Alleanze per migliorare gli stili di vita

Più anni di vita in buona salute

Il programma “Guadagnare Salute” nasce dall’esigenza di rendere più facili le scelte salutari e di promuovere campagne informative che mirino a modificare comportamenti inadeguati che favoriscono l’insorgere di malattie degenerative di grande rilevanza epidemiologica. Molti nemici della salute si possono prevenire non fumando, mangiando in modo sano ed equilibrato, non abusando dell’alcol e ricordando che l’organismo richiede movimento fisico. Una politica efficace per la promozione di stili di vita salutari non deve, dunque, accontentarsi di contemplare i successi conseguiti ma deve studiare le cause degli insuccessi, mettere a punto nuove strategie e moltiplicare gli sforzi per invertire alcuni andamenti. I fattori di rischio sono prevedibili ed esistono politiche e interventi efficaci che possono agire globalmente su di essi e sulle condizioni socio-ambientali per ridurre considerevolmente il peso di morti premature, malattie e disabilità che grava sulla società. Il governo nazionale e quelli locali non possono condizionare direttamente le scelte individuali, ma sono tenuti a rendere più facili le scelte salutari e meno facili le scelte nocive attraverso: – informazione, che può aumentare la consapevolezza – azioni regolatorie, incluse in strategie intersettoriali per modificare l’ambiente di vita – allocazione di risorse specifiche per sostegno di azioni esemplari mirate ad accelerare, a livello locale, l’inizio di un cambiamento nell’ambiente di vita. I l programma “Guadagnare Salute – Rendere facili le scelte salutari” è un intervento “multicomponenti”, con attività di comunicazione e azioni per ridurre l’iniziazione al fumo, per aumentare il consumo di frutta e verdura, per ridurre l’abuso di alcol, ridurre il consumo di bevande e alimenti troppo calorici, facilitare lo svolgimento dell’attività fisica. E’ anche un potente investimento per ridurre, nel lungo periodo, il peso delle malattie croniche sul sistema sanitario e sulla società e, nel breve periodo, per consentire ai cittadini di scegliere se essere, o tornare ad essere, liberi da dipendenze e fattori di rischio che li affliggerebbero per lunghi anni. Il programma “Guadagnare Salute” privilegia la comunicazione per la salute. La comunicazione rappresenta una componente integrata degli interventi di prevenzione di Guadagnare Salute ed è uno strumento importante di informazione e conoscenza per le persone. “Guadagnare Salute” può essere la giusta risposta per creare, attraverso la prevenzione, condizioni più favorevoli alle scelte per la salute, facendo leva sull’informazione, sulla comunicazione e, in particolare, su specifiche iniziative che inducano a scelte di vita salutari. La sinergia tra più Ministeri può dare maggiore credibilità ai messaggi da veicolare, consolidare il rapporto tra cittadini e istituzioni, assicurare una informazione univoca e completa e favorire la conoscenza e la sinergia dei progetti di diversi Ministeri ed Enti interessati, realizzando al contempo una sorta di “piattaforma nazionale della salute”. Attraverso la comunicazione concetti e messaggi semplici (come il messaggio “5 al giorno”: almeno cinque frutti o porzioni di vegetali ogni giorno) possono informare correttamente. La comunicazione può avvenire anche attraverso la tabella nutrizionale degli alimenti: occorrerà agire sia sulle aziende, perché rendano più leggibili e comprensibili le etichette, sia sui consumatori, perché siano sensibilizzati a utilizzare questa informazione. “Guadagnare Salute” sviluppa tre tipi di comunicazione istituzionale: 1. I piani di comunicazione specifici per ogni intervento; 2. Una campagna informativa che mette il cittadino al centro delle scelte per la propria salute e impegna i governi a rendere possibili le scelte di salute; 3. Un programma specifico in collaborazione con il mondo della scuola. “Guadagnare Salute” si articola in un programma trasversale governativo e in 4 programmi specifici basilari: – comportamenti alimentari salutari – lotta al tabagismo – lotta all’abuso di alcol – promuovere l’attività fisica. Ogni programma è intersettoriale poiché vede coinvolto il mondo attivo di: Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – INRAN, Ministero