Nuovi scenari, protagonisti, opportunità

Giovedì 7 ottobre 2021, dalle ore 10:00, in diretta sulla pagina Facebook di Trame Lombardia, sarà possibile seguire il webinarCo-progettazione e co-programmazione. Nuovi scenari, protagonisti, opportunità“.
Di seguito, pubblichiamo una brevissima analisi – più che altro un prendere atto di una situazione che si determinerà nei prossimi cinque sei anni – e una conseguente valutazione sulle capacità e competenze che Terzo settore e pubblica amministrazione devono mettere in gioco nel prossimo futuro, compiute dalla Segreteria del Forum del Terzo Settore Lombardia.

Il quadro attuale

L’incremento delle risorse fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)  e FSE+ (Fondo Sociale Europeo plus) del sessennio 2021-27 rispetto al precedente 2014-20 si attesterà all’80% passando da 1.940 a 3.507,35 milioni di euro. Sul fronte dei finanziamenti nazionali, le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (di seguito PNRR) non hanno un precedente né sono ripartite regionalmente, ma concentrandoci su quelle che hanno il medesimo campo di applicazione dei fondi di cui sopra – la cosiddetta Missione 5 – si evince come, a livello nazionale, sono a disposizione 9.500 milioni di euro, dei quali realisticamente 1.000 milioni saranno da impiegare in Lombardia.
La Regione Lombardia, nella sua virtuosità rispetto ad altre regioni del nostro Paese, non è comunque riuscita a utilizzare integralmente le risorse dei fondi a disposizione nel sessennio appena concluso. Dal punto di vista delle capacità-modalità di impiego non ci sono novità: è credibile che all’aumentare straordinario delle risorse a disposizione corrisponda un altrettanto straordinario avanzo.
Senza entrare nei dettagli e limitandoci ai soli fondi FESR e FSE+ un banale calcolo ci porta a prevedere che le risorse non impiegate potranno attestarsi fra i 240 ai 600 milioni. Il periodo in cui si dovranno impiegare tali fondi, cioè il sessennio 2021-27, si sovrappone a quello nel quale andranno impiegate le risorse PNRR. È quindi naturale aspettarsi che l’avanzo, cioè il mancato impiego, sarà anche superiore.

La prima sfida

Per la prima volta nella storia, e direi finalmente, non si potrà più dire che il principale problema per la promozione e lo sviluppo delle comunità e per dare soluzione ai problemi dei territori sia la scarsità di risorse economiche a disposizione. Al contrario l’esigenza primaria sarà come contenere l’avanzo.
Detto ciò, e qui si spiega il “finalmente”, occorre concentrarsi sulla vera risorsa normalmente in deficit, quella senza la quale non è possibile attivare le energie delle comunità, aggredire alla radice i problemi dei territori, affrontare le cause dei bisogni della persona e dell’ambiente e non solo lenire i sintomi vale a dire la capacità di impiego.
Alla luce delle molte risorse, chieste e ottenute, e alla possibilità di non riuscire a spenderle, saranno proprio le capacità di impiego, le competenze e l’assetto organizzativo e istituzionale le chiavi attraverso cui tradurre le risorse da fondi straordinari – PNRR- Next Generation EU – o l’incremento straordinario di fondi come FESR e FSE in risposte ai problemi e opportunità per l’attivazione delle energie dei territori e delle comunità.
I problemi che ostacolano un uso efficiente ed onesto delle risorse – per usare l’espressione del Presidente del Consiglio Mario Draghi – sono antichi e complessi e saranno, essi stessi, oggetto dell’impegno e degli investimenti. Ma concentrando l’analisi su come il Terzo settore possa contribuire a moltiplicare le capacità di impiego delle risorse si scopre come si stia sottovalutando, forse per mancanza di consapevolezza, un’eccellenza del nostro Paese e dei nostri territori. Un’eccellenza che può contribuire sostanzialmente all’uso efficiente e onesto delle risorse.

