È nata la Rete dei Comuni italiani per lo sviluppo sostenibile: è un nuovo progetto di ALI per porre i Comuni al centro dell’Italia del domani. Un'Italia a misura di persona e con una migliore qualità di vita

Lo sviluppo sostenibile è al centro della neonata Rete dei Comuni Sostenibili, un progetto ideato da ALI (Autonomie Locali Italiane) insieme all’Associazione Città del Bio e alla società di servizi Leganet. Fondata nel 1916, ALI è un’associazione di comuni, province, regioni, comunità montane, impegnata, così si presenta sul sito, «nella costruzione di una Repubblica di segno federale fondata sulla parità ordinamentale tra Stato centrale, Regioni ed Autonomie locali e sullo sviluppo e il riequilibrio economico sociale e territoriale tra aree forti e aree svantaggiate secondo i principi della cooperazione, della solidarietà, della sussidiarietà, della trasparenza e di una efficienza competitiva della Pubblica Amministrazione». Ad oggi, circa duemilacinquecento enti locali hanno aderito ad ALI. L’obiettivo della rete è far sì che le città contribuiscano al raggiungimento dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030. I Comuni che hanno aderito alla Rete faranno in modo che al termine di ogni anno venga misurata la loro performance in centosessanta indicatori di benessere e sostenibilità. Soprattutto collaboreranno condividendo su una piattaforma digitale le idee volte a migliorare gli indicatori stessi e le azioni finalizzate a stimolare l’innovazione dal basso. La Rete aiuterà i Comuni a reperire risorse esterne, attraverso bandi europei, nazionali e regionali, formerà gli amministratori e gli operatori degli enti e offrirà loro altri importanti servizi.

La cabina di regia del progetto

Il progetto, si legge sul sito di ALI, è stato accreditato alla Cabina di regia di «Benessere Italia», il coordinamento istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per le politiche del BES e dell’Agenda 2030, e inserito fra quelli di «Repubblica Digitale», l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
«La grande novità della Rete dei Comuni Sostenibili – ha sostenuto Matteo Ricci, presidente nazionale ALI e Sindaco di Pesaro, – è che, anno dopo anno, potremo misurare, in tutti i Comuni, le azioni di governo, la coerenza delle politiche locali col principio di sostenibilità, rendendola dunque concreta». L’iniziativa, aggiunge Ricci, dimostra di essere ancora più importante perché l’Italia dovrà avviarsi alla ripresa e alla ricostruzione post-Covid. Per questa ragione «sarà fondamentale misurare le politiche locali, che dovranno migliorare la qualità della vita e i nostri territori. I Comuni sono gli unici che possono far “cadere a terra” le linee programmatiche decise al livello nazionale. Per questo noi sindaci abbiamo chiesto che il 10% del totale delle risorse del Recovery, circa 20 miliardi, sia dato direttamente ai Comuni, per spendere subito e meglio in progetti validi». Inoltre, ha spiegato Ricci, «i Comuni migliori, più virtuosi, che fanno parte della Rete, verranno premiati ogni anno a Roma durante il Festival delle Città».
Per Valerio Lucciarini, presidente della Rete e direttore nazionale di ALI, «Il BES è un nuovo modo di pensare. Lo scopo è diventare una delle esperienze più avanzate a livello europeo, attuando le indicazioni della Commissione Europea contenute nel “European Handbook for SDG Voluntary Local Reviews”. Si punta a tradurre e introdurre in Italia gli obiettivi dell’Europa con una certificazione sulle politiche di sviluppo, puntando anche a colmare il gap tra enti piccoli e enti grandi, coinvolgendo i piccoli comuni e borghi in questo progetto di cooperazione e di trasformazione».

La rete che lo rende forte

«Una nuova sensibilità tra i cittadini, soprattutto durante questa pandemia» e «un’attesa straordinaria sulle istituzioni», ha sostenuto Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Ed è per questo, ha spiegato, che «quest’anno organizzeremo 5 scuole per amministratori comunali, a distanza. Abbiamo già lavorato e continueremo a farlo con le Università sostenibili, la RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile), che è la prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, per lavorare insieme sul territorio». Una nuova sfida per i Comuni, volta a costruire un’Italia più equa e sostenibile.

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