Metà della ricchezza mondiale viene prodotta nei centri urbani. Peter Kresl, studioso americano, autore di The urban response to internazionalization, assieme a Earl H.
Fry, ha messo a punto un indicatore per misurare la competitività delle città che si basa su tre variabili: il valore aggiunto dell’industria, le vendite al dettaglio e i servizi alle imprese e professionali.
Con questo indice ha classificato le città americana. Ora è stato chiamato dall’Aislo – Associazione italiana incontri e studi sullo sviluppo locale – a coordinare un progetto di ricerca "Il governo della competitività urbana: fattori, indicatori, benchmarking", i cui risultati saranno presentati a Napoli il 7 luglio.
L’obiettivo della ricerca è fornire alla classe dirigente locale gli strumenti per individuare le leve che possono essere azionate per migliorare la competitività delle città.
Nella lectio magistralis tenuta a Barletta nel 25 (disponibile in www.aislo.it/asp/AI_AnaliticoArticoliIntervisteView.asp?Prov=1&Id=144&IdTipo=R), già si intuisce che uno degli elementi vincenti nella competizione fra città è rappresentato dalla implementazione di un adeguato sistema di governance del territorio e degli interessi che su di esso ricadono, nonché dall’adozione di tecniche di pianificazione strategica.