Indagine sui bilanci 2005

La varietà  dei settori assegnati dalla legge, tuttavia, può causare dispersione di risorse

Territorio chiama, fondazione risponde. L’arte e i beni culturali assorbono un terzo delle erogazioni, pari nel 25 a 1,2 miliardi di euro.

Una dote di 1,2 miliardi destinata prevalentemente ai beni culturali, all’istruzione e alla beneficenza.

Oltre 25mila interventi finanziati, il 73,9% dei quali di importo uguale o inferiore a 25mila euro. Erogazioni pluriennali in calo dal 15% al 1,5% del totale degli impegni di spesa assunti.

Questi alcuni tratti dell’attività erogative delle 88 fondazioni di origine bancaria che emergono dall’indagine condotta dal Sole 24 Ore sui bilanci 25 degli enti, a disposizione sul sito internet www.acri.it..

Dei venti settori di attività assegnati alle fondazioni dalla legge 448/1, quelli che riscuotono meno successo sono la protezione dei consumatori, il recupero dei tossicodipendenti e i disturbi psichici, la religione e lo sviluppo spirituale, i diritti civili, la prevenzione della criminalità e la sicurezza pubblica.

Il settore prediletto dalle fondazioni resta quello dell’arte e dei beni culturali, che assorbe un terzo delle risorse erogate. Quindici fondazioni stanziano in questo campo oltre il 5% dei fondi.

Seguono l’educazione, la ricerca e il volontariato. Quest’ultimo settore passa al secondo posto se si considerano tra le delibere di spesa del 25 i 73,8 milioni destinati ai centri di servizio per il volontariato e i 68 milioni stanziati a favore della neonata fondazione per il Sud.

E’ la ricerca scientifica e tecnologica ad attrarre le erogazioni di importo medio più elevato (97mila euro). Nel settore dell’assistenza sociale, i bilanci delle Fondazioni presentano spesso erogazioni di importo unitario molto limitato, destinate a famiglie in difficoltà.

La varietà dei settori assegnati dalla legge, tuttavia, può causare dispersione di risorse: la Fondazione cassa di risparmio di Mirandola ha deliberato nel 25 interventi per un milione e mezzo di euro, suddividendo questo importo per 11 settori, ai quali ha destinato in qualche caso poco più di 1mila euro, come per la prevenzione e la cura dei disturbi psichici.

“Abbiamo in animo progetti più consistenti – assicura il segretario generale Pietro Pranzo – ma se concentrassimo molte risorse su pochi progetti, finiremmo per non sostenere iniziative che sono meritevoli”.

Sulla stessa linea d’onda il direttore generale dell’Acri, Stefano Marchettini: “Le erogazioni di importo inferiore a 5mila euro, pur essendo numerose – spiega – incidono solo per il 2% della spesa totale delle fondazioni.

In generale comunque c’è una tendenza delle fondazioni ad approfondire le attività nei settori strategici e a ridurre il localismo. A questo servirà anche la Fondazione per il Sud, creata nel 26”.