Un’eccellenza italiana: gli enti del Terzo settore

Un primato riconosciuto, e spesso anche indicato dai colleghi e amici europei, come capacità di adattamento e reazione delle nostre comunità alle crisi e alle emergenze. Una resilienza – come la si definisce oggi – straordinaria e una vivacità e capacità di produrre opportunità e aprire spazi fecondi di collaborazione dell’ordinamento legislativo italiano.
È parlando con i nostri omologhi di altri paesi dell’UE che noi del Terzo settore ci sorprendiamo dell’ammirazione con cui vengono percepite migliaia di prove della capacità di reazione a situazioni inedite delle nostre comunità e come si riesca a organizzare soluzioni delle loro espressioni organizzate – gli enti di Terzo Settore – appunto. Sono i nostri interlocutori stranieri che ci ricordano come solo l’Italia abbia nella Costituzione un principio, quello di sussidiarietà espresso dal quarto comma dell’articolo 118, che chiede allo Stato in tutte le sue articolazioni di occuparsi dello sviluppo dei territori e della cura dei Beni comuni collaborando con le energie dei cittadini e delle comunità.
L’articolo 55 del Decreto Legislativo 117 del 2017 – cosiddetto Codice Unico del Terzo settore – con la lettura che ne ha dato la Corte Costituzionale – mediante la sentenza 131 del 2020 – rappresenta un potente strumento di moltiplicazione delle capacità di impiego delle risorse. Promuovendo la co-programmazione e la co-progettazione per la costruzione delle misure e dei dispositivi di investimento affianca alla pubblica amministrazione la competenza degli enti di Terzo settore che sono radicati nei territori, permanentemente a contatto sia con i bisogni sia con le risorse delle comunità di cui sono espressione e strumento.

Gli obiettivi futuri

Gli istituti della co-programmazione e della co-progettazione permettono quindi di moltiplicare, almeno per due, i soggetti a cui chiedere di concorrere a costruire dispositivi di impiego delle risorse affiancando alla Pubblica Amministrazione gli enti del Terzo settore.
È possibile attivare effettivamente questa capacità moltiplicativa per tempo. Per impiegare con efficienza e onestà, nei prossimi cinque-sei anni, le straordinarie risorse che avremo a disposizione. È possibile farlo se concorderemo nell’assumere, Terzo settore e pubblica amministrazione, un impegno straordinario che per iniziare si ponga l’obiettivo di:

  1. Rafforzare capacità e competenze delle pubbliche amministrazioni e del Terzo settore in materia di programmazione e impiego delle risorse. Il cambiamento richiesto è innanzitutto culturale: è necessario concentrarsi non solo sulla sostenibilità delle attività ma anche e soprattutto sulla capacità dei soggetti di produrre proposte e sempre nuove opportunità per cogliere l’autonoma iniziativa dei cittadini per la cura dei beni comuni
  2. Promuovere una collaborazione stabile e permanente a livello regionale e a livello locale fra pubblica amministrazione, Terzo settore ed enti filantropici. La collaborazione fra questi tre attori è condizione necessaria e ineliminabile per proposte solide e progetti sostenibili
  3. Strutturare la relazione fra livello locale e regionale ovvero tra programmazione e progettazione. Un rapporto strutturato e dialettico fra i territori – dove si realizzano le co-progettazioni – e Regione –dove si traducono in misure e dispositivi le co-programmazioni – è essenziale per l’utilizzo delle risorse.

Su queste tre condizioni/obiettivi il Terzo settore della Lombardia ha già investito e continua a investire risorse e competenze.

L’appuntamento è online

Nel corso del webinar “Co-progettazione e co-programmazione. Nuovi scenari, protagonisti, opportunità“, in programma per il prossimo 7 ottobre, dalle ore 10:00, Gregorio Arena di Labsus offrirà i contenuti su cui si confronteranno il Presidente di Fondazione CARIPLO, l’Assessore con delega all’attuazione della riforma del Terzo settore di Regione Lombardia e il Presidente di ANCI Lombardia e la Portavoce del Forum del Terzo Settore Lombardia. A coordinare i lavori la Presidente di AUSER Lombardia Lella Brambilla e a condurre la tavola rotonda Nicola Basile. Prenderanno parte alla discussione in collegamento dai loro territori amministratori e dirigenti del Terzo settore, delle autonomie locali e delle fondazioni di comunità delle province di Cremona, Mantova, Monza e Brianza, Varese e della Valle Camonica, della Martesana del Nord Milano.
Per seguire i lavori, sarà possibile collegarsi anche al sito: https://tramelombardia.it/.

Clicca QUI per scaricare la locandina dell’evento “Co-progettazione e co-programmazione. Nuovi scenari, protagonisti, opportunità“.

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