Beni comuni, strategia e gestione degli stessi sono i cardini del corso di formazione innovativo, che, partito a Novembre dello scorso anno, si terrà fino a Febbraio. C'è ancora tempo per partecipare!

Si sta svolgendo uno dei primi corsi di formazione strategico sul tema dei Beni comuni, titolo “Beni comuni, dalla strategia alla gestione” promosso dal Comune di Novara in modalità prevalentemente on line. Con oltre 50 iscritti di varia provenienza professionale e geografica, tra novembre e dicembre è stato realizzato il primo modulo. Tra pochi giorni ripartiranno le attività che con altri tre moduli arriveranno a concludersi in aprile.
Si sente sempre più spesso parlare di Beni Comuni: molti si chiedono effettivamente cosa siano, come si definiscano e da cosa differiscano dalle altre tipologie di beni. Il corso intende rispondere a queste domande.
Il programma, completamente gratuito, sviluppa un percorso che si snoda dalla definizione di beni comuni alle modalità di gestione in un’ottica di democrazia partecipativa ed è caratterizzato da un approccio multidisciplinare e da una serie di laboratori e presentazioni di esperienze concrete dove si sperimenta l’amministrazione condivisa tra istituzioni e cittadini.

“Beni comuni. Dalla strategia alla gestione”, è un percorso formativo promosso dall’Assessorato Politiche Sociali- Politiche Giovanili del Comune di Novara e dall’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani Associazione Regionale del Piemonte.
È sostenuto dalla Regione Piemonte, Direzione sanità e welfare – settore Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale – e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

Gli organizzatori

L’iniziativa è in collaborazione con Nòva, centro di aggregazione giovanile e produzione culturale, Fondazione Riusiamo l’Italia e l’Ordine degli architetti PPC delle province di Novara e VCO.
La Direzione scientifica è di Roberto Tognetti di Fondazione Riusiamo l’Italia.  Il corso è articolato in 4 moduli da 10 ore di docenza ciascuno, ognuno dei quali si conclude con un workshop/laboratorio giornaliero di approfondimento (project work). È possibile la frequenza dell’intero corso o dei singoli moduli. In aprile 2021 si terrà un evento finale, nel quale verranno presentati anche gli esiti dei project work sviluppati dai partecipanti al corso. Le docenze sono strutturate con circa 30 partecipanti regolarmente iscritti al corso, per ottenere un’interazione ottimale; mentre i workshop/laboratori sono sempre aperti a tutti. Le modalità di fruizione sono state programmate con modalità mista tra presenza e streaming, ma in ogni caso l’erogazione dei contenuti può anche essere svolta interamente on line qualora le prescrizioni anti-Covid dovessero richiederlo.

Il percorso didattico

Il primo modulo intitolato “Beni Comuni e innovazione sociale: gettiamo lo sguardo sulla città, i suoi patrimoni e le sue opportunità”, si è già svolto e ha sviluppato i contenuti introducendo il tema in maniera generale. I prossimi saranno, invece, connotati maggiormente con specifici contenuti operativi: I giovani rifondano la città sulla bellezza: talenti giovanili e valorizzazione del patrimonio (secondo modulo); I nuovi orizzonti della collaborazione pubblico-privato: progettualità sociale e valorizzazione degli asset immobiliari (terzo); Beni Comuni e nuova imprenditorialità sociale e culturale: modelli umanistici di company creation e frontiere del social impact (quarto e ultimo).

I destinatari dell’iniziativa

I destinatari dell’iniziativa possono essere: cittadini attivi, studenti, volontari, operatori pubblici, amministratori pubblici, professionisti che vogliono agire in modo più consapevole nei contesti che frequentano e che vorrebbero migliorare. Il corso, aperto a tutti i cittadini, si rivolge in particolare a giovani under 35 anni con formazione in diverse discipline, e che desiderano apprendere e prendersi cura dei beni comuni del proprio territorio, che aspirino a qualificarsi come operatori dello sviluppo urbano e dell’innovazione sociale.
Le docenze sono curate da Giovanni Campagnoli, Presidente di Fondazione Riusiamo l’Italia, economista ed esperto di politiche giovanili; Daniela Ciaffi, Vice Presidente Labsus, docente di Sociologia Urbana al Politecnico di Torino e Roberto Tognetti.
I workshop prevedono la partecipazione di ulteriori esperti sia in relazione a specifici temi o problematiche e sia come “testimoni” di casi di attivazione civica per progetti partecipati. Tra gli altri, molti contributi importanti come quelli di: Benedetta Baraggioli dello staff del Sindaco di Novara, Simona Bottiglioni, responsabile Patti di collaborazione Comune di Capannori (LU), Francesco Grillo di Visione & Value, Christian Racca di Top-Ix; Alessandro Tartaglia della Scuola Open Source, Barbara Tosi del CSCI, l’imprenditore sociale Johnny Dotti, Andrea Carson di Luminum, l’assessore alla Cultura del comune di Firenze Tommaso Sacchi, Fabrizio Cerri di Novara Green, Franco Milella di Fitzcarraldo, Alessandro Rigoletti del Teatro Tascabile Bergamo, Irene Bengo di Tiresia, Nicola Bartoccelli di Starboost, Giulio Locatelli di Spazio Fase e ancora le associazioni presenti nello spazio Nòva della “Caserma Passalacqua di Novara” (Elios, Orientamente, Sermais, ecc.). Sono previsti anche momenti di contatto con due importanti realtà dell’innovazione urbana partecipata come Base Milano e Rinascimenti Sociali di Torino. Per il convegno finale sarà richiesto un contributo speciale alla costituenda Rete dei Beni comuni.
Per ogni altra informazioni di dettaglio, vi invitiamo a visitare il sito dedicato all’iniziativa.

Foto di copertina: Fauxels da Pexels