Questo è l’incipit di un articolo apparso sulla prima pagina dell’edizione elettronica del New York Times del 12 maggio 27.
Dall’inizio del 27, il limite imposto dall’Unione europea e dall’Organizzazione mondiale della sanità alle polveri sottili disperse nell’aria, è stato superato a Milano almeno 8 volte. Nel 26 le cose non sono andate meglio. A fine marzo gli sforamenti erano 64 a Milano, 77 a Torino, 51 a Bologna, 49 a Venezia.
Il Times sottolinea come mentre gli altri grandi "inquinatori d’Europa", Germania e Polonia, hanno ridotto le emissioni di polveri sottili nell’aria, in Italia il livello ha continuato ad aumentare e quest’anno la Commissione europea ha ritenuto inadeguato il piano di contenimento dell’inquinamento redatto a Roma condannando l’Italia a multe di miliardi di euro.
Nel fotografare questa situazione disastrosa dal punto di vista ambientale, il Times intravede un barlume di speranza nell’attivismo civico e riporta con particolare enfasi l’iniziativa presa a Milano dalla associazione Genitori Antismog, un gruppo di cittadini che hanno dotato i figli di appositi monitor in grado di misurare l’ inquinamento dell’aria.
“Come guerrieri“
“Come guerrieri" questi ragazzi girano le strade di Milano armati di monitor ‘anti-inquinamento’ e quotidianamente registrano livelli fuori norma di polveri sottili o C2. Tommaso Abbate, 16 anni, ha rilevato che i livelli di inquinamento durante la notte nel salotto di casa erano decisamente elevati – 2 microgrammi per metro cubo a un certo punto. La sua casa è situata su una delle strade più trafficate, ha detto, e «noi teniamo sempre le finestre aperte». Nel corso delle 24 ore in cui ha indossato gli strumenti di monitoraggio, Tommaso è stato esposto in media a 127 microgrammi per metro cubo. L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che il limite di sicurezza sia per alcune polveri sottili 1 microgrammi per metro cubo.
Anna Gerometta, presidente del movimento di “cittadini attivi” contro l’inquinamento, ha illustrato al reporter del Times il suo originale piano di monitoraggio ambientale: «Un gruppo di genitori e i loro figli, da novembre girano per la città con dei rilevatori portatili di particelle inquinanti. I risultati sono sconfortanti, pericolosi per la nostra salute». «Non vogliamo la guerra – ha precisato la leader ambientalista – ma chiediamo ai cittadini di ribellarsi e ai politici di mostrare più attenzione verso il problema».
Salute o sviluppo economico?
La causa principale dell’inquinamento resta il traffico. La soluzione del problema è – come ha notato anche il Times – affidata alla “lotta” tra gli interessi degli industriali che mal sopportano limiti allo sviluppo economico, e quelli dei cittadini che chiedono il rispetto degli standards di igiene ambientale. Contro i limiti suggeriti dall’OMS che fissa in 1 microgrammi per metro cubo la quantità massima di polveri sottili, gli Stati Uniti hanno alzato il livello a 15, e l’Unione europea ha proposto 25 microgrammi per metro cubo.
Per migliorare le cose i Genitori Antismog propongono trasporto pubblico gratuito per i bambini, l’introduzione di pedaggi per i veicoli che entrano nel centro delle città, corsie preferenziali per gli autobus e piste ciclabili. ”Come si può pretendere che la gente prenda i mezzi pubblici se questi sono sempre bloccati nel traffico?” ha detto Anna Gerometta, presidente di Genitori Antismog.
Su questo comitato vedi anche la sezione "Casi ed esperienze".
Inoltre puoi andare sul sito www.genitoriantismog.it