della Famiglia, Ministero Pubblica Istruzione, Ministero Economia e Finanze, Ministero Interno, Ministero dei Trasporti, Ministero Sviluppo Economico, Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, Ministero Università e Ricerca, Governo, Produttori e Gestori dei pubblici servizi, Regioni, ASL, Enti locali, Responsabili personale settore privato e pubblico. La situazione Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, l’obesità e sovrappeso, l’abuso di alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, l’eccesso di grassi nel sangue e l’ipertensione arteriosa. Tali fattori di rischio sono responsabili – da soli – del 6% della perdita di anni di vita in buona salute in Europa e in Italia. Nel nostro paese, essi si distribuiscono in maniera molto differente nella popolazione e sono molto più diffusi tra le persone delle classi socio-economiche più basse, le quali hanno una mortalità e una morbosità molto maggiori rispetto a chi, socialmente ed economicamente, si trova in posizione più avvantaggiata. Un altro importante fattore di discriminazione, nel nostro paese, è il significativo gradiente tra Nord e Sud Italia. Per quanto riguarda, ad esempio obesità/sovrappeso le regioni meridionali hanno una prevalenza più elevata (28,7%) rispetto a quelle del nord (19,3%). L’eccesso ponderale è una condizione più diffusa nella popolazione adulta con basso titolo di studio e riguarda sia gli uomini sia le donne in qualsiasi fascia d’età. Il fenomeno dell’obesità in età pediatrica, fino a qualche decennio fa poco diffuso, è un dato allarmante in quanto evidenze scientifiche riconiscono all’obesità in età pre-adolescenziale e adolescenziale una forte capacità predittiva dello stato di obesità in età adulta. A perdere rapidamente il proprio patrimonio di salute sono soprattutto gli immigrati, a causa delle condizioni di vita in cui spesso si trovano in Italia. Tali condizioni, inoltre, pur influenzate da comportamenti individuali, sono fortemente sostenute dall’ambiente di vita e da quello sociale. I comportamenti salutari, infatti, sono resi sempre più difficili dall’organizzazione e dal disegno urbano delle città, dall’automatizzazione, dai prezzi a volte più elevati degli alimenti più sani e dai condizionamenti del marketing. Ne consegue che i soggetti più esposti a questi rischi sono quelli più vulnerabili: i bambini e le famiglie più povere. Negli ultimi anni, per effetto di strategie adottate in Italia e nel mondo, si sono potuti osservare alcuni cambiamenti nella giusta direzione (si pensi alla tutela dal fumo passivo) ma permangono, tuttavia, anche andamenti negativi per certi fattori ed in sottogruppi di popolazione. L’obesità è in aumento nell’insieme della popolazione e nei bambini, i giovani continuano ad essere attratti dal fumo di tabacco, le classi economiche più disagiate sono ancora le più esposte ai rischi del fumo, dell’abuso dell’alcol, della sedentarietà, di una alimentazione errata. Ecco nel dettaglio alcuni dati statistici: – Patologie cardio- e cerebrovascolari Totale dei decessi per malattie cardiovascolari (24): 223.527 Decessi per infarto del miocardio (24): Maschi: 21.287 – Femmine: 16.164 – Totale: 37.451 (equivalenti a circa 13 casi al giorno). In pratica, ogni 14 minuti una persona muore per infarto del miocardio. Ictus cerebrale: è la principale causa di invalidità nei pazienti anziani e la terza causa di morte in Italia (6.447 decessi nel 24). Ciò significa che, in media, ogni ora 7 persone muoiono per malattie cerebrovascolari. Scompenso cardiaco: studi recenti, valutando l’epidemiologia clinica dello scompenso cardiaco nell’anziano, stimano che in Italia vi siano circa 3 milioni di cittadini affetti da questa patologia, sia in forma asintomatica che conclamata. Il DRG “insufficienza cardiaca e shock” nel 23 è stato il primo in assoluto per numerosità (19.34) tra le cause patologiche di ricovero ospedaliero (per acuti in regime ordinario). Lo scompenso cardiaco costituisce circa l’1,9% del costo totale annuo dell’assistenza ospedaliera per il SSN e pertanto rappresenta la prima causa medica di consumo di risorse delle strutture ospedaliere. Il costo medio per singolo ricovero per insufficienza cardiaca, a livello nazionale, può