Abbiamo intervistato il Presidente del Consiglio comunale e una cittadina attiva per approfondire sfide e aspettative verso questo nuovo percorso

Il Consiglio comunale della città di Catanzaro ha approvato nel mese di luglio 2023 il Regolamento per l’amministrazione condivisa, fornendo alla città lo strumento principale per collaborare con i cittadini del capoluogo calabrese.
Sebbene non sia stato ancora indicato quale ufficio o struttura interna rappresenti il punto di riferimento per facilitare la concreta attuazione del Regolamento, sarà compito dell’amministrazione comunale definire ora i prossimi passi per divulgare ai cittadini l’importante salto in avanti fatto dalla città verso l’amministrazione condivisa. Come dimostrano le parole del Presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, e di Giulia Menniti, cittadina attiva che da subito si è attivata per far sì che anche a Catanzaro prendesse il via il percorso di collaborazione tra comunità e amministrazione, c’è una forte fiducia che questo sarà un percorso virtuoso.
Noi di Labsus li abbiamo intervistati per farci raccontare le impressioni e le prospettive riguardo la recente approvazione del Regolamento.

Il Regolamento quale strumento di incremento della qualità della vita

Giulia Menniti ci racconta che nel suo percorso di lavoro si è imbattuta nell’attività e nei valori promossi da Labsus e che la curiosità per il tema l’ha spinta a intraprendere corsi di formazione, con l’obiettivo di vedere realizzarsi anche nella sua città un percorso serio sull’amministrazione condivisa. Per questa sua chiara sensibilità, le abbiamo chiesto in che modo secondo lei questo passo contribuisce a migliorare la vita della comunità: “Migliora sicuramente la qualità della vita, migliora proprio il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione. Questo è fondamentale soprattutto in una realtà come la nostra, dove non c’è un grandissimo senso di comunità. Chiaro è che la logica portata avanti è quella della sussidiarietà, quindi non di sostituzione: ognuno ha il suo ruolo, ma nella logica sussidiaria i cittadini che vogliono mettersi in gioco e condividere anche con gli altri cittadini possono farlo. Il rapporto di collaborazione va costruito, non basta certo solo il Regolamento, però è un ottimo strumento da cui partire”.

Nuove sfide per l’amministrazione comunale

Gianmichele Bosco, Presidente del Consiglio comunale, si è impegnato molto per seguire tutto l’iter di approvazione, che al momento del voto ha ottenuto un consenso trasversale da parte delle diverse soggettività che siedono nell’aula consiliare. Gli abbiamo chiesto, quindi, quali secondo lui possono essere le maggiori difficoltà legate all’attuazione di questo percorso: “Le sfide che l’amministrazione deve e dovrà affrontare partono anzitutto dal doversi confrontare con un modello nuovo, con una cosa che non è mai stata fatta. Da qui la necessità di assicurarsi che il personale sia idoneo e adeguato, soprattutto, per affrontare situazioni di questo tipo. Se l’esperienza andrà bene e avrà successo, non escludiamo di predisporre la costituzione di un ufficio apposito che possa essere di riferimento per tutte le realtà che vogliono addentrarsi nell’esperienza dell’amministrazione condivisa; non escludendo di potersene servire anche per la fase complessa di riutilizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata ”.

Forte fiducia e grande partecipazione dei cittadini

Come sottolinea il Presidente Bosco, le necessità di adeguamento della macchina amministrativa ad una modalità nuova richiedono spesso passaggi che a volte risultano macchinosi e che potrebbero spegnere l’entusiasmo dei cittadini, ma le aspettative sono positive, così come anche la risposta della comunità: “Ci si attende una grande partecipazione, Catanzaro è una città in cui il rapporto con il cittadino è quasi simbiotico, sono infatti già arrivate delle richieste di collaborazione da parte della comunità”, ci spiega il Presidente. Dello stesso parere è anche Giulia Menniti: “Penso che la società catanzarese possa accogliere positivamente l’amministrazione condivisa. Credo che lo strumento verrà utilizzato anche dagli Enti del Terzo settore, al di là di quelli di cui già dispongono e di ciò che già fanno”. Ma è lei stessa a sottolineare un aspetto chiave per mettere a terra e far funzionare il processo: “Quando si adottano questi strumenti che creano, innanzitutto, relazioni, tutti devono essere a conoscenza della presenza di questa opportunità, anche in seno alla macchina amministrativa. Faccio un esempio banale: qualora un cittadino, un’associazione, un Comitato di quartiere interpelli il Comune per avere informazioni, è necessario che tutti sappiano che esiste questo strumento e che, quindi, abbiano la capacità di indirizzare e di interloquire con il soggetto che poi li potrà seguire nella realizzazione della loro idea”.

Dalle discussioni con i due intervistati emerge, quindi, un quadro positivo. È evidente la volontà di far procedere concretamente l’esperienza dell’amministrazione condivisa, che entrambe le parti ritengono una modalità virtuosa di vivere e trasformare il territorio. Come Labsus siamo pronti a sostenerli, mettendo le nostre competenze e il nostro entusiasmo a disposizione, laddove ce ne sarà bisogno.

Immagine di copertina: Matthias Hoensch da Pixabay