Gli esiti, le ipotesi e gli apprendimenti di un percorso di ricerca sui bandi di sostegno al Terzo Settore finanziati dalla Regione Lombardia

Conoscere è il passo da fare per comprendere e apprendere, per operare scelte consapevoli e indirizzare in modo adeguato ed efficace energie e risorse per far sì che l’autonoma iniziativa dei cittadini, esercitata anche tramite gli Enti del Terzo Settore (di seguito, ETS), trasformi i bisogni in risposte, le fragilità delle comunità in azioni di cura, gli spazi sociali non presidiati, intesi in senso fisico e simbolico, in Beni comuni.
Queste le ambizioni del progetto di ricerca ConTeSTI, Conoscere il Terzo Settore per Tracciare Itinerari, finanziato da Regione Lombardia attraverso il bando di Sostegno agli ETS, che le ACLI Lombardia APS, insieme a una rete larga e profonda di soggetti della società civile, stanno realizzando per comprendere meglio come impegni e impieghi legati ai dispositivi progettuali possano concorrere all’interesse generale.
Attraverso un’analisi dei bandi finanziati per il sostegno agli ETS negli anni 2018, 2019 e 2020, insieme a una serie di interviste ai responsabili dei progetti, il progetto ConTeSTI ha fatto il suo primo “giro di boa”, restituendo alcune dimensioni interessanti per conoscere il quadro e l’orizzonte delle esperienze in essere, analizzando sia aspetti di carattere quantitativo che qualitativo.

Cosa abbiamo visto, sentito, provato?

Dall’analisi dei casi studiati, i principali nodi emersi dall’analisi quantitativa riguardano:

– a fronte del maggior impiego di risorse investite (7milioni nel 2020 contro i 5 del 2019 e i 4,5 del 2018) si riscontra anche una crescita dei progetti finanziati (157 nel 2020, 114 nel 2019 e 76 nel 2018), sia a carattere locale (99 nel 2020, 66 nel 2019, 49 nel 2018), che territoriale (50 nel 2020, 45 nel 2019 e 24 nel 2018), che regionale (8 nel 2020 contro i 3 del 2019 e 2018). Un dato che va collegato alla crescita non solo delle iniziative in sé, ma anche dei partenariati impegnati nei progetti, soprattutto negli ambiti che interessano il sociale, l’educazione e lo sviluppo delle capacità e delle connessioni tra ETS. Molto ridotte invece le presenze di progetti negli ambiti legati a sanità, legalità, riduzione degli sprechi alimentari e azioni per il clima.
– Nel 2020, una convergenza dei progetti (erano possibili più ambiti di scelta) rispetto agli obiettivi di: promuovere risposte necessarie a contrastare gli effetti della pandemia (99 progetti su 157); favorire processi di welfare generativo (64 su 157); rafforzare e sviluppare le attività degli enti che compongono i diversi partenariati (64 su 157). Un dato che fa riflettere è la minor presenza di progetti legati alla digitalizzazione, nonostante i cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria.

Nelle interviste realizzate, le principali questioni emerse sono relative a:

– le fatiche e le fragilità generate dalla pandemia, sia rispetto alle competenze necessarie alla transizione digitale, che, più in generale, riguardo al ripensamento organizzativo degli enti e al reperimento / mantenimento delle attività e dei volontari;
– un calo dei fondi disponibili, a fronte di spese comunque abbastanza costanti, che non consentono di rispondere adeguatamente ai nuovi bisogni legati alla crescita delle povertà e delle disuguaglianze, a problemi di carattere psicologico e a fenomeni di isolamento e solitudine;
– una certa capacità di resilienza degli enti che hanno individuato nuovi percorsi e strategie, attivando reti di collaborazione e accogliendo un volontariato giovanile (prima non intercettato) motivato all’impegno dall’emergenza COVID;
– un quadro nuovo rispetto alle reti, non tanto mutate nel numero o nella composizione, quanto negli impegni e nei ruoli; in particolare, i progetti regionali si sono qualificati, costruendo nuove alleanze, come connettori tra reti e attivatori di nuove progettualità attraverso la messa in comune di pratiche e azioni.

E quindi?

Dalle rilevazioni effettuate, alcuni segnali appaiono particolarmente interessanti e rappresentano un punto di arrivo e, al contempo, di ripartenza delle progettualità. Fra questi, è utile sottolineare:

– l’esigenza di modificare gli assetti di rete passando da una dimensione di “divisione dei compiti” a una di scambio di competenze, esperienze e apprendimenti;
– l’importanza di potenziare la struttura delle organizzazioni, insieme a competenze trasversali legate alla qualità delle relazioni, alla digitalizzazione, alla comunicazione, al fundraising e peopleraising;
– la richiesta di strutturare dei luoghi in cui condividere narrazioni sui bisogni sociali in modo da trasformarli in apprendimenti e pratiche.

Stay tuned!

Da ultimo, una riflessione intorno al dispositivo “progetto” come modalità per sostenere il lavoro degli enti, da cui scaturisce la domanda: qual è il modo, non solo più efficiente, ma anche più efficace, per sostenere gli ETS nel promuovere solidarietà e utilità sociale?
Il percorso di ricerca del progetto ConTeSTI proseguirà, allargando lo sguardo sulle molte dimensioni di incertezza e complessità che attraversano e caratterizzano questo periodo.
Per maggiori informazioni sul progetto ConTeSTI, scrivere a coordinamento@aclilombardia.it.

Antonio Lagrotteria è Segretario Generale ACLI Lombardia APS