’inquinamento acustico. Una piccola vittoria che ha ridotto il numero di cause legali e diminuito le proteste che sono diventate più contenute e rivolte ad una maggiore prevenzione del rumore e impedendo così una futura estensione dell’aeroporto.

Riflessione verso un futuro incerto

In questi giorni di pandemia l’aeroporto di Schönefeld è fermo come quasi tutti gli aeroporti del mondo. Non ci sono più aerei che volano a nessun’ora del giorno. Quale sarà ora il sentimento di chi vive nei pressi di un aeroporto? Gioia, tristezza… Entrambe, forse. Una vittoria momentanea per chi vive vicino Schönefeld. E dopo come sarà? Tutti ci facciamo questa domanda. L’aria è più pulita e di questo siamo tutti felici, ma a che prezzo? Non sarà come prima, forse, ma neanche come adesso. Bisogna essere un po’ ottimisti e guardare al futuro con maggiore speranza, mettendola nelle valige con ricordi, sogni, paure, ansie. Torneremo presto a viaggiare. Ma l’attenzione alla compatibilità tra lavoro, turismo e tutela della salute, come hanno sottolineato i cittadini berlinesi, rimarrà una questione importante, su cui bisognerà dare delle risposte concrete.

 

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