Amministrazione condivisa e gestione civica nel sistema giuridico spagnolo.

Il contributo che si propone nella rassegna odierna, pubblicato nell’Anuario de Gobierno Local, diretto da Tomàs Font i Llovet e Marc Vilalta i Reixach, con il titolo “Nuevas formas de participación ciudadana. En especial, la gestión y administración compartida“, tratta delle nuove forme di partecipazione della cittadinanza nel sistema giuridico spagnolo, concentrandosi sull’amministrazione condivisa e sulla gestione civica.

L’amministrazione condivisa come nuova forma di partecipazione dei cittadini

I cambiamenti che stanno avvenendo nella società del 21° secolo offrono l’opportunità di delineare una serie di elementi per ridefinire la partecipazione dei cittadini, riconsiderare i meccanismi tradizionali e incorporare nuovi strumenti come la gestione e l’amministrazione condivisa.
Rispetto alle forme tradizionali di partecipazione, che si concentrano sul processo decisionale, l’amministrazione condivisa implica che la partecipazione avvenga attorno la possibilità di condividere l’esercizio di alcune funzioni pubbliche, come la gestione dei beni comuni per la loro preservazione, conservazione e rigenerazione. La necessità di superare i limiti dei meccanismi tradizionali evidenzia la rilevanza che l’amministrazione condivisa è destinata ad acquisire. Pertanto, mentre i percorsi tradizionali si limitano a prevedere un intervento in una struttura organizzativa, normalmente di carattere consultivo, o in un procedimento procedurale, l’amministrazione condivisa consente l‘assunzione di responsabilità da parte dei cittadini coinvolti nella gestione. Si passa da un ruolo meramente passivo in cui i cittadini si limitano ad esprimere la propria opinione o  a fare proposte nel processo decisionale, ad un ruolo attivo e di primo piano. Questo ruolo attivo si manifesta nella gestione dei beni comuni che viene discussa in questo lavoro in una prospettiva ampia e non limitata ai beni comuni urbani, ricomprendendo anche le risorse naturali e i beni sociali.

Gli aspetti da prendere in considerazione per l’analisi di questa nuova forma di partecipazione

Questo lavoro evidenzia come nel processo di ridefinizione della partecipazione della cittadinanza sia necessario tener conto di una serie di elementi quali soggetti, spazio, finalità e formato.
Per quanto riguarda i soggetti, si pone la questione su chi debba avere la leadership nella condivisione delle funzioni, ruolo che le pubbliche amministrazioni hanno tradizionalmente assunto. A questo proposito, ci si chiede in che misura il loro ruolo dovrebbe invece essere quello di “promotori e facilitatori” con i cittadini che assumono un ruolo più attivo.
A proposito dello spazio, si evidenzia come la città diventi lo spazio della partecipazione cittadina. Fa quindi parte della definizione stessa del Comune porsi come canale immediato per questa forma di partecipazione, la quale è riconosciuta, altresì, come un vero e proprio diritto che fa parte della condizione giuridica del cittadino. Addirittura, in determinate occasioni, tale partecipazione viene utilizzata per determinare i poteri comunali e, in definitiva, costituisce un mandato conferito a coloro che possono esercitare il loro potere di auto-organizzazione entro determinati limiti.
Gli scopi che la partecipazione dei cittadini dovrebbe perseguire si concentrano sulla risoluzione di problemi collettivi al di fuori del quadro istituzionale, situati in aree più sfaccettate in cui diversi agenti interagiscono oltre i classici spazi di partecipazione.
Infine, va fatto riferimento ai formati incentrati sulle risposte alle attività congiunte e condivise in cui si realizza la coproduzione delle politiche pubbliche. Come vedremo, la partecipazione diventa rilevante non solo nel processo decisionale, ma anche nella stessa gestione (amministrazione condivisa). È opportuno differenziare questa partecipazione dalle forme di outsourcing, privatizzazione o commercializzazione, di carattere oneroso e in cui la natura economica prevale sul valore della solidarietà.

