Sul piano soggettivo, la governance si caratterizza per il coinvolgimento di tre categorie di attori nella formulazione delle politiche e nell’erogazione dei servizi, e cioè poteri pubblici, imprese private e il cd. terzo settore.
In secondo luogo, la governance wave nasce come una risposta all’indebolimento dello Stato (in particolare del modello di Stato-nazione accentrato, troppo distante dai bisogni dei cittadini e dunque incapace di elaborare una risposta differenziata per le variegate esigenze dei cittadini).
Essa intende rappresentare una nuova tecnica di cura dell’interesse comune attraverso il coordinamento e il coinvolgimento di tutti gli stakeholders e mediante un processo di redistribuzione del potere decisionale.
Infatti, sotto il profilo degli strumenti adoperati per effettuare tale redistribuzione, viene favorita l’auto-organizzazione attraverso l’implementazione di strutture reticolari e orizzontali, caratterizzate da relazioni di collaborazione (anziché di gerarchia) e improntate alla massima informalità e alla ricerca del consenso di tutti gli stakeholders nell’elaborazione e nell’attuazione delle decisioni.
Il Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con il Formez, ha avviato il progetto Governance. Si tratta di un’iniziativa tesa ad accompagnare il processo di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni alla luce del nuovo quadro costituzionale e dei mutamenti in atto nel conteso socioeconomico.
Secondo Arturo Siniscalchi, coordinatore del progetto Governance la strategia di un ente pubblico impatta su una serie di variabili che hanno a che fare con il contesto istituzionale, sociale, economico e territoriale di riferimento e che vanno gestite nel loro insieme.
Gli obiettivi di un sistema di governance
Il sistema di governance dell’ente pubblico deve pertanto tenere conto di tali variabili allo scopo di creare valore per la comunità amministrata. Gli obiettivi che si devono avere di mira nel disegnare un corretto sistema di governance sono:
• che ogni azione si svolga in condizioni di economicità ;
• la qualità e l’eccellenza di ogni azione;
• la diffusione di comportamenti responsabili;
• la cooperazione dei cittadini nel soddisfacimento dei bisogni della comunità .
Nel solco di tali coordinate, l’adozione di un sistema di governance integrato orientato alla creazione di valore garantisce una serie di vantaggi per l’amministrazione e per la collettività , tra cui:
• l’efficienza e la qualità dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni;
• la soddisfazione della collettività amministrata;
• la sostenibilità della posizione finanziaria dell’ente;
• la crescita, il miglioramento e l’innovazione dell’ente.
Sempre secondo il coordinatore del progetto Governance, creare valore per la comunità di riferimento significa costruire un sistema integrato di obiettivi e azioni capaci di sviluppare coerentemente la mission dell’ente e al contempo di fornire risposte concrete alle esigenze espresse dalla collettività . Creare valore significa implementare strumenti di pianificazione, programmazione e controllo in un’ottica di miglioramento continuo.
In questo contesto, i fautori del progetto Governance ritengono che la comunicazione costituisce una delle leve attraverso cui l’amministrazione riesce a realizzare i propri obiettivi strategici e a creare il valore pubblico per la soddisfazione dei bisogni collettivi.
Il ruolo della comunicazione
Non può esistere public governance efficiente se non vengono individuati adeguati strumenti di comunicazione in grado di gestire, in maniera continuativa, un flusso di informazioni vitali per l’efficacia delle politiche pubbliche e il consenso intorno alle stesse. Tali flussi coinvolgono fondamentalmente due livelli. La comunicazione può essere interna o esterna.
La comunicazione interna consiste nella gestione dei flussi di comunicazione all’interno dell’organizzazione pubblica. La comunicazione esterna consiste nella gestione dei flussi di comunicazione rivolti al contesto territoriale di riferimento.
L’integrazione sinergica tra strategie, programmazione e azioni operative genera, ad avviso di Siniscalchi, un circolo virtuoso in cui i bisogni del cittadino trovano risposta nella pianificazione strategica ed operativa dell’ente; tale attività può essere costantemente monitorata e migliorata grazie all’impiego di sistemi di controllo strategico e di gestione, nonché rendicontata e comunicata agli stakeholder attraverso tecniche di accountability.
Se opportunamente indirizzato, tale sistema garantisce piena rispondenza tra azioni della pubblica amministrazione e esigenze della collettività . In tale prospettiva, la chiave del successo, grazie anche all’uso intelligente di tali strumenti, è costituita dalla capacità di guidare la struttura verso il cambiamento organizzativo, in una logica di rete integrata. Infatti, all’interno di un scenario economico e sociale molto complesso e articolato, Siniscalchi ritiene che la sfida al cambiamento sarà vinta se le amministrazioni saranno in grado di apprendere dagli stimoli esterni sviluppando sistemi integrati di governo e garantendo il necessario coinvolgimento degli stakeholder che partecipano al processo.
La sfida della “good local governance“
Oggi, a fare il punto sulle iniziative volte alla diffusione di politiche e tecniche di governance pubblica ci pensa il volume “Governance pubblica: approcci teorici ed esperienze” curato dal Dipartimento di Studi sull’Impresa dell’Università Tor Vergata di Roma e presentato in un convegno dal titolo “Public Governance: theory and practice“.
In particolare, il volume costituisce una summa della conoscenza accumulata negli ultimi anni sul tema e analizza le esperienze più innovative sul tema. L’analisi mette in luce, accanto agli approcci teorici che nel tempo sono stati di ausilio alla comprensione del concetto di governance pubblica, le prassi più avanzate che, a livello centrale, locale e internazionale, hanno contribuito ad arricchire e rivedere gli approcci teorici.
L’analisi critica si concentra sul livello regionale del governo di cui approfondisce le politiche per la promozione della governance pubblica, la cooperazione interistituzionale quale ambito privilegiato di sviluppo della governance pubblica e alcune esperienze concrete che hanno impegnato le amministrazioni nella elaborazione di una risposta alla sfida della “good local governance” che rappresenta, a livello internazionale, il nodo critico per le amministrazioni pubbliche.
Dipartimento di Studi sull’Impresa dell’Università Tor Vergata di Roma (a cura di), Governance pubblica: approcci teorici ed esperienze, Roma, 26.
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