Il lavoro nella nostra carta costituente è previsto alla base del nostro ordinamento (articolo 1) e per questo la stessa Costituzione ci ricorda che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuovere le condizioni che rendono effettivo questo diritto (articolo 4). Uno degli strumenti concreti in questo senso è rappresentato proprio dai servizi di formazione e orientamento al lavoro, oggetto del Patto di collaborazione tra Comune di Bologna e Adecco Italia Spa. Questo accordo rappresenta un interessante esempio di applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, con una rete di attori impegnati nel costruire percorsi di inclusione lavorativa e sociale.
Alleanze territoriali per il lavoro
Formalizzato nel giugno 2024, il Patto sancisce un modello innovativo di sinergia tra pubblico e privato, mirato a rispondere ai bisogni occupazionali del territorio e a sostenere le categorie più fragili. Questo Patto si inserisce in una tradizione consolidata di iniziative simili promosse dal Comune di Bologna, come dimostrano i precedenti patti sottoscritti con Ascom Bologna nel 2023 e con Synergie Italia Spa, che dal 2021 al 2022 ha collaborato con il Comune per l’organizzazione di laboratori di orientamento e formazione sul mercato del lavoro. Questi patti confermano l’impegno dell’amministrazione bolognese nel costruire strumenti concreti per favorire l’accesso alle opportunità lavorative e formative, soprattutto per chi si trova in una situazione di vulnerabilità occupazionale. Adecco Spa in tal senso risulta essere un partner fondamentale circa gli obiettivi del Patto, vista la sua importante presenza su tutto il territorio italiano come importante agenzia per il lavoro nel favorire l’incontro tra domanda e offerta.
Un patto per l’orientamento e la formazione
Per farci raccontare meglio la natura e il percorso di questo Patto abbiamo intervistato Ambrogio Dionigi – “Responsabile dell’Unità Operativa relazioni d’impresa, Insieme per il lavoro, nuova occupazione” della Città Metropolitana di Bologna – che ci ha spiegato: «Il servizio per il lavoro, da un anno e mezzo, è conferito in un ufficio condiviso tra Comune di Bologna e Città Metropolitana di Bologna. Le politiche per il lavoro sono coordinate da questo ufficio condiviso di cui sono responsabile, quindi coinvolgente non solo il Comune ma anche la Città Metropolitana. Il Comune di Bologna aveva uno sportello comunale per il lavoro che è entrato in questo ufficio condiviso e che in questa settimana si sta accorpando al servizio “Insieme per il lavoro”». Quest’ultimo è un servizio pubblico-privato che coinvolge Comune, Città Metropolitana e Arcidiocesi di Bologna, finalizzato all’accompagnamento di persone disoccupate nel mondo del lavoro, sfruttando un network che coinvolge anche sindacati, associazioni e diverse imprese. «Lo sportello per il lavoro aveva già la consuetudine di collaborare con agenzie per il lavoro per realizzare laboratori e momenti di orientamento rivolti a cittadini e cittadine, finalizzati alla presentazione di attività sul territorio: in questo solco si inserisce l’accordo con Adecco, formalmente siglato a giugno 2024». Nello specifico il Patto prevede laboratori ed incontri tematici rivolti ai cittadini con l’obiettivo di fornire informazioni sul mercato del lavoro e orientare le persone al mondo professionale; incontri con oggetto la simulazione assessment, cioè sulle frequenti metodologie di valutazione del personale per individuare caratteristiche e competenze di ciascuna risorsa; l’organizzazione congiunta di un evento nell’ambito del Festival della Cultura Tecnica organizzato dalla Città Metropolitana di Bologna. In particolare, tutte queste attività saranno supportate dalla diffusione di contenuti informativi attraverso i canali del Comune, come la rete civica e le newsletter, per una collaborazione che durerà fino al 31 dicembre 2026.