Le caratteristiche dell’amministrazione condivisa e la sua base giuridica

Dopo aver contestualizzato queste nuove forme di partecipazione dei cittadini, viene esaminata e differenziata nello specifico l’amministrazione condivisa della gestione civica, nonché la sua base giuridica.
Le principali caratteristiche dell’amministrazione condivisa sarebbero le seguenti:

  1. Cittadinanza e amministrazioni condividono la funzione amministrativa, che non deve essere confusa con l’esercizio del potere;
  2. Cittadinanza e amministrazioni mettono in comune risorse e responsabilità per risolvere congiuntamente problemi di interesse generale, co-creando politiche pubbliche;
  3. Si abbandona il classico ruolo dell’“amministrato” come destinatario di una decisione amministrativa, per diventare un “co-amministratore” o “cittadino attivo”;
  4. Si formalizza l’amministrazione condivisa, attraverso un patto di collaborazione tra la pubblica Amministrazione e i cittadini in cui sono delimitate le responsabilità e i rispettivi compiti.

L’amministrazione condivisa si costruisce negli ordinamenti come quello italiano attraverso il principio di sussidiarietà orizzontale, riconosciuto costituzionalmente, sulla base del quale sono stati approvati regolamenti comunali e patti di collaborazione, in cui si condividono le funzioni e si delimitano le responsabilità. Nel caso spagnolo, invece, in mancanza del riconoscimento della sussidiarietà orizzontale, essa potrebbe basarsi sulla clausola dello Stato sociale di cui all’articolo 9.2 della Costituzione spagnola, secondo cui: “Compete ai pubblici poteri promuovere le condizioni affinché la libertà e l’eguaglianza dell’individuo e dei gruppi cui partecipa siano reali ed effettivi; rimuovere gli ostacoli che impediscono o rendono difficile la loro realizzazione e agevolare la partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, economica, culturale e sociale”.
L’importanza di un fondamento costituzionale o giuridico consente, da un lato, di legittimare l’azione condivisa dell’Amministrazione e dei cittadini nella gestione dei beni comuni, e, dall’altro, di consentire l’approvazione di regolamenti di amministrazione condivisa e la realizzazione di patti di collaborazione determinando le funzioni e le responsabilità.

La figura della gestione civica

Per quanto riguarda la figura della gestione civica, riconosciuta nella Carta municipale di Barcellona, pur presentando elementi di assonanza con il concetto di partecipazione, sembra concentrarsi maggiormente sulla cessione e sull’uso dei beni. Questa gestione civica sarebbe disciplinata attraverso la legislazione del  patrimonio e verrebbero conferiti mediante un contratto di cessione dell’utilizzo di uno spazio o di un’infrastruttura.
Più in particolare, il Regolamento sulla Partecipazione dei Cittadini del Comune di Barcellona, approvato il 27 maggio 2022, introduce nella Carta Comunale di Barcellona la materia della gestione civica, stabilendo una serie di regole quali: a) l’obbligo di destinare l’intero importo della gestione ai benefici che potranno essere prodotti; b) l’agevolazione e la promozione del coordinamento con il tessuto associativo per la gestione dei programmi settoriali determinati dal Consiglio Comunale, compresa la possibilità di cogestione attraverso la stipula di convenzioni; c) garantire l’accesso universale e la qualità dei servizi.
Si assiste, insomma, a nuove forme di partecipazione e gestione del patrimonio che comportano una riformulazione dei rapporti tra Stato e società e che consentono un maggiore coinvolgimento della cittadinanza nella cosa pubblica in modo da contribuire alla cura, rigenerazione e conservazione dei beni comuni.

Vicenç Aguado i CudolàProfessore ordinario di Diritto amministrativo presso l’Università di Barcellona

Il testo del contributo in lingua spagnola è disponibile al seguente link.

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Foto di copertina: Walkerssk su Pixabay