essere stimato in € 3.236 nel 23. Questo valore è mediamente superiore nei pazienti meno anziani (<65 anni: € 3.56) mentre è inferiore (€ 3.199) nei pazienti di 65 anni e oltre. – Tumori Totale dei decessi per tumori (24): 164.79 (M = 94.53 – F = 7.287), corrispondenti al 29,1% del totale dei decessi. Si stima che ogni anno vengano diagnosticati in Italia oltre 25. nuovi casi di tumore maligno (età -84 anni). Ogni anno in Italia vi sono 94. ricoveri oncologici. – Diabete Il diabete, con le sue gravi complicanze di tipo metabolico, vascolare e neurologico, rappresenta un problema sanitario per le persone di tutte le età e di tutte le razze, con un più grave coinvolgimento delle classi economicamente e socialmente svantaggiate. In Italia, nel 25, l’ISTAT stima una prevalenza del diabete noto pari a 4,2% (4,4% nelle donne, 4,% negli uomini). In base a questi dati si può stimare che in Italia ci siano circa 2,5 milioni di persone con diabete. La prevalenza è più bassa al Nord (3,9%) rispetto al Centro (4,1%) e al Sud Italia (4,6%). Indipendentemente dall’area geografica, la prevalenza aumenta con l’età, passando dal 2,5% nella classe d’età 45-54 anni al 16,3% nelle persone con età superiore a 75 anni. La prevalenza del diabete è in continuo aumento in Italia, come in tutto il mondo, tanto da indurre gli esperti a parlare di epidemia mondiale di diabete. In Italia la cura per il diabete assorbe il 6,65% della spesa sanitaria complessiva, con un costo per paziente che è più del doppio della media nazionale. – Malattie respiratorie La bronchite cronica e l’asma colpiscono più del 2% della popolazione di età superiore ai 65 anni e rappresentano per questa fascia di popolazione la terza causa di patologia cronica, dopo l’artrosi/artrite e l’ipertensione arteriosa. Secondo uno studio condotto dall’Istat nel 23 su un campione di famiglie italiane, il 6,4 % della popolazione ha riferito di essere affetto da bronchite cronica o enfisema o asma. Il 5% dei decessi per cause respiratorie è attribuibile alla BPCO (Bronco-Pneumopatia Cronica Ostruttiva). In generale i tassi di mortalità sono più elevati nel Sud rispetto al Nord del Paese e sono più elevati nei maschi rispetto alle femmine e nella fascia di età oltre 65 anni. Stime mondiali indicano che la BPCO è la quarta causa di morte nel mondo industrializzato ed è destinata a divenire la terza causa di morte entro il 22. – Malattie reumatiche L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica le malattie reumatiche – artrosi, osteoporosi, lombalgie e reumatismi infiammatori – come la prima causa di dolore e disabilità in Europa e ricorda che queste, da sole, rappresentano la metà delle malattie croniche che colpiscono la popolazione al di sopra di 65 anni. Dati epidemiologici italiani pubblicati nel 25 dimostrano che il 26,7% della popolazione di età superiore a 18 anni sarebbe affetto da una malattia reumatica e, in particolare, l’8,9% da artrosi, l’8,8% da reumatismi abarticolari, il 5,9% da lombalgia e il 3,1% da una forma artritica. Oltre che per la numerosità le malattie reumatiche assumono una primaria importanza per i costi sociali che comportano: sulla base degli studi sui costi di malattia eseguiti in Italia è, infatti, dimostrato che i costi diretti per paziente per anno, attualizzati al 25, ammontano per la gonartrosi a € 1.7 e per l’artrite reumatoide a € 4.4 mentre i costi indiretti sfiorano € 2.5 per la gonartrosi e raggiungono i € 12.5 per l’artrite reumatoide. È interessante osservare che, nella gestione della propria malattia, il paziente deve sobbarcarsi una spesa che si avvicina al 3% dei costi diretti (Dati forniti dalla Società Italiana di Reumatologia). – La salute mentale La tutela della salute mentale, nonostante l’implementazione delle conoscenze scientifiche e i miglioramenti intervenuti nel campo dell’assistenza, continua a costituire oggetto di attenzione prioritaria nella programmazione degli interventi sanitari e sociali in tutti i Paesi industrializzati. Anche in Italia, i dati disponibili documentano un trend in aumento della prevalenza dei disturbi mentali, a cui sono associati diversi gradi di disabilità, sofferenze individuali e costi economici e sociali.



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