Quando a marzo dello scorso anno ci siamo visti catapultati nell’emergenza Covid-19, non avevamo a disposizione un modello già sperimentato per attraversare un crisi di tale portata, non lo avevano le comunità, le famiglie, le scuole, le istituzioni. Abbiamo dunque dovuto affrettarci a costruirlo, sui territori come nei governi centrali, consapevoli delle fragilità già evidenti del nostro modello di convivenza e dell’urgenza di ripensarne le priorità. Una su tutte: accelerare l’evoluzione dal modello “isolato” della salute a quello multidisciplinare della cura. E facendo questo è stato essenziale riconoscere che per accrescere la resilienza della nostra società abbiamo bisogno di investire con fiducia sulla competenza delle comunità e sulle azioni corresponsabili di istituzioni e cittadini (sicuramente più forti di quelle improntate sul controllo o sulla paura). Allo stesso tempo, questo momento di emergenza ci ha richiesto di concretizzare sempre di più il processo di messa in rete delle competenze e di pensare questa integrazione guardando al futuro, perché sia efficace sul lungo tempo, sostenibile e sistemica. Il lavoro di rete, che si è iniziato (anzi, continuato) a fare in molti territori durante l’emergenza, rappresenta quindi la strada maestra per diminuire ogni giorno le disparità, per costruire una rete di presa in carico e di cura della comunità che veda istituzioni, cittadini e terzo settore alleati e “complici” sui valori. Per dirla più semplicemente, è fare davvero Amministrazione condivisa.
Il gruppo Psycovid Pontino: una comunità professionale per la cura
Il gruppo Psycovid Pontino nasce a Latina durante i primi mesi di emergenza sanitaria del 2020, quando alcuni professionisti psicologi, psicoterapeuti e psichiatri del territorio si sono confrontati domandandosi cosa potessero fare per dare il loro supporto e contributo nel percorso di ripresa dall’emergenza. L’obiettivo del gruppo è stato da subito quello di lavorare in un’ottica preventiva per promuovere il benessere psicologico, consapevoli di quanto le preoccupazioni per la salute fisica unite al distanziamento sociale – strategia sanitaria necessaria e utile – avrebbero potuto incidere sulla stabilità emotiva delle persone, incrementandone il disagio psicologico e lo stress emotivo. Questo è vero soprattutto per le persone più fragili ed esposte. Gli operatori socio-sanitari che hanno lavorato e continuano a lavorare sul campo, raggiungendo livelli di stress elevati che incidono sulla loro salute fisica e psicologica, e quindi anche sulla loro qualità di vita; i bambini, che hanno visto modificare totalmente la realtà del loro mondo ed hanno dovuto trovare nuovi modi, nella didattica a distanza ad esempio, senza la possibilità di scambio diretto con i propri pari; gli anziani e le persone che già prima della pandemia si trovavano in condizioni precarie, per problematiche economiche, di salute mentale, di disabilità. Ciascuno ha vissuto un’esperienza unica che ha impattato sulla propria qualità di vita e sulla propria stabilità emotiva e psicologica.
Pertanto, in forma volontaria e aperta, si è costituito questo gruppo di persone, che hanno scelto di mettere a disposizione della collettività le proprie competenze professionali e personali, con l’idea di agire sul territorio in modo diretto ed in continuo confronto con i servizi già esistenti. Oltre a ridurre le conseguenze del disagio sanitario e socio-economico, il proposito è quello di promuovere lo sviluppo delle risorse individuali e collettive, quindi le capacità costruttive, la resilienza, le strategie di Coping funzionali per raggiungere e mantenere nuovi equilibri. Il gruppo, proprio all’inizio della sua attività, ha stilato un manifesto nel quale ha rappresentato la propria visione della cura e l’obiettivo della costituzione di questa rete, per poi condividerlo con colleghi ed istituzioni invitando alla collaborazione. Ad oggi, è composto da circa 70 professionisti divisi in sottogruppi, che lavorano sulle diverse fasce d’età (infanzia, adolescenza, maturità, senescenza) con caratteristiche ed esigenze differenti. Alcuni membri, inoltre, si occupano della ricerca e dei social media. Davvero prezioso il lavoro svolto dal gruppo di Ricerca-azione, che aiuterà a verificare nel tempo i risultati del benessere atteso in seguito alla realizzazione dei progetti psicoeducativi di comunità.
Il Patto di collaborazione
Il gruppo Psycovid Pontino ha da subito ragionato insieme al Comune della propria iniziativa e con la sottoscrizione di un Patto di collaborazione ha contribuito alla costruzione di una incredibile rete, denominata #LatinaperLatina, costituita da persone e attività messe in campo dalla comunità latinense durante il periodo di emergenza. L’obiettivo condiviso è stato ed è quello di organizzare in modo competente ed efficace le risposte ai bisogni emergenti della comunità e la rete di solidarietà attiva sul territorio; far viaggiare con sempre maggiore capillarità le informazioni necessarie alla gestione dell’emergenza; intercettare, accogliere e indirizzare le esigenze dei cittadini e valorizzare la disponibilità e la solidarietà della città. In sintesi, rappresenta e dà forma ad una comunità della cura. Il gruppo Psycovid partecipa anche alle attività del Patto per la gestione dello Sportello delle Associazioni e della Partecipazione ed è presente ogni venerdì, dalle 16:00 alle 18:00, presso lo spazio condiviso di Piazza del popolo n.16. È attiva inoltre la pagina Facebook Psycovid Pontino, nella quale è possibile trovare informazioni, video esplicativi, articoli e contributi utili. Chi fosse interessato può contattare il gruppo anche tramite e-mail, all’indirizzo psycovidpontino@gmail.com.
Le attività in corso
L’area Infanzia sta pubblicando dei video con suggerimenti psicoeducativi su possibili attività da svolgere in casa con tutta la famiglia, per condividere i vissuti emotivi e per gestire, ad esempio, l’irrequietezza dei bambini. Sono in corso gli incontri di gruppo online rivolti alle insegnanti di Scuola Primaria su ‘Come gestire l’impatto emotivo del Covid-19 a scuola’. Anche il gruppo Adolescenza sta realizzando una serie di incontri online rivolti ai ragazzi per promuovere la consapevolezza e la gestione delle emozioni. Il primo incentrato sulla domanda ‘Come sto con me e con gli altri?’. I successivi incontri si sviluppano intorno alle singole emozioni (rabbia, paura, tristezza e gioia) ed alla riflessione: l’emozione che provo è una risorsa o un tranello? L’area Maturità propone incontri di gruppo di mutuo-aiuto per adulti (lavoratori, operatori sanitari, persone sole, familiari di contagiati e vittime), rispetto ai quali sta preparando anche dei mini-webinar psicoeducativi di presentazione e sollecitazione. Il gruppo Senescenza, con frequenza quindicinale, promuove incontri in videochiamata rivolti agli anziani, in collaborazione con figli e nipoti, sul tema ‘La terza età e la tecnologia’. Il focus dell’attenzione di tutti i gruppi è la tutela della salute mentale e psicologica, oltre che la salute fisica. Un punto di riferimento in più per infondere sicurezza ed aumentare la consapevolezza dell’utilità del benessere psicologico.
Cristina Leggio è Assessora alla Città internazionale, Politiche giovanili, Partecipazione e Smart City Comune di Latina, nonché membro del direttivo di Labsus.
Daniela Ruggieri è referente del gruppo Psycovid Pontino.
Foto copertina: Marco Bianchetti su Unsplash