Un giardino può essere "mobile"? Sesta puntata della nostra rubrica "Storie da Berlino", alla scoperta di Prinzessinnengarten

Prinzessinnengarten è un giardino comunitario “mobile” che si trova su una discarica di proprietà pubblica a Moritzplatz nel quartiere di Kreuzberg. “Mobile” è la definizione data a ogni spazio inutilizzato (come edifici, parcheggi e tetti) che vengono trasformati temporaneamente in terreni agricoli urbani e luoghi di incontro verdi. Questo giardino è stato fondato nel 2009 dalla Nomadisch Grün gGmbH (“Verde Nomade”): una società no profit a responsabilità limitata. Il loro progetto di agricoltura urbana sociale ed ecologica ha come obiettivo offrire una piattaforma comune in una porzione di città dove non solo le aree verde possono essere coltivate, ma possono anche trovare spazio l’impegno, il coinvolgimento e la partecipazione civica. Marco Clauson (2012), uno dei fondatori del giardino, sottolinea che l’Iniziativa non si occupa solo di giardinaggio, ma anche del tema degli spazi pubblici a Berlino: di come usarli per offrire un modo alternativo di vivere la città.

Photo by Serena Cerillo

E alla fine del contratto, la richiesta di estenderlo

Il terreno su cui è stato istituito il giardino è di proprietà pubblica e si trova tra Prinzen-, Oranien- e Prinzessinnenstraße. Questa zona di Kreuzberg è chiamata SO36, si riferisce alla parte orientale del quartiere ed è caratterizzata da una struttura sociale molto eterogenea. Lo spazio è stato affittato da Nomadisch Grün e da Liegenschaftsfonds Berlin (una società di proprietà dello stato di Berlino) dall’estate del 2009. Il contratto temporaneo avrebbe dovuto concludersi nell’autunno del 2013, con l’intenzione di vendere il terreno a investitori privati.
A quel punto allo scadere del tempo Nomadisch Grün ha aperto una campagna chiamata “WACHSEN LASSEN!” (“Crescere!”). In contemporanea fu avviata una raccolta di firme per una petizione successivamente inviata al Senato di Berlino per fermare la privatizzazione dell’area. Le richieste avallate con la petizione sono state: l’estensione del contratto per altri cinque anni; una maggiore considerazione della partecipazione civica da parte del Senato e l’inclusione di alcuni progetti per i giardini urbani nei processi di pianificazione. Già nell’estate 2013, il Senato accettò di restituire la terra all’autorità del Distretto locale (Fridrichshain-Kreuzberg) e il contratto è stato prorogato. Il Distretto ha agito come un sostenitore del progetto contro il Senato ed è probabile che assicurerà l’attività del giardino fintanto che l’autorità della zona rimane nelle sue mani.

Un vero e proprio luogo di scambi

Con un’alta consapevolezza del valore ambientale, i promotori dei giardini vedono questo spazio come un luogo di scambio di conoscenze, dalle attività culturali e botaniche a quelle ecologiche, ma anche pratiche che guardano verso l’economia sostenibile e i suoi consumi che pian piano potrebbero condurre a un modo alternativo di stile di vita urbano sostenibile. Le conoscenze sull’agricoltura sostenibile, i metodi di riciclaggio e la produzione di cibo auto-organizzata e auto-costruita che sono implementate nel giardino stesso, vengono poi spiegate e insegnate ai partecipanti. In modo tale da incoraggiare le persone a vivere sempre di più con uno stile green. Il giardino ha inoltre istituito un Cafè che aiuta il sostentamento delle spese di manutenzione del giardino, e che sono finanziate, ad eccezione dei prodotti del giardino, da donazioni esterne e dai volontari.

Photo by Serena Cerillo

E dal giardino nascono le “cellule”…

Una particolarità: le piante vengono coltivate in contenitori trasportabili. Per avviare l’Iniziativa sono state trasportate 880 casse e 330 sacchi di cavolo e lattuga e centinaia di tetrapak con menta e peperoncino e altro. Il “giardino nomade” fornisce le basi necessarie per iniziare: attraverso quelle che loro chiamano “cellule”.
Distribuiti su una superficie di 6000 mq, nel giardino vengono coltivati e venduti oltre 500 diversi tipi di verdure ed erbe. Il giardino sta lavorando in collaborazione con altre Iniziative, ad esempio la Neighborhood Academy (l’Accademia del Vicinato), che è una piattaforma aperta auto-organizzata per la condivisione delle conoscenze urbane e rurali, le attività culturali e l’attivismo civico. Nel giardino si svolgono varie attività, dai seminari agli spettacoli, alle conferenze, organizzate in cooperazione dai cittadini partecipanti.

Photo by Serena Cerillo

Oltre le “frontiere” di un quartiere

Attualmente la Nomadisch Grün gGmbH ha ancora un contratto determinato per la gestione del Prinzessinnengarten e una storia riconosciuta a livello internazionale tanto che ottenne nel 2010 il premio Utopia e venne portato come esempio all’Expo di Shanghai dal padiglione tedesco.
La risposta dei media è stata interessante, ma ancora di più lo è stata quella del quartiere! Un progetto che è stato immediatamente accettato da tutti e che ha coinvolto anche studenti e professori di agricoltura.
Un seme che ha formato un movimento e ha portato “cellule portatrici d’informazioni”.
Ci si sporca le mani ogni giorno e si porta avanti un ideale per il quale le generazioni potranno entrare a far parte di questo movimento di rivoluzione sociale. Un modo nuovo di vivere la vita dove insieme ci si incontra per scoprire e tutelare le meraviglie della Natura.

 

Foto Copertina: Angelo Antolino