La Giornata di Primavera del FAI

Una grande occasione per riappropriarsi dei beni artistici del nostro Paese

Non solo permettere ai visitatori di visitare monumenti solitamente chiusi al pubblico o difficilmente accessibili, ma soprattutto permettere loro di guardare il nostro splendido Paese con occhi nuovi.

Molto spesso, infatti, ci dimentichiamo che l’Italia è un grande e sorprendente museo a cielo aperto, in cui quotidianamente viviamo, lavoriamo, ci spostiamo.

Con questo obiettivo si apre la XV edizione della Giornata di Primavera, che anche quest’anno invita tutti gli italiani a partecipare a quello che è ormai diventato, dopo quindici anni, un vero e proprio rito collettivo ricco di fascino e credibilità.

Sabato 24 e domenica 25 marzo, il Fai ha aperto al pubblico 5 monumenti in 2 città, coinvolgendo per la prima volta tutte le Regioni italiane.

Guardare l’Italia con occhi nuovi, in questi due giorni è stato quindi un modo per riconquistare la consapevolezza di vivere in mezzo alla bellezza, per conoscere e comprendere meglio ciò cui ci troviamo davanti tutti i giorni, siano essi chiese, ville, ma anche banche, asili, uffici postali.

A sottolineare ulteriormente l’importanza di questo evento, che dalla sua prima edizione a oggi ha coinvolto qualcosa come quattro milioni di italiani, di cui 42mila solo nel 26, c’è stata la presenza ufficiale della Protezione Civile, che mette a disposizione oltre mille volontari, con l’obiettivo di garantire alle due giornate la miglior riuscita possibile.

Una collaborazione che conferma ancora di più la natura di servizio civile per la comunità dell’evento. I Beni aperti al pubblico in tutte le Regioni italiane hanno offerto un prezioso dipinto della storia, dell’arte e della cultura del nostro Paese.

Si va dalla tradizione milanese incarnata dal palazzo del Corriere della Sera di via Solferino 28 e il palazzo della borsa, al genio artistico del Tiepolo che anima gli affreschi della chiesa della Pietà a Venezia; dall’amore senza tempo tra Paolo e Francesca che la leggenda vuole essersi consumato nella Rocca Malatestiana a Rimini, al respiro secolare del Cristianesimo che aleggia negli oltre 1.7 metri quadrati di affreschi risalenti al Sedicesimo e Diciassettesimo secolo della Cappella di san Silvestro alla Scala santa a Roma, aperta per la prima volta dopo i restauri;

dalla storia dell’accademia della Crusca di Firenze, la più antica tra le accademie ancora attive esistenti in Europa ospitata nella villa Medicea di Castello, alla bellezza della Lanterna del Montorsoli di Messina, riaperta a grande richiesta e già visitata nel 25 da 2mila persone. Un lavoro che si basa sull’impegno di 7mila volontari e delle Delegazioni FAI di tutta Italia che con grande impegno, entusiasmo, passione, senso di responsabilità, lavorano alacremente per far sì che ogni edizione sia migliore della precedente.

La Giornata di Primavera è non solo l’occasione per far conoscere lo straordinario Patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese, ma anche per rendere sempre più cittadini consapevoli della responsabilità di ciascuno nel preservarlo e trasmetterlo alle prossime generazioni.