Un racconto e una valutazione sul patto della "Scuolina" di Lucca a quattro anni dalla firma del primo accordo di collaborazione, recentemente rinnovato dalla nuova amministrazione (ma solo per 6 mesi)

Nel novembre 2019, la collaborazione tra il comune di Lucca e l’associazione Scuolina Raggi di Sole viene formalizzata dalla firma di un Patto di collaborazione. Questo da allora costituisce la cornice di un percorso dove le diverse realtà del territorio e i singoli cittadini possono proseguire le loro attività a favore della comunità e di una maggiore coesione sociale. A distanza di quattro anni dalla stipula del Patto vi raccontiamo la realtà della Scuolina e l’impatto che questa ha avuto sul territorio del comune di Lucca, attraverso l’intervista ad Angela Giannoni, presidente dell’Associazione.

La firma del Patto: formalizzazione di un percorso partecipato già in essere

La firma del Patto nel 2019 rende strutturale un partenariato che da tempo si era sviluppato sul territorio tra la Scuolina Raggi di Sole, la comunità parrocchiale di San Macario (Oltreserchio Nord-Ovest) e il comune di Lucca.
Nel corso del 2013 la Scuolina si è formalmente costituita in memoria di Lia Coturri “la maestra che per prima ebbe l’intuizione di dare vita a una piccola comunità educante in risposta ai bisogni che le mutate condizioni demografiche mettevano in luce” – come ci ricorda Angela Giannoni – dopo diversi anni in cui si è svolto volontariato informale nell’ambito della stessa comunità parrocchiale di San Macario in Piano (comunità parrocchiale di Lucca nord ovest). L’obiettivo della Scuolina, quindi, è sempre stato quello di operare per realizzare occasioni di inclusione sociale e di contrasto alla povertà educativa sfruttando strumenti come il doposcuola, il supporto allo studio, corsi di lingua italiana, altri eventi aperti alla comunità tutta. Queste attività prendevano luogo principalmente nei locali della Caritas della Parrocchia. A partire dal 2018 questi stessi locali dovevano essere lasciati e quindi la parrocchia mise a disposizione altri spazi della sede Caritas, di cui però fu constatata l’inagibilità per motivi di sicurezza. In questa situazione di difficoltà, la Scuolina fece richiesta al Comune per sfruttare gli spazi dell’ex scuola elementare in Via Maggiano per le proprie attività. Il Comune accettò la richiesta stipulando una Convenzione, che prevedeva il pagamento di una quota d’affitto, dotando così l’Associazione di una sede operativa. Tuttavia, spesso gli eventi continuavano ad essere organizzati altrove e quindi ciò che mancava era proprio un punto di riferimento per questa comunità in continua espansione e fortemente motivata a contribuire al benessere della collettività. Come ci racconta la Presidente Angela Giannoni, fu proprio l’allora Assessora all’Istruzione, Ilaria Vietina, a dare una svolta alla situazione promuovendo un percorso di formazione sull’Amministrazione condivisa. Ciò permise non solo all’Associazione, ma anche alla comunità parrocchiale e territoriale di comprendere il potenziale dei Patti di collaborazione, consapevolezza che portò proprio alla stipula del Patto nel 2019.

Il ruolo dell’Amministrazione: l’importanza di una sinergia con tutti i Patti del territorio lucchese

Nel processo di costruzione del Patto, l’Amministrazione è stata determinante in ogni sua fase e il bilancio positivo del supporto costante fornito dal Comune è dimostrato dalle stesse parole di Angela Giannoni: siamo stati accompagnati dall’Amministrazione in un percorso di formazione graduale e molto efficace da parte dell’Assessorato all’Istruzione, del Dirigente e dell’impiegata preposta ai Patti; nella fase  di vitalità del Patto c’è sempre stato un canale diretto con gli uffici comunali, con i tecnici e con gli assessori; nella fase conclusiva del Patto, in vista della scadenza abbiamo cercato interlocuzione con la nuova Amministrazione e abbiamo avuto modo di presentare la complessità della nostra realtà. L’interesse nel proseguire la collaborazione è dimostrato dal recente rinnovo per altri sei mesi del Patto e dalla volontà stessa della nuova Amministrazione di comprendere meglio il tema dell’amministrazione condivisa. In tal senso è stato fondamentale il convegno del 23 maggio che si è tenuto a Lucca, nella sala convegni di via San Micheletto, in occasione della presentazione del nuovo Rapporto Labsus, “Le Scuole: da beni pubblici a beni comuni”. All’incontro hanno partecipato diverse realtà pattizie del territorio di Lucca, e grazie al confronto avvenuto è emersa la necessità della costituzione di un tavolo per realizzare una sinergia tra queste esperienze e l’Amministrazione.

