Una piattaforma per sviluppare un nuovo modello di società 

Mettere in rete cittadini attivi è la sfida della piattaforma materana

Sussidiarietà  orizzontale, wikidemocrazia, partecipazione, open government e open data, valutazione delle politiche pubbliche ed esperienze di mobilitazione on-line hanno segnato i temi cardine della summer school con gli interventi del presidente di Labsus Gregorio Arena, Christian Iaione, Alberto Cottica, Giovanni Schiuma, Bill Emmott, Antonello Caporale, Ernesto Belisario, Annibale D’Elia e molti altri illustri docenti che hanno portato la loro testimonianza stimolando il dibattito e la riflessione dei trenta giovani partecipanti permettendo cosìla nascita della piattaforma piazzarena.it (disponibile on-line nelle prossime settimane).

Mettere in rete cittadini attivi per la cura del territorio è l’obiettivo ambizioso della piattaforma materana. Basata sul principio della geolocalizzazione di iniziative, disservizi e buone prassi in una precisa zona della città , piazzarena.it risponde in pieno al principio di sussidiarietà  orizzontale promosso dalla nostra rivista. La sussidiarietà  declinata nelle forme del web (quella che Christian Iaione caporedattore centrale di Labsus ha definito wikisussidiarietà ), promette di essere il trampolino di lancio per azioni concrete e sostenibili per il territorio. L’esperimento riguarderà  dapprima Matera per poi diventare modello da applicare alle altre città  italiane intenzionate a sfruttare i buoni frutti della sinergia tra amministrazione locale e cittadini.

L’impronta labsusiana della piattaforma

Troppo spesso cittadini attivi, come nel caso dell’associazione napoletana CleaNap – piazza pulita come pure Friarielli ribelli, non sanno di mettere in pratica quotidianamente l’articolo 118 della Costituzione ultimo comma (che tra poco meno di un mese compirà  dieci anni) e in molti casi ne ignorano l’esistenza. Per questo la piattaforma sarà , sìlo strumento per lanciare, organizzare iniziative per la cura della città  di Matera, ma si propone soprattutto di diventare un modello applicabile al resto del territorio nazionale gettando le basi per un network di cittadini attivi e amministrazioni responsabili.

Le amministrazioni locali, infatti, potranno attingere alla grande miniera di conoscenze e capacità  di cui sono portatori i cittadini che, molto spesso, conoscono tanto i problemi quanto le bellezze dei quartieri in cui vivono sconosciuti molte volte alla pubblica amministrazione. Trasparenza, riconoscimento reciproco e supporto sono il “cuore” di un rapporto sano tra cittadini e Pa, come i ragazzi della summer school hanno osservato.

Parole che esprimono la sussidiarietà  orizzontale. Se la pubblica amministrazione infatti riconosce le attività  dei cittadini e supporta, sostiene le loro iniziative di interesse generale, vuol dire che deve anche fornire loro tutti gli strumenti materiali per fare in modo che le stesse siano messe in pratica. Il termine “supporto”, dunque, spesso citato dai summerarenauti, contiene in sè l’espressione “favoriscono” dell’articolo 118 comma 4 (1). 

Il Paese che si attiva, l’esempio di Rock your school

E’ un obiettivo ardito quello della piattaforma, si potrebbe obiettare, ma se si guarda alla parte attiva del nostro paese ci si rende conto che questa non è retorica, ma già  realtà . Navigando nella sezione Casi di Labsus si potranno leggere infatti storie di una Italia diversa, fatta di persone mosse semplicemente dalla voglia di migliorare il territorio in cui vivono. Cosìcome nel caso di Rock your school – Scuola di manutenzione civica dei beni comuni, il progetto promosso da Labsus in collaborazione con il Comune di Roma e realizzato in due licei romani, che ha dimostrato come nei giovani italiani non sia sopito il desiderio di attivarsi e di fare qualcosa per la propria scuola.

Gli studenti del liceo Righi e del liceo Farnesina sono stati impegnati nella cura della scuola, intesa come bene comune. A lezioni teoriche, svolte da Gregorio Arena e Christian Iaione sul tema della sussidiarietà  e dei principi costituzionali, si sono alternate attività  pratiche come il recupero delle mura e del giardino scolastico (guarda le foto di Fabrizio Spano e i video di Simone Chiaramonte sul blog del progetto).

Ecco, la sfida di Labsus e della piattaforma materana sta nel mettere in rete queste esperienze con il coinvolgimento delle amministrazioni locali. La rete diventa l’agorà  virtuale, la piazza, appunto, in cui discutere, proporre ma soprattutto fare nell’interesse generale e nel rispetto dei beni comuni. Principio questo, che non a caso, si riflette anche nel nome dato alla piattaforma dai summerarenauti, una crasi delle due parole chiave: “piazza” e “arena”.

(1) Stato, Regioni, Città  metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività  di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà .



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