Oggi, 3 marzo, ha inizio #abbraccioperlapace, una campagna di mobilitazione per promuovere l’apertura di tavoli di dialogo tra le comunità ucraine e russe presenti in Italia, arginando l’odio che potrebbe divampare tra i due popoli fratelli in conseguenza dell’aggressione russa all’Ucraina. Un modo concreto per ricercare – sul piano della fiducia reciproca che al momento sembra essere una risorsa smarrita – una ricostruzione possibile. È un percorso lungo ma necessario, fatto di una continua ricerca di nuove e possibili alleanze della società civile, per promuovere un Tavolo di Dialogo per la pace. Presente e futura.
Chi può iscriversi?
Tutti coloro che vogliono: dalle organizzazioni affermate (Azione Cattolica Italiana, Save the Children e tante altre, cattoliche e laiche) ai gruppi informali. Per aderire è sufficiente mandare una mail a abbraccioperlapace@gmail.com, indicando nome dell’organizzazione, persona di riferimento e contatti telefonici, apponendo all’ingresso della propria sede il cartello simbolo di #abbraccioperlapace che riporta la dicitura “_Qui c’è un Tavolo di Dialogo per la Pace_“, accompagnata dall’immagine di un abbraccio realizzata appositamente dall’attivista e fumettista Gianluca Constantini.
Come promuovere l’incontro
Per diventare promotori di un “Tavolo di Dialogo per la Pace” basterà accogliere nella propria sede la testimonianza di cittadini dell’est di diverse nazionalità, in particolar modo russi e ucraini. Il dialogo potrà avere origine da un qualsiasi tema: leggere insieme autori delle due nazionalità e del pensiero nonviolento, organizzare insieme raccolte di beni di prima necessità da inviare nelle zone del conflitto, condividere progettualità utili per il sostegno a distanza e per l’accoglienza di profughi della guerra. Durante il Tavolo le persone che partecipano sono accompagnate da operatori capaci di essere accoglienti e di animare il dibattito. Il Tavolo di dialogo può concludersi con un impegno scritto dei componenti di entrambe le comunità per far avanzare la pace ma soprattutto con un loro abbraccio. È importante scattare una foto, chiedendo espressa autorizzazione a riprendere i volti, in caso contrario fotografando l’abbraccio in modo tale da impedirne il riconoscimento (in molti temono ripercussioni per i familiari rimasti nel Paese di origine) e inviarla all’indirizzo mail sopra citato con una breve descrizione dei protagonisti (meglio l’uso degli pseudonimi) e delle loro storie. Saranno proprio le foto di questi abbracci a diventare la base dello storytelling di questo movimento dal basso che in tutto il Paese chiede dialogo e pace.
Diffondiamo il Messaggio
Per rafforzare la campagna di comunicazione si possono utilizzare diversi strumenti:
1) inviare ai giornalisti di riferimento, anche locali, i comunicati stampa ufficiali che si trovano alla pagina www.vita.it, www.perunnuovowelfare.it, www.azionecattolica.it e www.ebbene.org;
2) seguire il profilo Twitter dedicato e Instagram;
3) mettere un like alla pagina dedicata Facebook dedicata;
4) rilanciare i contenuti sulle proprie pagine ufficiali;
5) usare l’hashtag #abbraccioperlapace #embraceforpeace accompagnandolo a #nowar #Ucrain.
Oggi più che mai dobbiamo tenere uniti i popoli dell’est in un unico abbraccio di Pace, facciamo tutti , nel nostro piccolo, un passo in più.
Foto di copertina: immagine di un abbraccio realizzata appositamente dall’attivista e fumettista Gianluca Constantini
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