Come si risvegliano luoghi assopiti, come si riscoprono territori dimenticati e come si attiva la partecipazione dei cittadini?
Mentre si moltiplicano le esperienze nelle grandi città, ci siamo chiesti come possiamo far arrivare questi temi e le pratiche della rigenerazione nei piccoli centri italiani. La sfida di trasformare questi interrogativi in proposte reali si è concretizzata con il primo evento «La rigenerazione nei borghi e nei centri storici minori» che si è svolto a Pontremoli, in provincia di Massa Carrara, il 14, 15 e 16 marzo 2019. Con questa tre giorni di incontri e confronti è stato dato l’avvio a Semi di Rigenerazione. Strumenti itineranti, un format che mira a far conoscere e diffondere le buone pratiche della rigenerazione urbana presso le Amministrazioni dei piccoli centri urbani e nei borghi, predisponendo strumenti di riattivazione virtuosa dei territori.
Il Castello del Piagnaro, maestosa fortezza che domina la cittadina, ha ospitato l’evento nel quale si sono succeduti relatori di respiro nazionale dalle competenze diversificate, che hanno saputo creare momenti ispirazionali, testimoniare esperienze positive, suggerire approcci e soluzioni tecniche dedicate alla rigenerazione su piccola scala. Ad ascoltarli amministratori e tecnici della Lunigiana, ma anche numerosi professionisti e realtà locali che in molti casi, per la prima volta, hanno potuto avvicinarsi al tema della rigenerazione.
Conoscenza, partecipazione e valorizzazione
L’evento si è svolto in tre giornate di lavoro: nella prima, dedicata agli strumenti per la conoscenza, si è parlato di processi, metodologie di indagine e studio del territorio che guardino a tutte le componenti, architettoniche, ambientali, sociali e politiche di un luogo; la seconda giornata si è focalizzata sulla partecipazione come risorsa civica e sulle metodologie per gestire e valorizzare i beni comuni; la terza è stata dedicata alla valorizzazione dei borghi attraverso i temi della cultura, del patrimonio e delle comunità, con attenzione su come attivarli e renderli sostenibili.
Gli interventi che si sono succeduti hanno restituito da un lato il quadro delle difficoltà politiche, economiche e normative in cui gli amministratori e i tecnici si trovano ad operare: le complessità nell’attivazione e nella gestione di questi processi è troppo spesso frenata da sistemi di governance rigidi che impediscono una trasformazione pervasiva. D’altra parte numerose le istanze che hanno tracciato nuovi percorsi per sfruttare le opportunità esistenti per la rigenerazione, mostrando esempi virtuosi di borghi che hanno saputo valorizzare la propria identità e il proprio territorio, amministrazioni che hanno attuato politiche inclusive e condivise con i propri cittadini, progettualità che hanno riattivato spazi e comunità.
Durante l’evento amministratori, tecnici e associazioni locali hanno potuto confrontarsi con antropologi, sociologi, amministratori, operatori del turismo sostenibile, agronomi e professionisti specializzati nella costruzione e nel finanziamento di progetti innovativi, ma anche con comunità e gruppi informali che con amore e cura hanno innescato processi generativi e rigenerativi.
Alla base di queste trasformazioni c’è infatti la costruzione di una cultura condivisa e trasversale sul territorio, l’abilità di cercare nei luoghi quegli elementi che permettono di ricomporre processi sociali e azioni progettuali in maniera collaborativa e collettiva, riuscendo a costruire relazioni e comunità oltre che intercettare le tante, piccole e grandi esperienze dal basso, che in maniera fantasiosa e coraggiosa agiscono già nei nostri territori.
Perché un format itinerante?
Semi di Rigenerazione è un progetto ideato e realizzato da un gruppo multidisciplinare di professionisti e ricercatori specializzati in rigenerazione urbana e innovazione sociale proveniente da tutta Italia. Partendo dall’assunto che ogni luogo sia unico nelle proprie peculiarità ambientali, culturali, economiche e sociali, risulta necessario individuare, caso per caso, le modalità di recupero e valorizzazione del patrimonio naturale e costruito, di generazione di nuove economie sostenibili e di attivazione delle comunità. Il progetto vuole rispondere alla gestione attuale dei piccoli centri urbani, coinvolgendo figure professionali capaci di mobilitare le risorse del territorio, di esplicitare la domanda e il desiderio dei cittadini di utilizzare nuovamente quegli spazi esistenti ma attualmente vuoti e di affiancare le comunità in quei processi che ad oggi sembrano troppo difficili da realizzare. Si tratta quindi di individuare le visioni, gli immaginari, i bisogni, le trasformazioni e le relative traiettorie e velocità presenti nel territorio per facilitare e permettere un cambiamento sottile e duraturo della società in cui viviamo.
Semi di Rigenerazione supporta la ricerca e la progettazione “su misura”, propone nuove politiche che sappiano immaginare scenari innovativi e inclusivi nel contesto d’azione, rafforza le piste di lavoro esistenti e affianca i processi nel loro sviluppo e consolidamento.
I prossimi passi
A Pontremoli il nostro lavoro non è concluso: è iniziata la collaborazione con l’Amministrazione locale per individuare insieme, attraverso un lavoro di confronto congiunto, soluzioni innovative, sostenibili e inclusive per coinvolgere i cittadini nella riscoperta delle potenzialità del loro territorio. Nei prossimi mesi saranno avanzate delle proposte su assi di intervento specifici per attività di inclusione e progettazione.
Semi di Rigenerazione ha già ricevuto altri inviti da parte di Amministrazioni, soggetti privati e cooperative su tutto il territorio italiano per la progettazione di nuove strategie e progetti place-based, per portare esperienze e buone pratiche e allo stesso tempo analizzare e valorizzare le istanze dei territori che decideranno di intraprendere questo percorso e aprire le loro porte a processi di rigenerazione.
Per informazioni: semidirigenerazione@gmail.com