Un patto di collaborazione per una comunità che vuole sentirsi comunità e che riconosce il valore delle relazioni tra le persone

Bilù è un acronimo “rivisitato” che comprende due semplici vocaboli: biblioteca e ludoteca. Ma questo non è che il punto di partenza perché Bilù è molto altro.
Luoghi dove leggere o prendere in prestito un libro non mancano a Trento; luoghi dove promuovere la cultura della lettura, della conoscenza, del gioco per favorire la relazione tra le persone e rafforzare il loro senso di appartenenza alla comunità sono cosa evidentemente diversa.
Proprio per questo motivo raccontiamo di un percorso che ha visto l’impegno e la collaborazione di tante persone che hanno creduto profondamente in un progetto comune a beneficio di tutti. Questo percorso porta, non a caso, alla sottoscrizione di un patto di collaborazione e da questo stesso patto si proietta in una prospettiva futura, consolidando risultati raggiunti e ponendosi obiettivi e sfide nuove.
Il Centro Bilù si trova nel quartiere dei Solteri, area coinvolta – insieme ai quartieri limitrofi Magnete e Centochiavi – nel progetto ConFini Comuni, coprogettato tra il Comune di Trento e altre realtà associative del territorio con l’obiettivo di rafforzare reti di prossimità e di comunità generative ed inclusive e di sostenere i cittadini, anche attraverso l’utilizzo degli strumenti di amministrazione condivisa, nella presa in carico dei bisogni della comunità in cui vivono.

Inaugurazione di Bilù (fonte: Comune di Trento)

Welfare generativo di quartiere

Da questa sperimentazione di welfare generativo di quartiere, nel 2018, nasce e si consolida l’esperienza del Centro Bilù, accompagnata e sostenuta nel tempo da molti soggetti coinvolti e in particolare dagli operatori del Servizio Attività sociali.
La consapevolezza diffusa tra quanti hanno dato vita al Centro – arricchendolo nel tempo con proposte e attività sempre nuove e sempre attente ai bisogni e alle sollecitazioni delle persone – è che quel luogo è diventato importante; quello spazio aiuta le persone a conoscersi, a stare bene, a condividere momenti arricchenti e significativi. La consapevolezza più grande è che quell’esperienza deve trovare continuità e individuare una cornice entro la quale muoversi e crescere anche negli anni a venire, in un quartiere dove mancano spazi di aggregazione, luoghi e momenti di incontro e dove l’integrazione tra le persone – diverse e distanti per provenienza, cultura, religione e altro – non è facile.
Le cittadine attive di Bilù, quattro donne coraggiose e motivate, vengono così accompagnate nel percorso che le avvicina al Regolamento sulla collaborazione tra cittadini ed amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, riconoscendo il valore del loro impegno e il benessere collettivo che questo genera.

Uno dei momenti di coprogettazione (fonte: Comune di Trento)

Le cittadine attive nella coprogettazione 

In un’ottica di amministrazione condivisa, inizia così una lunga e costruttiva fase di coprogettazione, nel corso della quale vengono esaminate innanzitutto le criticità e le difficoltà che, grazie all’esperienza già maturata, le volontarie possono riportare; vengono cercate ed individuate soluzioni, risorse, contributi possibili da parte di tutti gli attori condividendo sforzi ed impegni; vengono coinvolte attivamente le realtà che utilizzano e vivono da vicino quello spazio e che operano sul quartiere per collaborare con Bilù; vengono affrontate paure e perplessità in ordine alle responsabilità che le volontarie vengono ad assumersi.
Si arriva così alla formalizzazione del patto di collaborazione “BILÙ: punto di incontro, aggregazione e promozione culturale”, un luogo “sociale”, inclusivo, riconosciuto e riconoscibile all’interno del territorio, aperto alla partecipazione e alla libera frequentazione di tutti.
E davvero le attività e i momenti di socializzazione di Bilù sono molteplici, negli attuali due giorni di apertura settimanali all’interno della sala circoscrizionale dove trova sede: cicli di incontri informativi, laboratori manuali, letture ad alta voce, proiezioni di film, aiuto nei compiti, corsi, ecc.
La collaborazione tra il gruppo di volontarie e l’amministrazione comunale nel suo complesso è davvero un buon esempio di collaborazione, fortemente voluta da entrambe le parti, proprio perché sono condivisi gli obiettivi che persegue.
Continuerà ad esserci questa collaborazione e vicinanza tra le parti, come dimostra anche il fatto di avere previsto, ed inserito nel patto, la convocazione periodica di uno specifico Tavolo di Lavoro per condividere decisioni, attività, iniziative; per monitorare l’andamento della collaborazione; per verificare e superare qualsiasi criticità dovesse emergere.
Siamo consapevoli che questi processi non sono semplici e comportano davvero grandi sforzi e forti motivazioni.
A Bilù quindi il nostro “Buon viaggio!”…
A Linnea, Elisa Alejandra, Anna Rita, Hanene, firmatarie del Patto – protagoniste di questa bellissima esperienza ed esempi concreti e virtuosi che contamineranno di certo tante altre persone, contesti, realtà – anche il nostro ringraziamento e la rassicurazione che il Comune resterà comunque al loro fianco.

Marta Sansoni è responsabile del Servizio Beni Comuni del Comune di Trento.