Una politica di investimenti pubblici, di sviluppo economico e sociale e di redistribuzione, secondo un modello di sviluppo sostenibile e per una politica della pace: sono queste le linee e gli obiettivi del rapporto "La Finanziaria per noi" che contiene le proposte della campagna Sbilanciamoci! per la Finanziaria del 28. Il documento contiene critiche e proposte alternative e rappresenta dunque una "controfinanziaria", realizzata nell’ambito di una campagna che riunisce 45 organizzazioni ambientaliste, sociali, pacifiste e del terzo settore, che propone una diversa ripartizione di investimenti e spese, riduzioni della spesa pubblica che colpiscano sprechi e inefficienze ma che salvaguardino allo stesso tempo gli investimenti nel welfare, nell’ambiente e nelle politiche per un’economia sostenibile. Alla presentazione del rapporto è intervenuto il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero.
Le proposte
Le proposte di Sbilanciamoci! partono da una riflessione sulla Finanziaria del 28 che – ha commentato il portavoce della campagna Giulio Marcon illustrando le proposte – "è migliore rispetto all’anno scorso ma con luci e ombre". La critica di fondo è che si tratti di una Finanziaria "incapace di futuro, che non riesce a indirizzare il paese su una strada di rilancio dell’economia". E il rapporto spiega che pur con importanti novità come l’assenza di tagli al sociale e altri provvedimenti positivi, "la Finanziaria 28 non punta sullo sviluppo, ma resta condizionata da una politica economica restrittiva". La manovra "alternativa" proposta dalla campagna Sbilanciamoci! è di 16,3 miliardi di euro. "Le risorse – si legge nel rapporto – sono recuperate da un lato attraverso una maggiore imposizione fiscale nel segno della progressività e della giustizia fiscale (5,1 miliardi), dall’altro attraverso una riduzione di spesa di quasi 11,2 miliardi. Le maggiori entrate sono composte dall’armonizzazione delle rendite finanziarie al 23%, dall’aumento della progressività IRE con la creazione di un ulteriore scaglione al 49% per i redditi oltre i 2. euro e di alcune tassazioni su settori molto redditizi ma che presentano un effetto negativo sulla società, tra questi le armi, la pubblicità, lo sport spettacolo, la speculazione finanziaria". Viene dunque proposta un’aliquota del 45% per i redditi al di sopra del 7. euro e al 49% oltre i 2. euro, dalle quali si recupererebbero 1 miliardo e 2 milioni, e la tassazione di tutte le rendite al 23% da cui ottenere almeno 3 miliardi di euro. Altre proposte: tassare la pubblicità aumentando del 5% il prelievo sugli utili e tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo con un’aliquota del 5% sul totale dei diritti versati.
Più attenzione per le famiglie povere
Fra le proposte del documento, ci sono vincoli per un miliardo e 9 milioni a favore degli incapienti: "La misura prevista in Finanziaria – oltre ad avere il limite di essere una tantum – finisce per avvantaggiare anche soggetti delle classi più abbienti. Proponiamo dunque che la misura benefici solo le famiglie che – con attestazione di dichiarazione ISEE – si trovino al di sotto della soglia di povertà come stabilita dall’ISTAT". Fra le proposte ci sono inoltre: assegni familiari per le famiglie povere, maggiori risorse per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, introduzione dei LIVEAS (livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria omogenei e standardizzati in tutte le regioni) e centri antiviolenza. Proposto anche un Piano straordinario per la costruzione di 3 asili nido e l’esenzione della retta per le famiglie al di sotto della soglia di povertà. Sul versante della casa, la "Finanziaria per noi" propone sostegno al canone agevolato.
Immigrazione e sanità
Immigrazione: la "controfinanziaria" di Sbilanciamoci! propone di chiudere i Centri di permanenza temporanea e di identificazione e di impiegare i 122 milioni di euro a essi destinati per realizzare politiche per i giovani immigrati (5 milioni di euro), interventi per ridurre l’emergenza abitativa degli stranieri (5 milioni di euro), un piano nazionale contro il razzismo (2 milioni) e politiche per il diritto allo studio dei ragazzi di origine straniera (2 milioni di euro). La campagna avanza proposte sul versante del lavoro: "destinare – si legge nello studio – un miliardo di euro per l’assegnazione di un credito di imposta di 4 euro per lavoratore alle imprese che trasformino i contratti di collaborazione in assunzioni a tempo determinato" e un’indennità sociale di disoccupazione. Sul versante della sanità, la campagna propone fra l’altro il riordino e la razionalizzazione delle convenzioni con le strutture private mentre in tema di scuola e università chiede l’abolizioni dei fondi alle scuole private dal quale, rileva, si potrebbero risparmiare 732 milioni di euro da destinare al Fondo per il diritto allo studio.
A tutela dell’ambiente
Numerose le proposte avanzate sull’ambiente: riduzione delle emissioni, incentivi al risparmio energetico, lotta all’abusivismo e alle ecomafie ma anche lo stanziamento di 3 milioni di euro per avviare un intervento su imballaggi, latta e vetro come avviene in Danimarca e Germania, dove si paga il valore dell’imballaggio e quando lo si consegna si ottiene indietro il valore. La campagna propone inoltre un fondo di 1 milioni di euro per migliorare l’efficienza e la qualità delle reti idriche gestite da acquedotti pubblici, da finanziare a sua volta con l’introduzione di una tassa di imbottigliamento: un centesimo per ogni bottiglia di plastica d’acqua nell’ambito dell’industria dell’acqua minerale. In tema di mobilità sostenibile, la campagna propone la riduzione degli stanziamenti previsti in Finanziaria riguardo a grandi opere ritenute inutili o da ripensare, come gli stanziamenti per il Mose o l’Alta velocità. Si propone inoltre un intervento straordinario sulle ferrovie locali per i pendolari.
Le altre proposte
La "Finanziaria per noi" chiede inoltre la riconversione dell’industria bellica e la riduzione delle spese militari di cui denuncia l’aumento. Propone di stanziare 4 milioni per l’autoimprenditorialità sociale e di attivare un programma di "piccole opere" per il Mezzogiorno, di diffondere l’open source nella Pubblica Amministrazione e di intervenire a sostegno dell’agricoltura biologica e per incentivare gli acquisti biologici nella PA.
L’intervento di Ferrero
Alla presentazione è intervenuto il ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero per il quale il combinato disposto fra Finanziaria, decreto e protocollo produce "un miglioramento per la redistribuzione del reddito che va registrato", anche se i risultati non sono sufficienti: la Finanziaria 28 fa registrare "un’inversione di tendenza rispetto a quelle che erano le politiche del Governo Berlusconi" ma "in dosi ancora omeopatiche" tanto che la gente fatica ad accorgersene. C’è dunque la lotta all’evasione fiscale, alla precarietà e la redistribuzione "ma in dosi omeopatiche da non risultare evidenti nell’impatto di massa". "Il tesoretto – ha detto – è l’esito positivo della lotta all’evasione fiscale. Bisogna far sì che queste misure non siano una una tantum ma vengano stabilizzate".