Scade il 20 marzo: una bella occasione per gli enti locali per fare rete e sostenere l'amministrazione condivisa

La Giunta regionale ha approvato il Bando tematico 2019 per l’erogazione dei contributi agli enti locali della Regione Emilia-Romagna a sostegno dei processi partecipativi, in relazione alla revisione dei propri statuti o regolamenti relativi alla partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione. Il riferimento normativo è la nuova legge regionale n. 15/2018 “Legge sulla partecipazione all’elaborazione delle politiche pubbliche”, che abroga la l.r. 3/2010.
Dal bando si evince il vivido e strategico interesse della Regione per i Regolamenti per l’amministrazione condivisa dei beni comuni e per la loro evoluzione in patti sovrastanti la singola amministrazione: rivolto esclusivamente agli enti locali (Comuni, Unioni, ma anche ASL), non a Enti del Terzo Settore, il contenuto della proposta dovrà vertere sull’innovazione amministrativa, che sia statutaria o espressa nella sottoscrizione di un vero e proprio Regolamento sulla partecipazione. Inoltre, una premialità, che dunque assegna un punteggio più alto alle proposte che avranno tale caratteristica, è assegnata nel caso in cui il soggetto proponente sia un’Unione di Comuni (ricordiamo in tal senso il caso apripista dell’Unione della Romagna Faentina).

La Regione Emilia-Romagna è pioniera nel favorire e promuovere la partecipazione

La prima legge regionale dedicata è del 2010. Dal 2012, con cadenza annuale, sono usciti bandi per finanziare progetti e processi di partecipazione.
“Nel corso degli anni, molte delle duecento proposte pervenute si sono indirizzate verso la cura dei beni comuni”, ci racconta Sabrina Franceschini, Responsabile dell’Area Comunicazione di Cittadinanza. “Diverse amministrazioni hanno definito Regolamenti per la gestione condivisa, poi tradotti in patti. La nuova legge n.15/2018 ha raccolto e articolato maggiormente tale evoluzione, impressa dal basso.”
Il bando, in scadenza il 20 marzo, aggrega tali istanze e le traduce in concretezza, con ulteriore attenzione e premialità per il monitoraggio di impatto territoriale, certificata dal Tecnico di Garanzia.
È una straordinaria occasione per gli enti locali per fare rete e per raccogliere risorse a favore di processi partecipativi sui beni comuni; e un segnale importante di visione e di strategia a livello regionale. Con percorsi di formazione, previsti da quest’anno fino al 2020, la Regione fornirà una cassetta degli attrezzi ai funzionari coinvolti, per fornire strumenti di management e di gestione sostenibile, ma anche per favorire e rafforzare una comunità di pratica per quasi duecento destinatari.