Chiaravalle è un quartiere di Milano posto nella periferia meridionale della città. Famoso per la sua abbazia fondata nel 1135, il borgo è separato dal tessuto metropolitano, essendo circondato da campi e alberature. Il borgo di Chiaravalle, insieme ai quartieri Adriano e Corvetto, è un’area di azione del progetto Luoghicomuni, coordinato da Labsus e sviluppato in collaborazione con Italia Nostra Milano. L’obiettivo è sperimentare l’amministrazione condivisa dei beni comuni nelle zone di Milano dove il programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo è già partito, promuovendo i patti di collaborazione come strumento di innovazione e inclusione sociale nelle periferie, oltre che di rigenerazione urbana.
La serata dell’11 dicembre ha visto protagoniste più di trenta persone, ritrovatesi all’ex palestra (oggi Anguriera) per iniziare la co-progettazione di un Patto di Collaborazione Cornice, avente come focus l’intero Borgo di Chiaravalle. Erano presenti quasi tutti gli attori del territorio, insieme a cittadini attivi, studenti e persone interessate al tema. Per più di due ore si è sviluppato un dialogo aperto, portando al tavolo la voglia di sperimentare e mettersi in gioco per pensare, curare e gestire l’intero Borgo come un bene comune.
Cos’è un Patto Cornice?
Si tratta di una tipologia particolare, che nasce per favorire la co-programmazione di diversi attori del territorio su diversi spazi: una cornice di regole e principi condivisi che fanno da base per micro–patti, sviluppati per ogni attività prevista, attraverso un’attenta co-progettazione. In sintesi, il Patto Cornice favorisce dinamiche di cogestione e sperimentazione continua del bene, lasciando aperta la possibilità di intraprendere nuove collaborazioni nel corso del tempo.
Abitare un bene comune come gesto performativo
Chiaravalle è in pieno mutamento, ciò che avverrà nei prossimi anni cambierà sensibilmente la conformazione attuale. Da diverso tempo, cittadini e organizzazioni del territorio sviluppano attività che guardano e analizzano da più punti di vista il Borgo. Alcune di queste azioni hanno fatto emergere una peculiarità a livello planimetrico: l’abitato, visto dall’alto, appare come un insieme di lettere, “quasi fosse un libro da leggere e da scrivere” commenta qualcuno. Qualcuno osserva come, ad oggi, ognuno stia però scrivendo il libro di Chiaravalle “standosene seduto a casa propria”. Emerge dalle voci dei presenti la necessità di modificare e adattare le norme alle pratiche: in tal senso il Regolamento dei beni comuni e il Patto Cornice possono essere fondamentali.
Il Borgo a un passo (fragile) da Milano
Nonostante la vicinanza geografica e l’accezione di quartiere milanese, il collegamento tra Chiaravalle e Milano è fragile, al punto da rendere il borgo un quartiere dormitorio, una meta turistica o meglio di pellegrinaggio dove si percepisce in maniera vivida il senso di isolamento. Un cittadino riferisce che nel 1991, anno del suo trasferimento a Chiaravalle, vi erano molte occasioni di incontro e un numero maggiore di attività presenti. Attualmente l’unico “vero” centro di aggregazione è l’Abbazia, che per ovvie ragioni raccoglie solo un target specifico. Il borgo è però conosciuto non solo per le sue caratteristiche architettoniche, ma anche per progetti come il Giardino condiviso di Terra Rinata, che lascia i turisti estasiati, nonostante lo stesso luogo generi invece scarso interesse all’interno del borgo, come se gli abitanti non ne percepissero a pieno il suo valore. Ma è forse l’intera Milano che a Chiaravalle può davvero sperimentare il paesaggio? Il borgo non è in fondo uno splendido giardino di tutta la città?
Aggregare intorno alle idee: non solo spazi fisici
Pare vi sia una doppia sfida da portare avanti tra le strade di Chiaravalle: far conoscere e apprezzare le progettualità già in essere agli occhi dei cittadini del borgo; integrare gli abitanti stessi nelle attività, facendone conoscere l’enorme potenziale, talvolta inespresso a causa del mancato passaparola.
Durante la serata emergono alcuni temi su cui impostare le basi del Patto Cornice, come quello della connessione, legata alle aree di attraversamento e con Milano, e quello dell’insediamento. Tra le premesse troviamo la necessità di investire energie e unire le forze, la richiesta e la capacità di cura delle relazioni e dei luoghi, l’ipotesi di sviluppare laboratori di cittadinanza, occasioni di incontro e coinvolgimento intergenerazionale.