Il contributo di Adecco: costruire ponti tra aziende e lavoratori
Dal canto suo, Adecco si impegna a svolgere una funzione sociale cruciale: mettere a disposizione competenze e risorse per rispondere alle esigenze del territorio e delle aziende. A raccontarci questo aspetto è Mirella Laccetti, rappresentante di Adecco, che sottolinea come il Patto sia nato dalla necessità di rispondere alle domande: «In che modo possiamo rendere subito utile questa collaborazione per gli utenti? Cosa cercano le aziende negli utenti? Si possono avvicinare le loro esigenze? Partire da questi interrogativi è fondamentale per capire come agire e per definire le priorità nelle azioni da realizzare». È evidente come in questo Patto si dia molto spazio e importanza al tema dell’informazione, dato che le attività sono centrate sul favorire la conoscenza del mercato del lavoro, degli attori coinvolti e quindi delle opportunità lavorative presenti che caratterizzano il mercato stesso, anche e soprattutto in relazione con il territorio. La centralità di questo tema è ben messa in evidenza da Mirella Laccetti: «Svolgiamo una funzione sociale importante quando riusciamo attraverso l’informazione e l’orientamento a raccontare i settori in crescita, i settori in difficoltà, le figure richieste e in che modo poter attraverso la formazione riuscire ad entrare in quel mercato del lavoro che oggi sembra inaccessibile per alcune categorie di lavoratori». Abbiamo chiesto ad Adecco quali siano stati i criteri determinanti nell’identificazione delle attività previste dal Patto e, in particolare, come queste possano rispondere concretamente ai bisogni del territorio bolognese: «Abbiamo scelto i temi che possono rispondere in modo più immediato ai bisogni del territorio in termini di occupabilità». Immediato è stato il collegamento con la prima attività, realizzata il 13 novembre nell’ambito del ciclo dei laboratori dello Sportello Lavoro, “Settore Construction: figure più richieste e occasioni di formazione” cioè un focus sulle professioni nell’ambito della cantieristica stradale e delle telecomunicazioni. Al riguardo spiega Laccetti: «Il nostro primo laboratorio è stato sul settore construction, settore in crescita sull’intero territorio nazionale ma soprattutto in Emilia Romagna e Bologna; sentivamo la necessità di raccontarlo agli utenti, di spiegare cosa significa lavorare in questo settore, quali sono le figure professionali e le competenze richieste, e spiegare anche in che modo acquisire le competenze necessarie. Ci riteniamo soddisfatti se riusciamo a trasmettere queste informazioni, a suscitare curiosità, perché è questo il punto di partenza su cui costruire le nostre attività di reclutamento e selezione del personale».
Una collaborazione pubblico-privata per il bene comune
La sinergia pubblico-privato è il requisito fondamentale per il funzionamento del Patto. Lo dimostra per esempio la condivisione di spazi e risorse tra i due soggetti. Gli incontri si svolgono nelle strutture del Comune e della Città Metropolitana, come le sale dedicate alle attività laboratoriali del servizio Insieme per il lavoro. Come evidenziato da Dionigi, tuttavia, non tutte le collaborazioni con le agenzie per il lavoro si rivelano facili. «Le criticità emergono quando le agenzie non si dimostrano sufficientemente disponibili al confronto con il territorio e la pubblica amministrazione, quando però ciò accade riusciamo a portare informazioni fondamentali sui trend del mercato del lavoro a target più vulnerabili, che spesso non si rivolgono alle agenzie o hanno diffidenza verso di esse, come siamo riusciti a fare con questo accordo» spiega. Adecco, infatti, ha mostrato una forte volontà di integrare il proprio operato con le priorità del Comune, mettendo al centro l’impatto sociale. La Società è consapevole dei risvolti positivi che può avere un allineamento tra pubblico e privato sulle sfide comuni, la quale risulta vincente nel favorire l’incontro tra domanda e offerta ma anche a far emergere la domanda stessa di lavoro. Su ciò interviene chiaramente Mirella Laccetti che afferma: «Come Gruppo siamo convinti che solo un modello che metta in rete aziende, enti pubblici e associazioni del Terzo Settore che, a vario titolo, si impegnano a favore delle persone in condizioni di svantaggio possa essere vincente. Operando in modo sinergico, unendo le forze, raggiungiamo l’obiettivo di creare le condizioni per inserire all’interno delle nostre aziende clienti un numero sempre maggiore di persone oggi in condizione di fragilità sociale ed economica».
Verso un nuovo modello di governance partecipata
Il Patto tra Comune di Bologna e Adecco rappresenta molto più di un semplice accordo formale: è un esperimento concreto di collaborazione pubblico-privata che ridisegna i confini tradizionali dell’intervento sociale. Attraverso questo modello innovativo, le istituzioni e le imprese dimostrano di poter andare oltre la logica del profitto, mettendo al centro la persona e i suoi diritti. L’iniziativa bolognese mostra come la sussidiarietà orizzontale possa tradursi in strumenti efficaci di inclusione, dove diversi attori – istituzioni, aziende, associazioni – convergono verso un obiettivo comune: restituire dignità e opportunità a chi è ai margini del mercato del lavoro. Non si tratta solo di creare occupazione, ma di ricostruire un tessuto sociale frammentato, ridando speranza e prospettive concrete a cittadini e cittadine. Questo approccio rappresenta una strada promettente per affrontare le sfide occupazionali contemporanee, dimostrando che la collaborazione, la condivisione di competenze e la volontà di andare oltre gli interessi immediati possono generare valore sociale ed economico. Un modello che guarda al lavoro non come merce, ma come diritto e bene comune, capace di restituire dignità e opportunità di crescita a ogni persona.
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