Alcuni momenti dell’inaugurazione del Patto

Il bilancio del Patto

Abbiamo chiesto ad Angela che bilancio si potesse trarre dall’impatto che le attività del Patto hanno prodotto sulla comunità, che lei ci descrive come notevolmente positivo. Il Patto infatti ha saputo dare sistematicità, organizzazione e visibilità ad una realtà territoriale dinamica già presente, che però era percepita come frammentata dalla comunità stessa di riferimento. Così facendo le iniziative si sono moltiplicate, conseguenza diretta dell’incremento della partecipazione grazie alla maggior chiarezza raggiunta attraverso lo strumento pattizio. Il Patto è quindi diventato un luogo dove il contatto e lo scambio tra i cittadini ha permesso di identificare i bisogni rilevanti e quotidiani delle persone e di lavorare anche allo sviluppo di soluzioni condivise, frutto di co-progettazione tra famiglie, scuole, parrocchie e realtà territoriali ulteriori. Attività di progettazione che trova la sua forza nel rapporto e supporto dell’Amministrazione.
Attraverso le svariate attività realizzate, nel 2022 sono state raggiunte 86 famiglie, numeri che sono già aumentati nel corso di questo 2023 grazie ad iniziative come i laboratori creativi e di musica e gli spettacoli teatrali che hanno coinvolto diverse persone e realtà cittadine. Quello che però evidenzia la Presidente della Scuolina è che ciò che funziona molto non sono solo le iniziative che coinvolgono grandi numeri, ma anche quelle più ristrette e mirate che servono per rispondere a dei bisogni reali del territorio, come i corsi di lingua italiana per le donne straniere o i percorsi sul metodo di studio per gli studenti con DSA.
L’Associazione ha lavorato inoltre ad un sondaggio da sottoporre ai cittadini di Lucca che hanno potuto conoscere la realtà del Patto, in modo tale da realizzare un bilancio dell’operato che comprendesse i pareri di chi è direttamente destinatario delle attività realizzate. Dal sondaggio è emerso lo stesso bilancio positivo prima descritto: il Patto funziona effettivamente come cornice all’interno della quale è stato possibile costruire una rete di soggetti sul territorio, garantendo partecipazione ampia dei cittadini e quindi la costruzione di una comunità inclusiva, consapevole e capace di rispondere alle esigenze di chi il territorio lo vive.

Studio e tutoring durante una delle tante attività proposte dal Patto

Le prospettive future

Il Patto di collaborazione tra il Comune di Lucca e la Scuolina rappresenta sicuramente un esempio virtuoso di amministrazione condivisa, per la creazione di una partnership efficace tra enti ed istituzioni e per la capacità di coinvolgere attivamente la cittadinanza. L’intento di chi anima ogni giorno il Patto è quello di continuare il percorso e quindi la collaborazione con l’Amministrazione comunale, per non smettere di essere punto di riferimento di una comunità e per poter proseguire i progetti iniziati. Per questo abbiamo chiesto ad Angela di evidenziare le difficoltà maggiori incontrare nel cammino e lei ne ha messa in rilievo in particolare una, cioè quella dell’incertezza del rinnovo del Patto nei momenti prossimi alla sua scadenza.Di fronte alle richieste dei cittadini sulle possibilità di poter proseguire le attività e i progetti abbiamo avuto un periodo di difficoltà, che è stato superato perché abbiamo avuto manifestazioni di fiducia da parte dell’Amministrazione, che a fronte di report e documentazioni delle attività, ha rinnovato il Patto di collaborazione” – ci racconta Angela – è evidente quindi che serva garantire continuità e pertanto anche una durata maggiore dei Patti, per assicurare stabilità ai progetti e al lavoro fatto per poterli mettere in piedi.
L’unicità del Patto sta nella forza del rapporto che si crea tra cittadini e amministrazione, in particolare nella fiducia biunivoca che si stabilisce tra i due. Questo permette alle persone di sentirsi più vicine alle istituzioni e a quest’ultime di costruire una comunità più inclusiva e vivace, facendo venir meno la forte logica assistenzialista a cui spesso siamo abituati. Per questo l’invito è rivolto ad ogni amministrazione nel senso di favorire i Patti di collaborazione, quali laboratori civici e di benessere per una comunità attiva.

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