Sono 264 le botteghe del mondo, 112 le organizzazioni iscritte e oltre 2 mila i soci su tutto il territorio nazionale, per un volume di affari che supera i 5 milioni di euro. Sono queste le cifre del commercio equo e solidale in Italia secondo il primo rapporto annuale 27 stilato da Agices, l’assemblea generale italiana di commercio equo e solidale. Una realtà che appare in costante crescita e che dopo lungo periodo di avviamento sembra essere ormai giunta ad una fase di stabilizzazione.
Il ruolo dei volontari
Colonna portante del movimento, come sempre i volontari. Sono 4mila quelli inseriti formalmente nelle organizzazioni associate ad Agices, ma il numero stimato è di 6 mila unità. Oltre ai volontari, però molti anche i ragazzi che hanno scelto il commercio equo e solidale come proprio ambito di lavoro: sono 837 gli occupati.
Il rapporto con i produttori
Fondamentale nello sviluppo della realtà anche il rapporto diretto con i produttori del Sud del mondo. Sono 284 le organizzazioni di produttori che hanno rapporti con il movimento equosolidale italiano. Produttori che provengono da 48 paesi di tutto il mondo: Asia, Africa, America Latina, ma anche uno in Oceania e due in Albania