Lettera-Appello al Parlamento
Gentile Deputato, Gentile Senatore, è notizia recente che il prof. Pietro Ichino fosse nel mirino delle Brigate Rosse. Come lei certamente sa, tra le cause che hanno scatenato questo folle disegno c’è il disegno di legge con il quale Ichino propone l’introduzione di un’Autorità per la valutazione del rendimento dell’impiego pubblico. Questo ddl giace ancora indiscusso in Parlamento (primi firmatari sono, alla Camera, l’on. Lanfranco Turci, al Senato, il sen. Antonio Polito).
Al di là delle giuste manifestazioni di sostegno e solidarietà alla persona in un momento così grave, crediamo sia giunto il momento di favorire il successo di questo sforzo riformatore, nel quale siamo impegnati anche noi come organizzazione di cittadini. I veri rivoluzionari, oggi, siamo noi che pretendiamo di valutare i dirigenti pubblici sulla base del lavoro svolto e che pensiamo che i servizi debbano soddisfare le esigenze dei cittadini utenti e non solo di chi ci lavora.
Le chiediamo pertanto di far sì che il Parlamento discuta e approvi rapidamente questo disegno di legge. E, a questo scopo, Le proponiamo di organizzare un convengo aperto al contributo di tutti i soggetti interessati, compresi i sindacati e le organizzazioni di cittadini e utenti come la nostra, per aprire un confronto pubblico sul tema. Fortunatamente in Italia ci sono milioni di persone che sono di questa opinione e che si impegnano per avere un paese più libero e più equo con i suoi cittadini.
La valutazione dei pubblici dipendenti va in questa direzione. Lo sappiamo perché abbiamo ormai una notevole esperienza nell’ambito della valutazione civica, quella fatta direttamente dai cittadini mediante metodi di monitoraggio e di controllo della qualità dei servizi. Proprio grazie a noi migliaia di comuni cittadini hanno imparato a raccogliere informazioni sulla qualità e la sicurezza degli ospedali o delle scuole, sui comportamenti, sul rispetto dei diritti. Ci piace segnalare alcune esperienze interessanti. Da una parte, l’inserimento dei risultati delle valutazioni annuali, realizzate dai cittadini – il metodo si chiama audit civico – tra i materiali utili alla valutazione almeno dei dirigenti. Cominciamo a raccogliere segnali di successo importanti, soprattutto nella sanità, con il riconoscimento dell’Audit civico all’interno del sistema di governo della salute in tutta Italia. Dall’altra, la partecipazione ai nuclei di valutazione, proprio per garantire maggiore trasparenza e minore autoreferenzialità.
La nostra esperienza in questi organismi è interessante e sconvolgente: non c’è alcuna abitudine alla valutazione, gli aumenti di stipendio vengono attribuiti anche solo per il rispetto dell’orario, tra gli obiettivi si trovano molte cose che riguardano le normali attività istituzionali. Ma quando si introducono elementi di meritocrazia partono subito i ricorsi! Nella proposta del prof. Ichino sono stati inseriti strumenti che favoriscono la valutazione da parte dei cittadini. Ecco perché siamo convinti che, se la proposta passasse, sarebbe un punto a favore dell’efficienza e della qualità dell’amministrazione pubblica del nostro paese. Cittadinanzattiva è disponibile.
Confidando nel Suo impegno, le auguro buon lavoro.
Cordialmente, Teresa Petrangolini
Segretario Generale di Cittadinanzattiva